Se tutti pagassero tasse ne pagheremmo un po’ meno

Lo ha detto Berlusconi, alla cui frase non possiamo far altro che aggiungere quella nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi qualche tempo fa, quando il presidente del Consiglio affermò testualmente:

Se si chiede una pressione del 50% ognuno si sentirà moralmente autorizzato ad evadere. Se chiediamo ai cittadini di pagare il 33% di tasse tutti si convinceranno che è giusto e doveroso, che è corretto pagare per i servizi che ottiene.

Sicuramente il presidente non voleva giustificare l’evasione, ma far capire che 50% di tasse sono vermanente eccessive. Nel 2009 la pressione fiscale arriva al 43,2%, ben tre punti superiore al 40,2% dell’area euro. Tra il 2000 e il 2009 la pressione fiscale in Italia è salita di 1,6 punti, in Europa è scesa del 2%, é il risultato emerso da un’indagine condotta dall’ufficio Studi di Confartigianato.

Fisco e imprese: Confesercenti propone un patto triennale

Le Associazioni delle piccole e medie imprese, ed in particolare la Confesercenti, per voce del suo presidente, Marco Venturi, chiede al Governo, al fine di uscire dalla situazione di emergenza, di aprire un tavolo di confronto finalizzato all’istituzione di un patto della durata di tre anni che spazi dai consumi al credito passando per il fisco. Il patto, tra l’altro, dovrà servire per fare in modo che molte piccole e medie imprese evitino la chiusura, possano crescere ed innovarsi e possano altresì superare alcuni svantaggi competitivi presenti. Tali richieste, in particolare, sono state formulate dal Presidente della Confesercenti nel corso di un intervento durante il quale è stata presentata una ricerca sul “quadro macroeconomico per l’economia italiana” a cura dell’Ufficio economico dell’Associazione di categoria in collaborazione con il Ref.

Spagna: più tasse contro la crisi

Come si può pensare che in un momento di crisi si decida di aumentare le tasse? Lo ha fatto Luis Rodriguez Zapatero in Spagna: aumenterà le tasse per cercare di colmare il deficit nei conti pubblici seguito alla crisi economica, ma l’aumento sarà temporaneo.

Ci saranno alcuni aggiustamenti – ha affermato il ministro -, qualche revisione, alcuni aumenti e alcune diminuzioni, ma in ogni caso questi cambiamenti saranno limitati e temporanei.

Sembra quindi che la saccoccia dell’esecutivo spagnolo stia dimagrendo e i cittadini debbano prendersene peso. Troppe spese per fronteggiare la crisi e ora il governo deve fare i conti con il deficit dei conti pubblici che é aumentato notevolmente. L’esecutivo infatti, per arginare le conseguenze della crisi economica ha cominciato ad allargare la spesa in opere pubbliche e altre misure.