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Pressione fiscale sempre più alte

Sempre più pesante la situazione riguardo la pressione fiscale in Italia, con protagoniste Imu, Tares (che dovrà essere versata in base alla tariffa riferita all’anno solare e calcolata alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie) e aumento Iva e in base ai dati forniti dall’Istat, nel quarto trimestre del 2012 le entrate totali sono cresciute del 2,4 per cento.

La pressione fiscale è in crescita soprattutto per effetto del saldo Imu ma nonostante tutte le nuove imposte introdotte dal Governo Monti, lo Stato ancora oggi non riesce a trovare un accordo per pagare i debiti alle imprese e far ripartire un’economica agonizzante. Essa si aggira intorno al 45 per cento, e se consideriamo la pressione fiscale sull’economia regolare, vale a dire chi le tasse le paga, siamo oltre il 55 per cento.

E in estate arriverà un periodo molto difficile per i contribuenti, i quali si troveranno di fronte a numerose scadenze fiscali: ovviamente l’Imu, che dovrà essere versata a giugno prossimo, la nuova Tares che si pagherà a maggio insieme a imu e irpef, e l’aumento dell’Iva di un punto percentuale che passerà dall’attuale 21 al 22 per cento.

Quest’ultima decisione  rientra nella legge di stabilità 2013 del Governo Monti, in seguito ad un’intesa raggiunta dai relatori del Pd e Pdl. Ovviamente associazioni gli effetti dell’aumento anche di un solo punto percentuale sui consumi potrebbero essere molto pesanti. I piccoli commercianti e gli artigiani dovranno pagare anche l’0,45 per cento annuo in più di contributi Inps fino al 2018.

Ci sarà anche un aumento dell’imposta sui capannoni dovuto all’inasprimento del coefficiente per la determinazione della base imponibile, e proprio a tale riguardo la Confesercenti ha chiesto di diminuire le tasse perchè altrimenti numerose aziende saranno costrette a chiudere.

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