Robin Hood Tax sulle energie rinnovabili: i dettagli

Togliere ai ricchi per dare ai poveri. E’ questa la finalità della cosiddetta “Robin hood tax“, una tassa che in Italia va a colpire i “ricchi”, nello specifico caso i player del settore energetico, a fronte di risorse reperite, circa due miliardi di euro è il gettito atteso da parte del Governo, che poi potranno essere distribuite alla collettività. La Robin hood tax è entrata prepotentemente all’interno dell’ultimissima manovra finanziaria del Governo di centrodestra, quella da 45 miliardi di euro per intenderci. Ma ora bisognerà vedere se il provvedimento sarà oggetto di modifiche da parte del Parlamento durante la discussione e la relativa presentazione di emendamenti. In accordo con quanto dichiarato tra l’altro dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, l’orientamento del Governo sulla nuova finanziaria è infatti quello di non porre la fiducia.

Addizionale Ires: esenzione per i produttori di energia verde

A partire da Unico 2011, e quindi a valere sui redditi di quest’anno, scatta nel nostro Paese l’addizionale Ires al 6,5% per gli operatori del settore energetico. A farlo presente con una nota ufficiale è l’Agenzia delle Entrate che al riguardo ha emanato in data odierna una Circolare, la numero 35/E, che tra l’altro fornisce dei chiarimenti su chi invece, pur operando nel settore energetico, è esentato dal pagamento dell’addizionale. Nel dettaglio, l’esclusione dal pagamento dell’addizionale risulta essere limitata ai soli produttori di energie verde, ovverosia quegli operatori che producono energia da fonti rinnovabili quali le biomasse, l’eolico ed il solare-fotovoltaico, mentre il prelievo aggiuntivo è comunque previsto per la geotermia e per l’idroelettrico.

Fisco giusto per lavoratori e pensionati: proposta Cgil

In Italia serve un fisco più equo, che garantisca un alleggerimento della pressione fiscale a carico di chi le tasse, col prelievo alla fonte, le paga fino all’ultimo centesimo, ovverosia i lavoratori ed i pensionati. Per questo, la Cgil ha messo a punto tutta una serie di proposte finalizzate a riportare in materia di tassazione la giustizia sociale, e per farlo si devono chiaramente mettere in atto non azioni “una tantum“, ma vere e proprie riforme strutturali. In particolare, la proposta della Cgil è basata, in primis, sul recupero di risorse sia attraverso la lotta all’evasione fiscale, sia applicando la tassazione al 20% sulle rendite finanziarie unitamente ad imposte sui grandi patrimoni.

Modello Unico 2009: codici tributo pronti anche per la “Robin Hood Tax”

In sede di presentazione del modello Unico 2009, e della liquidazione delle relative imposte, scatta da oggi il via libera anche per le aziende che operano nel settore del gas e del petrolio. Questo dopo che con la risoluzione numero 149/E, pubblicata in data odierna dall’Agenzia delle Entrate sul proprio sito Internet, sono ufficialmente a disposizione i codici tributo per il pagamento dell’addizionale sull’imposta sul reddito delle società nella misura del 5,5%; trattasi, nello specifico, della più comunemente nota “Robin Hood Tax” introdotta dall’attuale Governo in carica con la manovra estiva. Il pagamento dell’addizionale, sempre attraverso l’utilizzo del modello F24, deve portare il codice tributo 2010” relativamente all’acconto prima rata per il settore petrolifero e gas; con il codice tributo “2011” si paga la seconda rata e con il “2012” si effettua il saldo dell’addizionale ai fini IRES. Il periodo di imposta a partire dal quale si applica l’addizionale è successivo a quello che era in corso alla data del 31 dicembre 2007; nel pagamento della “Robin Hood Tax” ricadono tutte quelle società del comparto petrolifero e del gas che hanno raggiunto nel periodo di imposta un giro d’affari superiore al livello dei 25 milioni di euro.

Barack Obama stravolge il sistema sanitario Usa: tassiamo i ricchi e curiamo i poveri

Una specie di Robin Hood tax, quella pensata da Barack Obama: tassare i ricchi per curare i poveri. In occasione del bilancio da 3,94 trilioni di dollari che Barack Obama ha inviato al Congresso con l’obiettivo di sconfiggere la recessione e porre le basi per le ripresa economica, il presidente lancia anche la proposta che in realtà stravolgerebbe il sistema sanitario americano. Sistema basato prevalentemente sul settore privato, o comunque sulle assicurazioni poste in essere dai datori di lavoro. Se quindi si lavora per una grande impresa si godrà di una buona assicurazione, se invece si lavora per una piccola compagnia o si è lavoratori autonomi la situazione é molto diversa. I premi assicurativi da pagare sono realmente molto alti e non tutti possono permettersi di sostenere tale spesa. Sono quarantaquattro milioni i cittadini americani che non sono protetti da alcuna forma assicurativa perché non si possono permettere di pagare il premio o perché il loro rischio è così alto che nessuno li assicura.

Tassiamo i ricchi e aiutiamo i poveri: proposta di Megale a “Domenica in”

Che un top manager guadagni tanto lo si immagina senza troppi problemi, ma forse nessuno ha mai fatto dei calcoli o delle stime: con lo stipendio dei primi 100 top manager italiani si paga l’equivalente della retribuzione annua di 10mila persone (impiegati e operai). Questa l’affermazione del segretario confederale della Cgil Agostino Megale nel corso della trasmissione televisiva Domenica in, durante la quale rende noti agli italiani i dati di una ricerca dell’Ires Cgil.

Ma Megale non si è fermato a rivelare i dati di fatto e propone un’interessante (non per i manger in questione) soluzione: l’applicazione di una tassa di solidarietà per i redditi sopra i 150mila euro annui. Dove andrebbe a finire il denaro reperito con questa nuova tassa? Megale propone che il denaro sia utilizzato a favore di precari e per finanziare gli ammortizzatori sociali.