Tassa rendite finanziarie armonizzata al 20%

A meno di clamorosi dietrofront dell’ultima ora, sta per scattare in Italia una vera e propria rivoluzione in materia di tassazione degli investimenti. Attualmente, lo ricordiamo, si paga il 12,5% di tasse sui guadagni di Borsa, ma anche sui titoli di Stato, mentre sui prodotti del risparmio postale, ad esempio i libretti, ma anche sui conti correnti e sui conti di deposito, la tassazione è al 27%. Ebbene, in linea con quanto reso noto nella giornata di ieri in Parlamento da Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia e delle Finanze, si intende armonizzare tale tassazione sui livelli europei e su un’unica aliquota, al 20%. Non saranno comunque toccati i titoli di Stato, ovviamente per non renderli meno appetibili in una fase di grande volatilità; di contro, e di conseguenza, dovrebbero invece essere tassati di più, con una tassazione aggiuntiva del 7,5%, i guadagni di Borsa, ma anche i rendimenti su prodotti a basso rischio come i pronti contro termine.

Tasse e manovra: Cgil, ai grandi patrimoni non si chiede nulla

E’ fortemente negativa la posizione della Cgil in merito alla decisione dell’attuale Governo in carica di anticipare il pareggio di bilancio al 2013 mantenendo sia i saldi, sia le misure contenute nella manovra finanziaria triennale recentemente approvata a tempo di record dal Parlamento. E’ l’Ue a chiederci di anticipare le misure di correzione dei conti, ma la Cgil e non solo ritiene che di questo passo si rischia di “uccidere il Paese“. A dichiararlo, in un’intervista a “L’Unità”, è stato il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, la quale ha tra l’altro sottolineato come sia inaccettabile come da un lato ai grandi patrimoni non si chieda nulla, mentre dall’altro si anticipino le misure che prevedono l’eliminazione o la riduzione degli sgravi a favore del lavoro e della famiglia.

Tasse rendite e transazioni finanziarie

Aumentare, con la sola esclusione dei titoli di Stato, le tasse sulle rendite finanziarie, portandole dal 12,5% al 20%. Introdurre una tassa sui patrimoni sopra i due milioni di euro, tassare le transazioni finanziarie, ed inasprire la lotta all’evasione fiscale. Questo è quanto, in estrema sintesi, sono tornate a chiedere ed a ribadire congiuntamente l’Adusbef e la Federconsumatori che nel frattempo hanno fatto i calcoli sugli effetti che i rincari e la manovra finanziaria avranno sulle tasche dei cittadini solo per il corrente anno. Ebbene, tra rincari nei trasporti, e quelli per alimentari, servizi bancari, assicurazioni e tariffe varie, la stangata 2001 è pesante, pesantissima, e pari a ben 1.461 euro medi a famiglia.

Bollo titoli e rendite finanziarie, le nuove tasse

Nell’arco di pochissimi giorni in Italia sarà approvata la manovra finanziaria di correzione dei conti pubblici. L’attuale Governo in carica, quello di centrodestra, ha posto la fiducia ai fini dell’approvazione per accelerare l’iter e placare ogni forma di speculazione che nei giorni scorsi si è abbattuta non solo su Piazza Affari, ma anche sui titoli del debito pubblico. All’interno della manovra ci sono anche alcune misure che riguardano il risparmio e gli investimenti, a partire dal bollo sul deposito titoli. Ebbene, rispetto all’orientamento precedente, l’inasprimento della tassazione sul deposito titoli dovrebbe essere più graduale andando a penalizzare meno chi in banca ha piccoli patrimoni. Così come c’è grande attesa se all’interno della manovra sarà inserita o meno l’armonizzazione della tassazione delle rendite finanziarie.

Intesa Sanpaolo accetterebbe una Tobin tax su rendite finanziarie

La pressione fiscale in Italia è aumentata in un solo anno (i dati si riferiscono al 2009) passando dal 42,9 al 43,2 (in rapporto fra pressione delle tasse e dei contributi e prodotto interno lordo) e secondo gli ultimi dati Istat hanno portato il Belpaese dal 7° al 5° posto nella classifica delle nazioni con le peggiori statistiche nei conti pubblici e della pressione fiscale. Pressione fiscale alle stelle e conti pubblici poco allineati per lo stato italiano, tuttavia, secondo Corrado Passera di Intesa Sanpaolo, c’è ancora lo spazio per ritoccare le tasse sulle rendite finanziarie, una sorta di Tobin tax (dal nome del premio Nobel per l’economia James Tobin, che la propose nel 1972, è una tassa che prevede di colpire, in maniera modica, tutte le transazioni sui mercati valutari per renderli più stabili) per rimediare agli eccessi della speculazione. Corrado Passera chiede però che il balzello sia minimo e quindi non crei disagi, non distorca il mercato e sia applicato a tutte le transazioni ed erga omnes.

Fisco giusto per lavoratori e pensionati: proposta Cgil

In Italia serve un fisco più equo, che garantisca un alleggerimento della pressione fiscale a carico di chi le tasse, col prelievo alla fonte, le paga fino all’ultimo centesimo, ovverosia i lavoratori ed i pensionati. Per questo, la Cgil ha messo a punto tutta una serie di proposte finalizzate a riportare in materia di tassazione la giustizia sociale, e per farlo si devono chiaramente mettere in atto non azioni “una tantum“, ma vere e proprie riforme strutturali. In particolare, la proposta della Cgil è basata, in primis, sul recupero di risorse sia attraverso la lotta all’evasione fiscale, sia applicando la tassazione al 20% sulle rendite finanziarie unitamente ad imposte sui grandi patrimoni.

Tremonti: no all’aumento su tasse rendite finanziarie

Le tasse sulle rendite finanziarie per il momento non subiranno aumenti. Lo ha confermato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, durante un’audizione in Senato sulla Finanziaria 2010.

È esclusa la tassazione sulle rendite – ha sottolineato il ministro -. Semmai il nostro obiettivo è ridurre le tasse sul risparmio se impiegato al Sud per creare occupazione e lavoro. Per me rendita e’ risparmio.

Inoltre Tremonti, dinanzi alle commissioni Bilancio di Senato e Camera, ha lanciato un allarme: