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Pressione fiscale tra le più alte al mondo

L’Italia si conferma tra i Paesi con il maggiore carico fiscale sulle imprese a livello mondiale posizionandosi al 131esimo posto su 185 paesi per onerosità’ e burocrazia del fisco. Il dato è comunque un miglioramento, visto che l’anno scorso il nostro Paese era al 133esimo posto. E’ quanto emerge dal Rapporto Paying Taxes, diffuso oggi dalla Banca Mondiale, Ifc e PwC, che esamina i costi per imposte e tasse in capo a una impresa.

Il valore della pressione fiscale effettiva, precisa anche la Confcommercio, «non solo è il più elevato della nostra storia economica recente, ma costituisce un record mondiale assoluto».

C’è da fare un distinguo: mentre il Total Tax Rate, pari al 68,3 per cento (rispetto a una media europea del 42,6 per cento e una media mondiale del 44,7 per cento) dei profitti commerciali, posiziona l’Italia alla 171esima posizione nel pianeta e all’ultima in Europa, il 116esimo posto per gli adempimenti fiscali le permette di risalire un po’ la classifica generale. Il carico fiscale e’ formato principalmente dal 22,9% di tasse sugli utili e dal 43,4% di tasse sul lavoro.

La Francia si attesta al 65,7 per cento, il Belgio 57,7 per cento, l’Austria al 53,1 per cento, la Repubblica Ceca 49,3 per cento, la Slovacchia 47,9 per cento e la Germania 46,8 per cento. Bene invece Lussemburgo, con il 21 per cento, seguito da Cipro 23 per cento e Irlanda 26,4 per cento.Un total tax rate  molto basso (del 14,9%) lo troviamo negli Emirati Arabi.

Per gli adempimenti fiscali in Italia le società impiegano 269 ore all’anno (267 ore la media mondiale e 184 ore la media europea) ed effettuano 15 pagamenti contro i 12,8 pagamenti medi in Ue&Efta.

“La situazione dell’Italia dall’indagine condotta quest’anno e’ in lieve miglioramento”, dichiara Fabrizio Acerbis, partner di PwC Tax & Legal Services (TLS). “In generale non si registrano particolari novità nelle politiche fiscali dei diversi Paesi che, causa la crisi finanziaria ed economica, faticano a perseguire obiettivi significativi di riduzione della pressione fiscale”.