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Maxi evasione imprese edili: 500 milioni di Iva non versata

Evadere le tasse é situazione in cui spesso ognuno di noi si trova a dover fare i conti: si va dal bar che non rilascia lo scontrino, al pescivendolo, al carrozziere, al dentista al quale per farci rilasciare la fattura dobbiamo dire che ci serve per la dichiarazione dei redditi, ecc.. L’ultima notizia in fatto di evasione rivela cifre allarmanti: sono oltre cinquemila, le imprese edili che negli ultimi tre anni hanno eseguito lavori di ristrutturazione senza dichiarare il reddito. La notizia trapela dall’esecuzione da parte della guardia di Finanza del Piano Pandora, che ha scoperto in tutta Italia 5246 evasori totali. L’operazione era stata avviata già nel 2006 per vigilare sulle ristrutturazioni per cui erano stati richiesti sgravi fiscali. I redditi non dichiarati ammontano a circa 3 miliardi di euro, si ipotizza che le ditte emettessero fatture per consentire ai proprietari delle case di avere gli sgravi previsti dalla legge, ma in sede di dichiarazione nascondevano il reddito e non da poco: si tratta di circa 500 milioni di euro di Iva non versata all’erario.

Una recente rilevazione di Bankitalia ha segnalato che i minori incassi dell’erario in valore assoluto sono nel bimestre pari a 4,3 miliardi di euro. A febbraio le entrate tributarie di cassa sono passate dai 27,902 miliardi di euro incassati a febbraio 2008 a 25,217 miliardi, con un calo del 9,6%. Quindi le entrate tributarie nel primo bimestre del 2009 sono diminuite, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la dinimuzione precisa é del 7,2%, poichè si è passati dai 59,173 miliardi di euro a 54,892 miliardi.

Come non menzionare il presidente degli Stati Uniti Barack Obama che ha annunciato un piano per combattere l’ evasione fiscale oltreoceano e i paradisi fiscali:

Ho chiesto al Congresso di approvare misure di senso comune. Il codice fiscale americano è pieno di scappatoie che agevolano le aziende, e non possiamo premiare quelle società americane che operano oltreoceano e che riescono a trovare il modo di evadere le tasse. Anche perché pagare le tasse è un obbligo legato alla cittadinanza. Per questo ho parlato della necessità di chiudere i paradisi fiscali oltreoceano.

Una lotta iniziata dal presidente che non si preannuncia per nulla facile. Poche settimane fa, alla riunione del G20 a Londra, dove si è ampiamente discusso dell’evasione internazionale e il modo per fermarla, molte sono state le parole spese e le promesse elargite. L’Ocse, l’organizzazione economica internazionale che tiene il registro dei paesi – evasori, aveva già depennato dalla lista nera dopo intensi negoziati con le diplomazie vari paesi. Molti hanno promesso che si adegueranno alle nuove linee guida e sono stati depennati dalla lista nera.

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