Accordo tra Regno Unito e Isola di Man contro l’evasione fiscale

I cittadini britannici che hanno nascosto i loro risparmi nell’Isola di Man, uno dei tanti paradisi fiscali disseminati in tutto il mondo, avranno ora tre anni di tempo per sanare la loro situazione tributaria: il rischio, in caso contrario, è quello di subire delle sanzioni pecuniarie superiori al 200% di quanto non è stato pagato. Si tratta dell’ennesimo tentativo del governo di Londra di ridurre l’annoso problema dell’evasione fiscale (vedi anche I nuovi accordi fiscali di Jersey, Guernsey e Isola di Man). L’accordo tra l’esecutivo di Sua Maestà e il centro offshore prevede uno scambio automatico di informazioni di rilevanza finanziaria per quel che concerne i contribuenti.

I motivi dell’alleanza fiscale tra Italia e Germania

Sono passati nove giorni da quando l’incontro si è concluso, ma è necessario un approfondimento per capire che cosa ci riserverà questa collaborazione strategiche: gli scorsi 1° e 2 ottobre, infatti, la città di Monaco di Baviera in Germania ha ospitato il meeting tra due rappresentanti della nostra amministrazione finanziaria, vale a dire Marco Di Capua (direttore vicario) e Giovanni Achille Sanzò (numero uno della Direzione Regionale del Veneto), e il segretario di Stato per le Finanze locali, Franz Joseph Pschierer. Qual è stato l’obiettivo di questo contatto tra il nostro paese e quello tedesco?

La Tunisia aderisce a una nuova convenzione dell’Ocse

Anche la Tunisia ha deciso di far parte della convenzione dell’Ocse che prevede la reciproca assistenza per quel che concerne l’ambito tributario: nello specifico, si tratta della terza nazione africana che aderisce in tal senso, dopo il via libera da parte del Sudafrica e del Ghana. Che cosa è previsto nel dettaglio? Questa firma non è altro che una parte integrante della collaborazione tra il governo di Tunisi e l’organizzazione parigina, dopo che da qualche tempo ha preso corpo il progetto di sviluppo economico che ha come protagonisti molti paesi del Medioriente e quelli dell’Africa settentrionale.

Calabria: il comune di Conflenti è il nuovo alleato contro l’evasione

La Calabria ha deciso di fare davvero sul serio per quel che concerne il contrasto all’annoso problema dell’evasione fiscale: in effetti, nel corso della giornata odierna si è assistito anche a una firma importante, vale a dire quella che ha coinvolto la direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate e il comune di Conflenti (piccolo centro in provincia di Catanzaro). L’intesa ha beneficiato, infatti, della presenza di Antonino Di Geronimo, numero uno della direzione calabrese della nostra amministrazione finanziaria, e del sindaco della stessa Conflenti, Giovanni Paola.

L’accordo fiscale tra Italia e Jersey

Uno degli accordi fiscali più interessanti che il nostro paese ha sottoscritto è quello con il Baliato di Jersey: si tratta, nello specifico, della giurisdizione che comprende l’omonima isola e altri gruppi disabitati di isolette. L’intesa in questione è stata siglata lo scorso mese di marzo e prevede che vi sia uno scambio di informazioni piuttosto fitto in ambito tributario, dato che il territorio a cui si sta facendo riferimento, il quale dipende direttamente dalla corona britannica, è molto gettonato per l’evasione fiscale.

Norme antiriciclaggio, anche il Vaticano si adegua

La convenzione monetaria tra Unione Europea e lo stato della Città del Vaticano ha finalmente trovato la sua piena attuazione: ciò è stato reso possibile, infatti, dalla legge dello scorso 30 dicembre, relativa al contrasto del riciclaggio del denaro proveniente da crimini e dal finanziamento del terrorismo, ora si dovrà attendere il prossimo 1° aprile per parlare con certezza dell’effettiva entrata in vigore dell’accordo, in base al quale lo stesso Vaticano si impegna ad entrare nella cosiddetta “lista bianca”. La Chiesa non ha potuto far altro che adeguarsi alle attuali normative che vigono a livello internazionale. In effetti, come hanno più volte auspicato l’Ocse e il Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale contro il riciclaggio di capitali (Gafi), è necessario porre in essere una fiscalità trasparente e che controlli in maniera adeguata la provenienza di qualsiasi flusso finanziario.

Malta è più vicina all’intesa fiscale con Uruguay e Cina

Malta, e in modo speciale il governo de La Valletta, è molto impegnata in questi ultimi giorni nel perfezionamento di alcune intese di rilevante interesse fiscale e tributario: è noto, infatti, come la piccola isola europea del Mediterraneo sia stata spesso considerata e scelta come uno dei principali paradisi fiscali a livello internazionale, tanto che l’Ocse l’ha inserita direttamente nella cosiddetta “lista nera”, l’elenco di nazioni con una fiscalità di tipo agevolato. Ma gli ultimi impegni maltesi fanno capire che la direzione intrapresa è quella del ravvedimento. In particolare, l’esecutivo in questione ha fatto sapere di aver portato a conclusione delle importanti trattative con la Cina per quel che concerne le doppie imposizioni: si è trattato, in tal senso, di un testo che è stato redatto e negoziato prendendo spunto dalle norme internazionali, soprattutto il modello stilato dall’Ocse in riferimento alla convenzione fiscale sul reddito e sul patrimonio. Occorre comunque precisare che l’accordo è piuttosto innovativo, visto che andrà a sostituire in maniera totale il precedente riferimento, ormai vecchio di diciassette anni.

 

L’Ecofin dà il via libera alla fatturazione elettronica dell’Iva

L’ultima riunione dell’Ecofin (con questa sigla si intende il Consiglio di Economia e Finanza che raggruppa i ministri di tale settore dei ventisette stati membri dell’Unione Europea) ha previsto delle novità rilevanti anche nell’ambito della lotta all’evasione fiscale a livello internazionale: per essere più precisi, l’Ue è concorde nel ricercare degli appositi strumenti che siano i più efficaci possibili in questo senso. Che cosa è stato deciso allora? Uno dei punti più interessanti relativi a questa discussione si riferisce alla fatturazione mediante la modalità elettronica dell’Imposta sul Valore Aggiunto, un meccanismo da applicare ovviamente a livello europeo. Bruxelles ha dunque assistito all’adozione, da parte dei titolari dei vari dicasteri economici (tra cui Giulio Tremonti in rappresentanza dell’Italia), di una direttiva molto dettagliata sull’argomento, la quale andrà a disciplinare tutti gli obblighi relativi a questa fatturazione tributaria.

 

Ciat: risultati e argomenti della conferenza di Napoli

Quest’ultima settimana ha visto concludersi la cinquantasettesima conferenza tecnica del Ciat (Centro Interamericano delle Amministrazioni Tributarie) che si teneva nella città di Napoli; il principale argomento di dibattito, in questo senso, è stato il rafforzamento delle capacità dell’Amministrazione fiscale. La conferenza, la quale è stata organizzata dal ministero dell’Economia del nostro paese e che ha visto la partecipazione degli enti fiscali dei vari paesi membri del Ciat e di altre organizzazioni, ha affrontato la questione suddividendola in tre distinte aree di lavoro: il ruolo del fisco nel progettare politiche tributarie, i vari aspetti da approfondire per migliorare le capacità di controllo e gli strumenti principali nel contesto di rafforzamento. Nel corso dell’incontro è intervenuta, tra l’altro, anche l’Agenzia delle Entrate.