Ticket sanitari: Cgil, sono da abolire

Dopo l’approvazione della manovra finanziaria triennale di correzione dei conti pubblici non sono passati di certo inosservati i ticket sanitari che sono stati introdotti per recuperare quelle risorse, assieme a tutte le altre misure, che permettano di blindare i conti pubblici e, di conseguenza, allontanare la speculazione da Piazza Affari e soprattutto dai titoli di Stato. L’introduzione dei ticket sanitari in Italia non è piaciuta a molte Regioni che, infatti, li hanno congelati nell’attesa di poter fare ordine, e soprattutto quattro conti, per capire se queste risorse possano essere reperite da qualche altra parte nel bilancio. Anche la Cgil ha ben accolto la decisione di alcune Regioni di congelare i ticket sanitari visto che, altrimenti, al posto della sanità pubblica si va a favorire il mercato della salute privato.

Anzi, Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil, ha apertamente chiesto nei giorni scorsi un passo indietro al Governo togliendo i super ticket che danneggiano il nostro sistema e servizio sanitario nazionale, e che va a pesare interamente ed in maniera iniqua sulle spalle dei cittadini, a partire da quelli con redditi medi e bassi.

Di riflesso il segretario confederale della Cgil non solo giudica positivamente la posizione che è stata presa da alcune Regioni, ma andrebbe altresì estesa in modo tale da evitare che i cittadini con i ticket sanitari vengano ulteriormente penalizzati considerando anche tutte le altre misure contenute nella manovra triennale di correzione dei conti pubblici. Secondo Vera Lamonica il super ticket rappresenta in tutto e per tutto una tassa sui malati, una barriera di ingresso al diritto a curarsi che, come tale, dovrebbe essere abolita prontamente da parte dell’attuale Governo in carica. Una sorta di ticket, sul risparmio stavolta, stava per essere introdotto anche con l’aumento del bollo sul deposito titoli; la misura è stata mantenuta, ma parte almeno da patrimoni sopra i 50 mila euro.