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Federalismo fiscale regionale: rischio aumento tasse locali

Con l’entrata a regime del federalismo fiscale regionale, si rischia un aumento delle tasse locali fino, complessivamente, a ben sei miliardi di euro. A ricavare questo dato è stato l’Ufficio Studi della CGIA di Mestre andando ad applicare i contenuti e le disposizioni presenti attualmente nel decreto sul federalismo fiscale regionale in discussione presso la Commissione bicamerale. Al riguardo, innanzi tutto, l’Associazione degli artigiani mestrina fa presente come il dato ricavato, frutto di una stima, sia del tutto teorico in quanto si basa sul presupposto che, a partire dall’anno in corso, e fino all’anno 2015, le Regioni italiane vadano ad aumentare l’aliquota regionale, ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), fino al livello massimo consentito dal Decreto stesso. Ma a quanto ammontano queste aliquote massime?

Ebbene, proprio la CGIA di Mestre pone l’accento sul fatto che, per tutti i contribuenti, nel periodo dal 2011 al 2013, l’aliquota massima applicabile è pari all’1,4%; nel 2014, invece l’aliquota è modulata in base al reddito ed è pari all’1,4% per quelli fino a 28 mila euro, ed un 2% di aliquota Irpef regionale massima per i redditi sopra la soglia dei 28 mila euro. E nel 2015, l’aliquota all’1,4% resta invariata, quindi sempre per redditi fino a 28 mila euro, mentre quella massima per i redditi sopra i 28 mila euro balza fino al 3%.

Supponendo sempre l’applicazione massima delle aliquote regionali Irpef, la CGIA di Mestre ha rilevato che in tal caso ad essere maggiormente penalizzati sul territorio italiano sarebbero, per effetto di un maggior carico fiscale pro-capite, i contribuenti della Regione Veneto, quelli della Lombardia e quelli della Toscana che, invece, allo stato attuale hanno aliquote regionali Irpef che sono tra le più basse d’Italia. Sebbene il calcolo della CGIA sia del tutto teorico, il segretario dell’Associazione degli artigiani mestrina, Giuseppe Bortolussi,  ha comunque posto l’accento sul fatto che, per effetto dei tagli ai trasferimenti statali nel biennio 2011-2012, molti Governatori delle Regioni, al fine di compensare gli effetti della manovra correttiva, potrebbero essere costretti ad aumentare le tasse.