Il mancato pagamento dei tributi costa caro al contribuente visto che la sanzione massima applicabile da parte del Fisco è pari a ben il 30% del dovuto. Pur tuttavia, sotto opportune condizioni il contribuente può sanare la propria posizione, a meno che non siano già scattati i controlli, con atto già recapitato, avvalendosi del ravvedimento operoso. Il ravvedimento operoso è un istituto che permette di pagare le tasse in ritardo avvalendosi di sanzioni decisamente più leggere rispetto a quella massima del 30% che, chiaramente, è in tutto e per tutto una stangata specie se le cifre in gioco dovute al Fisco sono alte.
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La manovra è legge, le polemiche
La legge di bilancio passa con 314 voti a favore, 280 contrari e due astenuti. Il presidente Napolitano la promulga. La prima misura a scattare sarà la reintroduzione dei ticket sanitari, che ricordiamo ammonteranno a 25 euro sui ricorsi impropri al Pronto Soccorso (i cosiddetti codici bianchi, ovvero quelle assistenze pronto soccorso per le quali sarebbe stato sufficiente ricorrere al medico di famiglia) e dieci sulle visite specialistiche. Un contributo che fa gridare allo scandalo tutta l’opposizione, che non si smentisce e continua a chiedere le dimissioni del governo. Il Partito democratico propone di depennare dalla manovra questa legge sul pronto soccorso, sostituendo il gettito previsto con dei tagli al costo della politica.
Agevolazioni fiscali per gli under 35 che aprono partita IVA
Ben 47 miliardi di euro: é la cifra che il governo ha deciso di stanziare per ridurre il deficit, ma anche per sostenere lo sviluppo. Solo pochi giorni fa il governo ha dato il via libera in Consiglio dei ministri alla manovra per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014 e alla delega per la riforma del fisco. Buone notizie per i giovani imprenditori: un nuovo regime fiscale, che prevede una tassazione agevolata a forfait del 5% per 5 anni, per le imprese create dai giovani fino a 35 anni.
Agevolazioni fiscali nel mirino con la manovra
Ben 70 miliardi di euro. E’ questo, a regime, l’ammontare della maxi-manovra di correzione dei conti pubblici, spalmata su tre anni, dal 2012 al 2014, che comporterà nuovi sacrifici da parte degli italiani. Tra questi sacrifici c’è anche una raffica di tagli alle agevolazioni fiscali, a tutto campo, dopo che la manovra correttiva stessa è stata ulteriormente rafforzata, all’ultimo momento, prima dell’approvazione al Senato della Repubblica, per dare una risposta ai mercati. Nei giorni scorsi, infatti, si è scatenata la tempesta in Italia sia sull’azionario, sia sui titoli di Stato, Bot, Cct e Btp per intenderci, venduti clamorosamente come se fossero delle azioni. Adesso la situazione si è stabilizzata, sperando che non ci siano nuovi attacchi, e che di conseguenza i contenuti della manovra siano sufficienti per allontanare gli speculatori, spesso hedge funds, dal nostro Paese.
Bollo titoli e rendite finanziarie, le nuove tasse
Nell’arco di pochissimi giorni in Italia sarà approvata la manovra finanziaria di correzione dei conti pubblici. L’attuale Governo in carica, quello di centrodestra, ha posto la fiducia ai fini dell’approvazione per accelerare l’iter e placare ogni forma di speculazione che nei giorni scorsi si è abbattuta non solo su Piazza Affari, ma anche sui titoli del debito pubblico. All’interno della manovra ci sono anche alcune misure che riguardano il risparmio e gli investimenti, a partire dal bollo sul deposito titoli. Ebbene, rispetto all’orientamento precedente, l’inasprimento della tassazione sul deposito titoli dovrebbe essere più graduale andando a penalizzare meno chi in banca ha piccoli patrimoni. Così come c’è grande attesa se all’interno della manovra sarà inserita o meno l’armonizzazione della tassazione delle rendite finanziarie.
Domicili fiscali fittizi: giro di vite a Milano
A Milano, già da parecchi mesi a questa parte, è scattato un vero e proprio giro di vite contro i cosiddetti domicili fiscali fittizi nell’area del Centro. Questo grazie ai controlli mirati che, in accordo con quanto reso noto dall’Agenzia delle Entrate della Lombardia, ha effettuato la Direzione Provinciale I di Milano. Trattasi, nello specifico, di controlli che sono iniziati l’anno scorso, e che fino ai primi mesi del corrente anno hanno portato a rilevare una forte concentrazione di domicili in alcune specifiche vie cittadine. Al riguardo, tra l’altro, la Direzione regionale Lombardia dell’Amministrazione finanziaria dello Stato ha rilevato un caso eclatante, rappresentato da un soggetto dove si concentravano la bellezza di ben 75 domicili fiscali. Complessivamente i controlli sinora sono stati 360 a fronte di un terzo delle sedi delle società, a Milano, tutte concentrate nella zona centrale.
In Australia arriva la carbon Tax
Tasse in arrivo in pieno green style per i grandi centri inquinanti australiani. L’Australia è tra i più importanti produttori mondiali di Co2 per singolo abitante. I maggiori 500 produttori di CO2 del paese troveranno un nuovo balzello a cui far fronte all’interno della prossima manovra finanziaria. Sarà prevista una tassa sulle emissioni che ammonterà a 23 dollari australiani per tonnellata di CO2 prodotta, quindi un aggravio di circa 17 euro. Una tassa il cui gettito sarà destinato a finanziare lo sviluppo e la crescita delle energie rinnovabili e pulite. Il governo di Julia Gillard ha deciso anche di creare una vera e propria Agenzia per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, 10 miliardi di dollari australiani saranno stanziati per la concretizzazione di questo progetto. Sempre sul carbone arriverà un’ulteriore novità a partire dal 2015.
Irap banche: Abi perplessa su aumento tassazione
Il Presidente dell’ABI, Giuseppe Mussari, al termine della riunione del comitato esecutivo, nel corso del quale si è discusso in merito alla manovra triennale di correzione dei conti pubblici, ha sottolineato come, in questa fase molto delicata per il nostro Paese, la tenuta dei conti dello Stato rappresenti la massima priorità per tutti. Pur tuttavia, ha aggiunto il Presidente Mussari, non convince molto l’aumento dell’aliquota IRAP per le banche; questo perché si tratterrebbe di un ennesimo aumento della pressione fiscale sulle imprese bancarie, che già sono state penalizzate dal regime di tassazione più alto d’Europa, il 15% in più rispetto alla media. Ed in merito all’inasprimento dell’imposta di bollo sul deposito titoli, secondo il Presidente Mussari andrebbero studiate ed introdotte forme di esenzione a favore di quei depositi aventi un controvalore basso.
Agevolazioni chiusura partite Iva inattive
90 giorni massimi di tempo per chiudere la partita Iva inattiva, a partire dalla data di riferimento del 6 luglio del 2011; in questo modo il contribuente se la cava con una sanzione molto bassa, pari ad appena 129 euro. Altrimenti, ha reso noto in data odierna l’Agenzia delle Entrate, in futuro per le partite Iva inattive, oltre alla chiusura d’ufficio, scatterà anche una sanzione pecuniaria che potrà arrivare fino ad un massimo di 2.065 euro. La regolarizzazione/chiusura delle partite Iva inattive con le sanzioni minime applicate fa seguito ad un Decreto Legge, il numero 98 del 2011 che agevola quindi le chiusure a costi minimi. Mettersi in regola è tra l’altro abbastanza semplice visto che, in accordo con quanto reso noto dall’Amministrazione finanziaria dello Stato, basta munirsi di F24.
Detrazione ristrutturazione 2011: agevolazioni e bonus
In Italia i contribuenti possono avviare lavori con finalità di ristrutturazione edilizia potendo avvantaggiarsi di un bonus fiscale non indifferente. Trattasi, nello specifico, della cosiddetta “detrazione 36%” dall’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche; per i costi sostenuti, ed ammissibili, l’agevolazione è valida fino al 31 dicembre del 2012, salvo ulteriori proroghe in linea con quanto tra l’altro avvenuto in questi ultimi anni. Trattasi di una misura che, sebbene non sia quindi strutturale, ha contribuito specie negli ultimi tre anni, quelli della crisi economica ed occupazionale, a “movimentare” il settore edile spesso in grosse difficoltà a causa sia delle restrizioni sul credito, sia del forte calo degli investimenti in opere pubbliche. E se la detrazione ristrutturazione al 36% è una misura a tempo, lo stesso non dicasi per l’imposta sul valore aggiunto (Iva) applicata sui costi ammissibili.
Federalismo fiscale: occasione da non perdere
“Rete Imprese Italia” esprime il suo apprezzamento sulla legge n.42 del 2009, quella che contiene i principi guida in materia di federalismo fiscale; questo tenendo conto anche del fatto che quello attuale deve essere il momento giusto per ridurre la pressione fiscale che oramai ha raggiunto livelli insostenibili, sia per le imprese, sia per i cittadini. Secondo quanto dichiarato da Ivan Malavasi, il presidente di Rete Imprese Italia, durante un’Audizione sullo di attuazione della legge delega, il federalismo fiscale può permettere di raggiungere, in termini di riqualificazione della spesa, e di riduzione della stessa, obiettivi ambiziosi a fronte della contestuale riorganizzazione e razionalizzazione della spesa delle Regioni e degli Enti locali.
Imposte bollo deposito titoli: mani nelle tasche degli italiani
Con l’inasprimento dell’imposta di bollo sul deposito titoli, varato con la manovra triennale di correzione dei conti pubblici, lo Stato non solo mette le mani, ma anche i piedi nelle tasche degli italiani. E’ questa la presa dura di posizione dell’Adubef e della Federconsumatori, per conto dei rispettivi presidenti, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, riguardo ad una misura che praticamente va ad azzerare i guadagni che da un deposito titoli possono ottenere quei piccoli risparmiatori che hanno piccoli patrimoni in Buoni Ordinari del Tesoro (Bot), Buoni del Tesoro Poliennali (Btp), e/o Certificati di Credito del Tesoro (Cct), quelli entro i 10 mila euro per intenderci. Secondo le due Associazioni dei Consumatori l’aumento spropositato dell’imposta di bollo sul deposito titoli tende la mano, avvantaggia tanto per capirci, il settore del risparmio gestito, con i Fondi comuni di investimento, e quindi le banche, e quello dei conti deposito.
Agevolazioni fiscali Unico 2011: una panoramica
E’ tempo di Unico 2011 per milioni di contribuenti in Italia, ragion per cui è scattata la corsa, anzi la raccolta di tutte le spese che il Fisco permette di detrarre e di dedurre dall’Irpef. Una delle detrazioni più gettonate, per il padre di famiglia di norma, ed in generale per i genitori, è la detrazione Irpef sull’affitto pagato per i figli che frequentano l’università. Il tutto chiaramente nel rispetto dei requisiti per potersi avvalere di quella che è in tutto e per tutto un’agevolazione fiscale. In particolare, la detrazione Irpef sul canone pagato nell’anno, nel nostro caso nel 2010 a valere sulla dichiarazione Unico 2011, è pari al 19% con un massimale di 2.633 euro. Lo studente universitario deve però pagare canoni di locazione in qualità di studente fuori sede.
Aliquota ICI e calcolo dell’imposta
L’Imposta Comunale sugli Immobili (Ici) è una tassa che deve essere pagata da chi é proprietario di un immobile, nello specifico fabbricati, aree fabbricabili e terreni presenti nel territorio italiano, qualunque sia l’uso a cui sono destinati. Nata come Imposta straordinaria sugli immobili, ha preso la forma attuale con il dl del 30/12/1992, n. 504. Negli anni questa imposta ha rappresentato una delle più consistenti entrate per lo Stato. L’imposta era dovuta da tutti i proprietari, ma da alcuni anni è stata introdotta l’esenzione per coloro che utilizzano la proprietà quale abitazione principale.