È stato firmato un accordo territoriale tra Confapi e Cgil, Cisl e Uil per la tassazione agevolata sulla retribuzione incentivante dei lavoratori e quelle parti di salario che favoriscono la produttività dei lavoratori dipendenti. Stiamo parlando dei bonus aziendali anche chiamati incentivi, ovvero quella parte di stipendio che si percepisce “in più” in base a quanto si prodotto. Grazie all’accordo le buste paga dei dipendenti e dei lavoratori con contratto di somministrazione delle imprese aderenti al sistema Confapi, saranno più pesanti. Lo straordinario non subirà più “dolorosi” decurtamenti fiscali.
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Compensazione Iva: controlli e recuperi si spostano a Venezia
In materia di compensazioni sull’imposta sul valore aggiunto (Iva), ed in particolare sui controlli e sulle irregolarità, la macchina amministrativa dell’Agenzia delle Entrate si sposta ufficialmente presso il Centro operativo di Venezia, che per l’occasione è stato oggetto di un restyling. A darne notizia nella giornata di ieri, mercoledì 30 marzo 2011, è stata proprio l’Amministrazione finanziaria dello Stato a seguito di un provvedimento che è stato firmato dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate. I controlli riguardano le verifiche sui crediti Iva annuali ed infrannuali che vengono portati in compensazione, per importi sopra il livello dei 10 mila euro, senza passare per i canali telematici dell’Amministrazione finanziaria dello Stato. Una volta effettuate le verifiche, e riscontrate le irregolarità nelle operazioni di compensazione, il Centro operativo di Venezia ha altresì la competenza di poter sia emettere per questi crediti degli atti di recupero, sia andare a gestire per tali somme l’iscrizione a ruolo e la gestione dei versamenti in sede di acquiescenza.
Debiti fiscali e contributivi: Equitalia annuncia i tavoli istituzionali
E’ stata presentata nella giornata di ieri, martedì 29 marzo 2011, da Equitalia, a Roma, un’iniziativa importante che, in materia di debiti fiscali e contributivi, poterà alla prevenzione prima ed alla risoluzione poi delle criticità che incontrano le imprese ed i cittadini. Questo perché Equitalia ha presentato proprio nella giornata di ieri alle associazioni delle imprese i tavoli istituzionali attorno ai quali si riuniscono sia le istituzioni, sia i rappresentanti del mondo produttivo al fine di avviare una strategia coordinata. Al riguardo c’è stato ieri un incontro al quale hanno partecipato i vertici di Equitalia ed i rappresentati di Confindustria, Confapi, Cia, Coldiretti e Rete Imprese Italia che, lo ricordiamo, è la rete delle imprese appartenenti a Casartigiani, Confesercenti, Cna, Confcommercio e Confartigianato. La fase operativa prevede la costituzione, come sopra accennato, di tavoli a livello territoriale con alcune proposte operative che sono già state formulata nell’incontro di ieri e che, quindi, potranno essere subito oggetto di confronto.
Inps online: disoccupazione e comunicazioni colf, rivoluzione al via
Mancano oramai pochi giorni per il via ad una vera e propria rivoluzione in materia di presentazione delle domande di disoccupazione ordinaria, comunicazioni colf e domande di indennità di mobilità ordinaria. Dall’1 aprile 2011, in accordo con quanto ricorda l’Inps, le istanze sopra indicate potranno essere presentate solamente online, dal sito Internet dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, oppure attraverso l’utilizzo del telefono. Questa grossa novità, già ampiamente preannunciata dall’Inps nelle scorse settimane, rientra nel piano dell’Istituto di procedere da un lato verso la totale telematizzazione delle domande riguardanti le prestazioni ed i servizi, e dall’altro verso un ulteriore aumento della qualità delle prestazioni stesse a favore sia dei cittadini, sia delle imprese.
Cedolare secca 2011 ancora in standby
L’imposta sostitutiva sui redditi da locazione, ovverosia la cedolare secca sugli affitti, che entrerà in vigore proprio a valere sull’anno in corso, è comunque a conti fatti ancora in standby. A metterlo in evidenza è stato il portale di annunci immobiliari online Idealista.it nel sottolineare, di conseguenza, come la cedolare secca 2011 sia da considerare allo stato attuale solamente come ai blocchi di partenza. Al riguardo facciamo un po’ d’ordine: la prima cosa, su cui non ci piove, è quella che prevede l’entrata in vigore, il 7 aprile 2011, del decreto legislativo sul federalismo fiscale municipale che, tra i provvedimenti previsti, contiene anche quello per l’imposta sostitutiva sui redditi da locazione; il decreto, infatti, entrerà in vigore dopo che da poco è avvenuta la pubblicazione dello stesso sulla Gazzetta Ufficiale. Ma non basta l’entrata in vigore del Decreto affinché la cedolare secca 2011 sia pienamente operativa in quanto serve che venga approvato il relativo Decreto attuativo.
Contrasto evasione fiscale: i risultati degli ultimi dieci anni
Oltre 230 miliardi di euro di imponibile evaso e recuperato dal Fisco a fronte di quasi 350 mila tra evasori totali, lavoratori in nero ed evasori paratotali scoperti dalla Guardia di Finanza. Sono questi, dal 2001 al 2010, i dati ufficiali su dieci anni di lotta all’evasione sui quali la CGIA di Mestre ha effettuato alcune analisi. Innanzi tutto, considerando il numero di evasori scoperti, negli ultimi dieci anni il Fisco ha sottratto loro una media di quasi 64 milioni di euro al giorno. Ma che fine fanno o devono fare queste ingenti risorse finanziarie recuperate? Ebbene, secondo il Segretario dell’Associazione degli artigiani mestrina, Giuseppe Bortolussi, a fronte di un dato di tutto rispetto servirebbe destinare le risorse recuperate andando ad abbattere la pressione fiscale a favore dei contribuenti che pagano le tasse fino all’ultimo euro, altrimenti questi subirebbero la beffa di continuare a subire a conti fatti una pressione fiscale alta nonostante il loro comportamento corretto.
I milionari Usa disposti a pagare maggiori tasse
La notizia arriva direttamente dall’America, mentre qui in Italia si parla ogni giorno di balzelli fiscali troppo alti e quasi impedenti alla crescita del Paese, negli Stati Uniti ci sono almeno un centinaio di milionari che invece vorrebbero pagarne di più e hanno scritto al governatore dello stato Andrew Cuomo. Questa strana (almeno per noi) iniziativa, presa da circa cento facoltosi abitanti chiedono di prolungare la cosiddetta tassa per i milionari, un provvedimento che sarebbe dovuto scadere ad aprile che preleva una sovrattassa sugli individui che guadagnano più di 200.000 dollari all’anno e le famiglie con un reddito sopra i 300.000. La domanda viene spontanea; perchè? La ragione è che vogliono fare la loro parte per aiutare lo stato ad affrontare la crisi di bilancio, una ragione sociale quindi.
Tassa sulle grandi ricchezze, proposta Cgil
Una tassa sulle grandi ricchezze, ovverosia sui contribuenti italiani ricchi e ricchissimi, il 5% circa, ragion per cui ne sarebbe comunque esentato il 95% dei cittadini. E’ questa la proposta della Cgil al fine di reperire risorse, fino a possibili 18 miliardi di euro annui, da andare a redistribuire alla collettività, a partire chiaramente dai più bisognosi. Questa tassa sulle grandi ricchezze, in accordo con quanto spiega il più grande Sindacato italiano, si andrebbe ad applicare solamente su quelle famiglie la cui ricchezza complessiva supera il livello degli 800 mila euro; quindi, ai fini del raggiungimento o meno di tale limite andrebbero conteggiate le case, ma anche le giacenze nei conti correnti e gli investimenti in azioni, titoli di Stato ed obbligazioni.
Dichiarazione dei redditi e prima casa, chiarimenti Entrate
Non tutti i contribuenti, in sede di dichiarazione dei redditi, sono obbligati a presentarla. In certi casi, ed in particolare per redditi bassi, può infatti scattare l’esonero. E’ il caso, in accordo con una nota ufficiale emessa in data odierna, venerdì 25 marzo 2011, dall’Agenzia delle Entrate, di chi ha solamente redditi da terreni e da fabbricati; se il reddito complessivo è sotto i 500 euro, e non ci sono altri redditi da dichiarare, allora scatta l’esonero per quel che riguarda la dichiarazione dei redditi. Pur tuttavia occorre fare attenzione all’abitazione principale che, relativamente ai casi di esonero con limite di reddito, deve essere inclusa. Quindi, porta ad esempio proprio l’Amministrazione finanziaria dello Stato, se il contribuente possiede solo redditi da terreni e fabbricati, per 450 euro relativi ad un terreno, e per 700 euro dati dall’abitazione principale, allora il totale fa 1.150 euro; essendo 1.150 euro superiori al limite dei 500 euro, allora il contribuente è obbligato alla presentazione della dichiarazione dei redditi e, quindi, non può scattare l’esonero.
Federalismo fiscale a costo zero per l’Erario
Gli effetti del federalismo fiscale, ed in particolare del federalismo regionale, unitamente a quello cosiddetto municipale, in quanto riguarda i Comuni, saranno a costo zero per le casse dello Stato centrale. Questo perché a fronte delle tasse e delle imposte che resteranno sul territorio lo Stato italiano effettuerà tagli ai trasferimenti per gli stessi importi. Quindi, per l’Erario il federalismo fiscale è senza costi così come stabilito dal legislatore con la cosiddetta Legge delega; pur tuttavia, in questo valzer di somme devolute, e di trasferimenti tagliati, ci saranno, almeno all’inizio Regioni che ci perderanno ed altre che ci guadagneranno. Quali sono queste Regioni? Ebbene, al riguardo la CGIA di Mestre, attraverso il proprio Ufficio Studi, ha effettuato una simulazione/proiezione rilevando come allo stato attuale a guadagnarci saranno Regioni come la Lombardia, il Veneto e l’Emilia-Romagna. Questo perché con la nuova “regola” che le tasse resteranno sul territorio proprio le Regioni del Nord sono quelle destinate ad avere più soldi in tasca, mentre al Sud invece resteranno sul territorio meno risorse.
Federalismo fiscale regionale: rischio aumento tasse locali
Con l’entrata a regime del federalismo fiscale regionale, si rischia un aumento delle tasse locali fino, complessivamente, a ben sei miliardi di euro. A ricavare questo dato è stato l’Ufficio Studi della CGIA di Mestre andando ad applicare i contenuti e le disposizioni presenti attualmente nel decreto sul federalismo fiscale regionale in discussione presso la Commissione bicamerale. Al riguardo, innanzi tutto, l’Associazione degli artigiani mestrina fa presente come il dato ricavato, frutto di una stima, sia del tutto teorico in quanto si basa sul presupposto che, a partire dall’anno in corso, e fino all’anno 2015, le Regioni italiane vadano ad aumentare l’aliquota regionale, ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), fino al livello massimo consentito dal Decreto stesso. Ma a quanto ammontano queste aliquote massime?
Modello Eas 2011: ultimi giorni per l’invio
Il tempo stringe per l’invio, da parte del cosiddetto Terzo Settore, del modello Eas. L’ultimo giorno utile è infatti quello di giovedì 31 marzo 2011 a seguito di una proroga che ha spostato di un mese i termini per l’invio delle comunicazioni da parte degli enti associativi. Lo slittamento dei termini, in particolare, è stato reso possibile grazie al cosiddetto “Decreto Milleproroghe” che ha quindi concesso agli enti associativi più tempo per adempiere ad un obbligo necessario al fine di poter fruire delle agevolazioni fiscali previste per il terzo settore. Il modello Eas, infatti, è stato introdotto dall’Amministrazione finanziaria dello Stato proprio a tutela, da un lato, degli enti associativi, e dall’altro a contrasto della concorrenza sleale, ovverosia di quegli operatori commerciali camuffati da enti associativi al fine di fruire, indebitamente, delle agevolazioni fiscali. Situazioni di questo tipo sul territorio sono state di recente scovate dall’Agenzia delle Entrate che, di conseguenza, ha presentato a chi di dovere il “conto” con tanto di sanzioni ed interessi da pagare.
Draghi: no all’aumento tasse ma controlli più attenti
Diminuire le aliquote man mano che si aumenta il gettito derivante dal recupero delle imposte evase, é la proposta del Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi che in occasione di un intervento effettuato presso l’Università cattolica dedicato al futuro dell’Euro è stato molto chiaro:
Aumentare le aliquote fiscali è fuori discussione: comprometterebbe l’obiettivo della crescita, sottoporrebbe i contribuenti onesti a un’insopportabile vessazione; le aliquote andrebbero piuttosto diminuite, man mano che si recuperino evasione ed elusione.
Fisco Emilia-Romagna: meno code e più servizi online
Nel 2010 anche in Emilia-Romagna i contribuenti hanno ottenuto assistenza fiscale, ed hanno effettuato gli adempimenti fiscali sempre con meno code allo sportello e più servizi online. In accordo con quanto reso noto dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrare dell’Emilia-Romagna, infatti, lo scorso anno sono stati ben 14 mila i nuovi contribuenti che hanno chiesto l’abilitazione ai servizi telematici, così come il servizio Civis, quello relativo all’assistenza in remoto delle comunicazioni di irregolarità, ha fatto registrare oltre 25 mila richieste inviate online al Fisco; le richieste di assistenza si sono tra l’altro attestate al 9% del dato nazionale. Lo scorso anno, inoltre, sono state ben 32 mila le dichiarazioni dei redditi che i contribuenti hanno inviato via Web avvalendosi del servizio che prevede la compilazione e la trasmissione del modello, così come “Comunica“, il servizio che permette di aprire l’impresa in un solo giorno, ha fatto diminuire le presenze negli Uffici di contribuenti che lo scorso anno hanno chiesto il rilascio, la variazione o la cessazione della partita IVA.