Home » News Fiscali » Tasse e manovra: Cgil, ai grandi patrimoni non si chiede nulla

Tasse e manovra: Cgil, ai grandi patrimoni non si chiede nulla

E’ fortemente negativa la posizione della Cgil in merito alla decisione dell’attuale Governo in carica di anticipare il pareggio di bilancio al 2013 mantenendo sia i saldi, sia le misure contenute nella manovra finanziaria triennale recentemente approvata a tempo di record dal Parlamento. E’ l’Ue a chiederci di anticipare le misure di correzione dei conti, ma la Cgil e non solo ritiene che di questo passo si rischia di “uccidere il Paese“. A dichiararlo, in un’intervista a “L’Unità”, è stato il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, la quale ha tra l’altro sottolineato come sia inaccettabile come da un lato ai grandi patrimoni non si chieda nulla, mentre dall’altro si anticipino le misure che prevedono l’eliminazione o la riduzione degli sgravi a favore del lavoro e della famiglia.

Adesso lunedì prossimo, 8 luglio del 2011, si attende la reazione dei mercati, sia dell’azionario, con Piazza Affari, sia del MOT dove sono quotati i titoli di Stato, da diversi giorni oramai sotto pressione a causa di una crisi del debito che, è giusto dirlo, non coinvolge solo l’Italia, e che ha portato ad un allargamento a livelli record dello spread con il Bund, ma anche altri Paesi.

L’esempio lampante in merito arriva dagli USA, il cui rating sul debito è stato declassato dall’Agenzia S&P. E se il Tesoro Usa ha parlato di errori di calcolo nella valutazione e nel declassamento del merito di credito, la Cina a sua volta ha ufficialmente chiesto garanzie. La Cina è infatti il maggior possessore al mondo di titoli di Stato americani, e di certo con questo abbassamento del rating rischia di vedersi svalutata quella che è una montagna di asset da cui dipendono i destini dell’America e della sua economia. Anche l’India, appresa la notizia del declassamento da parte di S&P, valuterà quale impatto ci sarà sull’economia interna.