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Spagna: più tasse contro la crisi

Come si può pensare che in un momento di crisi si decida di aumentare le tasse? Lo ha fatto Luis Rodriguez Zapatero in Spagna: aumenterà le tasse per cercare di colmare il deficit nei conti pubblici seguito alla crisi economica, ma l’aumento sarà temporaneo.

Ci saranno alcuni aggiustamenti – ha affermato il ministro -, qualche revisione, alcuni aumenti e alcune diminuzioni, ma in ogni caso questi cambiamenti saranno limitati e temporanei.

Sembra quindi che la saccoccia dell’esecutivo spagnolo stia dimagrendo e i cittadini debbano prendersene peso. Troppe spese per fronteggiare la crisi e ora il governo deve fare i conti con il deficit dei conti pubblici che é aumentato notevolmente. L’esecutivo infatti, per arginare le conseguenze della crisi economica ha cominciato ad allargare la spesa in opere pubbliche e altre misure.

Il peggio, la fase acuta – ha detto ieri il presidente Zapatero nel corso di una conferenza stampa – è ormai alle spalle, però abbiamo ancora mesi difficili davanti a noi.

Secondo le stime del Governo, il deficit pubblico raggiungera’ l’8,1% del Pil nel 2009. Il governo spagnolo dovrebbe presentare il prossimo mese la manovra finanziaria per il 2010. Solo la settimana scorsa il ministro dei Lavori pubblici, Jose Blanco, aveva affermato che il paese avrebbe seguito l’esempio della Gran Bretagna sull’aumento delle tasse ai piu’ ricchi.

Credo che sia necessario aiutare quelli che piu’ hanno bisogno – hanno affermato dal governo -, e se per fare cio’ quelli che stanno meglio dovranno stringere la cinta, allora lo dobbiamo dire chiaramente.

Bisognerebbe anche aggiungere, per frenare la rivendicazione dei cittadini, che la Spagna ha una pressione fiscale del 32,8%, una delle più basse tra i paesi europei, quindi probabilmente una manovra del genere può “permettersela”. Negli ambienti governativi si parla di una manovra fiscale complessiva (verrà varata in autunno in occasione della messa a punto del budget 2010) inferiore al 2% del Pil.