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Calcio e tasse: in Spagna è ora di fare i conti con la crisi

In Spagna la crisi economica c’è e si sente. Ma per due squadre del campionato di calcio spagnolo, il Barcellona, fresco campione d’Europa, ed il Real Madrid di Florentino Perez, non sembra ancora arrivato il momento di “adattarsi” al mutato scenario. In particolare, il Real Madrid, con l’acquisto di Kakà e di Cristiano Ronaldo ha imposto palesemente le Legge del più forte in Europa, che coincide con chi in questo momento ha più soldi da spendere. Ma nonostante il mercato sia libero, tutto ciò crea delle distorsioni sulla concorrenza che stanno generando anche effetti nefasti sul campionato italiano di calcio che in termini di qualità rischia di impoverirsi. Non mancano infatti i campioni di squadre come il Milan e l’Inter che sono palesemente attratti dalle sirene spagnole, sia con la speranza di strappare ingaggi più elevati, sia con l’obiettivo di andare a giocare la Champions League con il Barcellona o con il Real Madrid, ovverosia con quanto di meglio al momento il calcio internazionale possa offrire.

In più, c’è anche il fatto che in Spagna per i giocatori che provengono dall’estero c’è la possibilità di usufruire di una tassazione agevolata che crea delle disparità rispetto agli altri Paesi; ad esempio in Italia, per dare 100 ad un campione di stipendio la società deve spendere tra tasse e contributi praticamente il doppio, mentre in Spagna le aliquote sono decisamente più basse. In Spagna, i politici appartenenti all’area di centrosinistra non ci stanno, e vorrebbero uniformare le aliquote fiscali dei calciatori che provengono dall’estero a quelle di un “comune” lavoratore spagnolo, ma a quanto pare per il momento non ci sono le condizioni per fare in tal senso “giustizia“.

E se con 93 milioni di euro, Cristiano Ronaldo risulta essere al momento il giocatore con il trasferimento più costoso della storia del calcio, la sua clausola rescissoria fa ancor di più gridare allo scandalo. Secondo quanto infatti rivelato dal quotidiano spagnolo “Marca“, la clausola rescissoria per Cristiano Ronaldo, che guadagnerà nel Real Madrid la bellezza di 13 milioni di euro all’anno, è stata fissata ad un miliardo di euro. Insomma, chi vuole Cristiano Ronaldo senza passare attraverso una trattativa con il Real Madrid dovrà vendere un centinaio di immobili di pregio. Trattasi chiaramente di esagerazioni dettate dalle follie del momento, ma di questo passo anche il calcio spagnolo dovrà prima o poi, e forse tra non molto, fare i conti con la crisi.