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Pressione fiscale: quella reale è ben più alta

In Italia i contribuenti sono letteralmente tartassati dal Fisco per effetto di una pressione fiscale e tributaria fin troppo elevata e che è frutto anche dell’evasione fiscale che comporta a carico dei contribuenti onesti il pagamento delle imposte anche per chi le evade. Ma i livelli ufficiali di pressione fiscale nel nostro Paese sono di gran lunga più bassi di quella che a conti fatti è la pressione fiscale reale. Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani, infatti, rivela come la pressione fiscale reale a carico dei contribuenti del nostro Paese sia di circa nove punti percentuali superiore al dato ufficiale. A rilevare il dato reale della pressione fiscale è stata KRLS Network of Business Ethics per conto proprio di Contribuenti.it; ebbene, è emerso che la pressione reale a carico dei contribuenti italiani è pari a ben il 52,5%.

Per arrivare a questo numero KRLS Network of Business Ethics per conto dell’Associazione ha “rivisto” i dati Istat tenendo conto proprio degli svariati miliardi di euro di imponibile evaso; includendo questa “economia”, infatti, la pressione fiscale reale balza di circa nove punti e conferma come negli ultimi dodici mesi, in accordo con quanto rimarca proprio Contribuenti.it, questa sia cresciuta a ritmi superiori rispetto agli altri Paesi dell’eurozona.

Secondo l’Associazione tutto ciò accade perché la lotta all’evasione fiscale porta in sostanza solamente al recupero di una goccia nel mare, e solo l’allargamento della base imponibile, secondo l’Associazione dei contribuenti, può permettere nel nostro Paese ai cittadini/contribuenti onesti di tirare il fiato pagando meno tasse. Di recente, lo ricordiamo, proprio l’Associazione Contribuenti.it ha stilato la classifica dei Paesi europei che “primeggiano” in termini di imponibile evaso; ebbene, l’Italia è saldamente al primo posto con una quota di reddito imponibile che non viene dichiarato pari in media al 51,2%, distanziando di parecchie lunghezze i Paesi dell’Europa dell’Est, tra cui la Bulgaria, l’Estonia e la Slovacchia.