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Istat pressione fiscale: Italia al quinto posto in Ue

Nel 2009 l’Italia ha registrato un aumento della pressione fiscale sul Pil del 43,2% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il quinto posto in Europa. La pressione fiscale è un indicatore medio, non misura quindi la se esiste una variazione del livello di tassazione all’interno della popolazione, puo’ quindi verificarsi che all’interno di un Paese alcune categorie di contribuenti possano avere un livello di tassazione molto superiore a quello rilevato. L’Italia registra un aumento della pressione fiscale su Pil, raggiungendo il quinto posto in Europa, risulta dai dati diffusi oggi dall’Istat sui conti pubblici sul 2009.

La pressione fiscale e’ ai massimi ed e’ un problema per la crescita. Da tempo stiamo chiedendo al ministro Tremonti che apra un tavolo sul fisco – ha affermato la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia durante l’assemblea generale dell’Unione Industriali di Torino. Siamo consapevoli, che il tema del rigore e del debito pubblico e’ al centro del dibattito internazionale. Gli spazi nel brevissino sono difficili pero’ e’ importante parlarne perche’ non possiamo andare avanti con una pressione fiscale cosi’ alta soprattutto su imprese e lavoratori.

Tredici anni fa era l’Eurotassa chiesta agli Italiani dall’allora ministro dell’Economia Carlo Azeglio Ciampi (per portare l’Italia a far parte dell’unione europea economica) a spingere la pressione fiscale oltre il 43% del Pil. L’Istat ha anche diffuso i dati sulla spesa pubblica, che nel 2009 ha toccato gli 800 miliardi di euro, ovvero il 52,5% del Pil. Gli analisti sottolineano che se si analizza il dato della pressione fiscale in Italia, depurandolo dalla componente stimata di economia sommersa, l’Italia è al primo posto come pressione fiscale, che quindi si attesterebbe al 50,8% nel 2008 e al 51,6% nel 2009.

I dati rilevati dall’Istat sull’aumento della pressione fiscale nello Stato italiano confermano la necessità di affrontare il grande capitolo della riforma fiscale in tempi più brevi possibili- ha commentato il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli -.

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