Contenzioso: Agenzia Entrate promette meno liti col contribuente

Prima di arrivare dinanzi al giudice, nell’ambito della pretesa fiscale e tributaria, per l’anno in corso l’Agenzia delle Entrate ha fissato un importante obiettivo, consistente nell’attivare meno liti tra il Fisco ed il contribuente. Ragion per cui l’Amministrazione finanziaria dello Stato rafforzerà ulteriormente le verifiche finalizzate a rilevare se, anziché dinanzi al giudice, la lite si possa dirimere utilizzando strumenti ed istituti quali quelli della conciliazione o dell’autotutela. A specificarlo con un comunicato ufficiale, in data odierna, giovedì 26 maggio 2011, è stata proprio l’Agenzia delle Entrate che in merito ha tracciato quelle che rappresentano in tutto e per tutto le linee guida finalizzate alla gestione del contenzioso fiscale a valere sull’anno 2011. Al riguardo l’Amministrazione finanziaria dello Stato ha messo tutto nero su bianco, con un’apposita circolare, la numero 22/E, riportante la data odierna, e con la quale, ad integrazione delle linee strategiche dello scorso anno, le Entrate hanno dettato la linea che gli Uffici del Fisco dovranno seguire.

Fisco e Comuni: Calabria, nuovi accordi antievasione

E’ stato siglato giovedì scorso, 14 aprile 2011, nella Regione Calabria, un accordo anti-evasione tra il Comune di Cetraro e l’Agenzia delle Entrate nell’ambito di quella collaborazione che porta gli Enti Locali ad incassare il 33% delle maggiori somme riscosse dell’Erario a titolo definitivo in base alle cosiddette segnalazioni qualificate. Anche quella tra il Fisco e il Comune di Cetraro, in Provincia di Cosenza, è una collaborazione che si basa sullo scambio strutturato di informazioni che poi porta all’acquisizione da parte dell’Agenzia delle Entrate delle segnalazioni qualificate che, a loro volta, possono portare all’avvio di accertamenti. I settori interessati, nello specifico, sono quelli inerenti le professioni, il commercio, il territorio e l’urbanistica, ma anche il patrimonio immobiliare, la proprietà edilizia, le residenze fittizie all’estero, nonché situazioni caratterizzate da una elevata capacità contributiva a fronte invece di redditi ufficialmente dichiarati al Fisco largamente inferiori al tenore di vita del contribuente stimato anche in funzione dei servizi fruiti e dei beni posseduti.

Evasione fiscale: Lombardia, maxi-recupero nel settore immobiliare

In Lombardia l’Amministrazione finanziaria dello Stato, ed in particolare l’Ufficio Territoriale di Milano 2 dell’Agenzia delle Entrate, ha scovato nel settore immobiliare una maxi-evasione, superiore ai cinque milioni di euro, dopo tutta una serie di controlli che, nello specifico, hanno portato letteralmente a “smontare” una complessa operazione finanziaria basata sul cosiddetto leveraged buyout. Trattasi, nello specifico, di una tecnica di acquisizione societaria valida quando questa risulta essere giustificata da ragioni valide di natura economica. Pur tuttavia il Fisco ha rilevato come con poco più di 300 euro sia stata messa in atto una cessione d’azienda che, in realtà, aveva un valore superiore ai cinque milioni di euro. Nel mirino al riguardo sono finite due aziende immobiliari che, attraverso il meccanismo sopra citato, al fine di dribblare il Fisco avevano fatto transitare il ramo d’azienda da un’azienda all’altra attraverso il leveraged buyout al fine di ottenere un risparmio d’imposta rilevante.

Accertamenti fiscali fanno chiudere le imprese

Per far chiudere un’impresa in Italia, nel rapporto di una su tre, basta che scatti a suo carico un accertamento di natura fiscale. A farlo presente nei giorni scorsi è stata l’Associazione Contribuenti Italiani in accordo con Rapporto che sarà pubblicato sul magazine Contribuenti.it, ed i cui dati sono stati illustrati a Roma. Sono due in particolare gli eventi ai quali il 31,8% delle imprese italiane non riescono a reggere e, quindi, sono costretti alla chiusura; uno è dato dalla crisi finanziaria ed economica, e l’altro proprio da un eventuale accertamento di natura fiscale. Non a caso, in base ai dati che sono stati pubblicati sul Rapporto annuale del Contribuente, crescono in Italia le richieste di pagamento a rate delle imposte che sono arrivate a quota un miliardo circa rispetto alle 800 mila di due anni fa.

Evasione fiscale: caso hollywoodiano a Treviso

Vivere per dieci anni una vita da nababbo senza “preoccuparsi” nel frattempo di versare un solo euro di tasse. E’ questo il caso hollywoodiano, un redditometro da guinness dei primati, in accordo con quanto riporta l’Agenzia delle Entrate della Regione Veneto, che gli 007 del Fisco hanno scoperto a Treviso. Non denunciando redditi dal 1998 al 2007, il contribuente scoperto dal Fisco nel frattempo, in tutto questo ampio lasso di tempo, aveva svolto attività lucrose al punto che la Direzione provinciale delle Entrate di Treviso ha contestato la bellezza di 15,7 milioni di euro tra maggiori imposte di tutti i tipi: dall’Irap all’Irpef e passando per le addizionali comunali, quelle regionali e, chiaramente, anche le sanzioni sin qui maturate. L’indagine a carico del contribuente è partita da rilievi e rilevamenti nel campo delle compravendite immobiliari, con i funzionari del Fisco che hanno scoperto l’acquisto di un immobile ottenendo da banche mutui per somme ingenti.

Evasione fiscale: Entrate, operazione interforze Campania-Lazio

A carico di una società con sede amministrativa a Napoli, e quella legale a Roma, ed operante nel settore della produzione e delle distribuzione dell’energia elettrica, la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Campania, e quella del Lazio, sono scese in campo con una squadra anti-evasione nell’ambito di una vera e propria operazione interforze che ha portato al recupero di oltre cinque milioni di euro. Questo, in particolare, grazie alle azioni congiunte ed alle attività di verifica effettuate dai rispettivi Uffici Grandi contribuenti delle due Direzioni Regionali del Fisco. Analizzando i bilanci della società sopra indicata, gli “007” del Fisco, nell’ambito di un’attività di verifica e di ispezione complessa, hanno rilevato come l’azienda abbia maturato indebitamente una detrazione Iva, nel corso di più anni. Tutto è cominciato con la costituzione di una Newco operante in regime di esenzione Iva; poi questa società è stata in una fase successiva incorporata dalla società con sede legale a Roma, e con sede amministrativa a Napoli, operante invece in regime di imponibile ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (Iva).

Categorie IVA

Evasione fiscale: quando i conti non tornano al Fisco

Si può evadere il Fisco dichiarando tutti i redditi percepiti ma, nello stesso tempo, andando ad “appesantire” la dichiarazione dei redditi o con costi inesistenti, oppure con costi non direttamente collegati all’attività che si esercita e, quindi, costi a tutti gli effetti indebitamente portati in deduzione e/o in detrazione. Questo è quanto, in Campania, ha scoperto la Direzione Provinciale delle Entrate di Salerno a carico di tre professionisti che, infatti, dichiaravano i redditi percepiti ma ciò nonostante i conti non tornavano anche perché sono state rilevate ampie differenze tra quanto dichiarato ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (Iva), e quanto dichiarato ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). Ebbene, a seguito delle indagini fiscali effettuate a carico dei tre professionisti, l’Agenzia delle Entrate ha recuperato somme che complessivamente ammontano a ben mezzo milione di euro.

Scudo fiscale: rimpatrio giuridico se l’emersione è complicata

Se, a causa di cause oggettive non dipendenti dalla volonta del contribuente, non è possibile avvalersi per lo scudo fiscale del rimpatrio fisico entro la data del prossimo 31 dicembre 2010, allora può scattare come soluzione “salvagente“, comunque entro la scadenza sopra indicata, quella del rimpatrio giuridico. Questo è quanto ha precisato l’Agenzia delle Entrate con una risoluzione, la numero 122/E, emanata in data odierna, lunedì 29 novembre 2010, in merito all’adesione allo scudo fiscale per operazioni di emersione che, come sopra accennato, risultano essere complicate per le attività detenute all’estero. Tutto ciò, in ogni caso, ha piena validità non solo se si rispetta la scadenza del 31 dicembre 2010, ma anche se il rimpatrio giuridico viene gestito dalla stessa fiduciaria alla quale è stata presentata originariamente la dichiarazione di emersione. In questo caso il rimpatrio fisico con quello giuridico vengono equiparati se, ad esempio, ci sono difficoltà nel liquidare e/o nel disinvestire le attività, oppure se ci sono dei contenziosi in corso con i gestori esteri.

Fisco Roma: avvisi di accertamento sulle autorimesse

Nel Lazio l’Agenzia delle Entrate di Roma II sta portando avanti una importante campagna di controlli anti-evasione a carico delle autorimesse che, tra l’altro, hanno già portato al recupero di ben 440 mila euro di imposte evase. A darne notizia è stata lunedì scorso la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate del Lazio nel precisare come gli avvisi di accertamento notificati, a carico di aziende del settore, siano stati ben 53, e come nell’ambito dell’attività di controllo avviata ci siano 20 di questi avvisi di accertamento in corso di notifica. Nel dettaglio, la Direzione provinciale ha già recuperato 440 mila euro di imposte evase da 35 di questi 53, in totale, avvisi di accertamento, attraverso il pagamento degli importi dovuti ed accertati dal Fisco in una o più rate. Per questi controlli effettuati, in accordo con quanto riporta un comunicato ufficiale emesso dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate del Lazio, il Fisco si è trovato a rilevare ed a constatare casi di evasione fiscale a dir poco paradossali.

Fisco e imprese: evitare il fallimento col concordato preventivo

L’approccio collaborativo tra il Fisco e l’impresa può portare, nell’ambito e nella tutela degli interessi in gioco da entrambe le parti, a soluzioni soddisfacenti in grado di garantire la sopravvivenza e, quindi, la continuità aziendale. Questo è quanto, in estrema sintesi, mette in risalto la Direzione regionale Campania dell’Agenzia delle Entrate a seguito della decisione di una società campana, operante nel settore della produzione della pasta, che davanti alla scelta tra il fallimento ed il concordato preventivo, ha optato per quest’ultima soluzione andando a spalmare negli anni il debito accumulato nei confronti dell’Erario. In particolare, la società che ha optato per il concordato preventivo, a seguito di ripetuti accertamenti da parte dell’Ufficio di Casoria, ed in virtù delle somme iscritte a ruolo per la riscossione da parte di Equitalia, ha potuto così spalmare i debiti in più anni ed ha permesso al Fisco allo stesso modo di poter recuperare buona parte delle somme che, altrimenti, con il fallimento sarebbe stato difficile ottenere.

Evasione fiscale: Liguria, aumenta l’adempimento spontaneo

L’anno 2009 anche nella Regione Liguria si è chiuso con il boom di incassi derivanti dall’attività di contrasto all’elusione ed all’evasione fiscale; la crescita rispetto all’anno precedente è stata infatti pari al 43% per effetto di controlli più mirati ed efficienti, analisi più affinate e nuove soluzioni per il contrasto dei fenomeni evasivi che nello stesso tempo hanno fatto crescere da parte dei contribuenti, in virtù delle richieste di riscossione di maggiori imposte da parte del Fisco, il ricorso all’adempimento su base spontanea. Nel dettaglio, lo scorso anno sono stati incassati oltre 300 milioni di euro a fronte dei 212 milioni di euro del 2008, di cui ben 178 milioni di euro provenienti dalle attività di controllo conclusesi con versamenti diretti da parte dei contribuenti; tali somme, rispetto al 2008, sono cresciute del 93% rispetto ai 92 milioni di euro dell’anno precedente a conferma dell’aumento del ricorso all’adempimento spontaneo.

Evasione fiscale: Friuli Venezia Giulia, record incassi 2009

Lo scorso anno, nella Regione Friuli Venezia Giulia, in materia di lotta e di contrasto all’evasione fiscale sono state recuperate somme superiori al record raggiunto sul territorio nell’anno 2008. A darne notizia il mese scorso è stata la Direzione Entrate della Regione Friuli Venezia Giulia, precisando che le somme recuperate, con un rialzo pari a ben il 24% rispetto al 2008, si sono attestate a 173 milioni di euro che portano, per il biennio 2008-2009, le somme da evasione recuperate ad oltre 310 milioni di euro. I risultati raggiunti nella Regione Friuli Venezia Giulia lo scorso anno, in accordo con quanto messo in risalto da Paola Muratori, direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate, sono stati frutto sia del processo di riorganizzazione territoriale dell’Amministrazione finanziaria, conclusosi nel febbraio scorso con l’attivazione della Direzione Provinciale di Udine, sia con l’adozione di nuove misure e di metodologie di intervento nel contrasto ai fenomeni evasivi che tengono sempre di più conto della realtà economica e territoriale.

Lotta evasione fiscale: record di incassi nel 2009

Dopo aver segnato il primato nel 2008, nel 2009 il Fisco ha nuovamente battuto in materia di lotta all’evasione fiscale il record di incassi con 9,1 miliardi di euro, che corrispondono ad un incremento del 32%. A darne notizia è l’Agenzia delle Entrate nel sottolineare come di conseguenza nel biennio 2008-2009 siano stati recuperati dall’attività di lotta all’evasione ben 16 miliardi di euro. Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha sottolineato come i risultati raggiunti siano il frutto della professionalità dei 36 dipendenti dell’Amministrazione finanziaria, il cui impegno e la cui dedizione non può essere di certo intaccata o messa in ombra da quelle poche mele marce che, purtroppo, in una grande organizzazione possono esserci.

Fisco e imprese: si abbassa volume d’affari per diventare “grandi”

A partire dal 2010 scatta in materia di controlli e monitoraggio di comportamenti fiscali corretti una piccola rivoluzione; dal prossimo anno, infatti, per essere “grandi” agli occhi del Fisco non servirà un fatturato superiore o pari al livello dei 300 milioni di euro, ma di milioni di euro ne basteranno 200. A darne notizia con un comunicato ufficiale, in data odierna, è stata l’Agenzia delle Entrate, la quale ha così provveduto a ridisegnare agli occhi del Fisco il profilo e la condizione di “grande contribuente“. Questo dopo che il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha firmato il relativo provvedimento che allarga la platea delle imprese che saranno destinatarie dell’analisi di rischio a cura degli agenti del Fisco. E così, la platea dei “grandi contribuenti” aumenta all’incirca di altre 1.600 imprese, ma trattasi di un primo passo che, a regime, renderà il campo di “osservazione” ancora più ampio.