Home » IVA » Iva gas metano al 10% per il condominio

Iva gas metano al 10% per il condominio

Una risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, la numero 108 del 2010, sancisce che per i primi 480 metri cubi di consumo di gas da parte di un singolo utente che è allacciato ad un impianto condominiale, ovverosia centralizzato, l’aliquota agevolata, ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (Iva), debba essere pari al 10%. A ribadirlo con un comunicato ufficiale è stato giovedì scorso, 11 novembre 2010, il Sunia, Sindacato Unitario Inquilini ed Assegnatari, dopo che proprio l’Agenzia delle Entrate ha accolto una recente class action presentata dal Sindacato. Ed in merito all’applicazione di tale risoluzione dell’Amministrazione finanziaria dello Stato, il Sunia ricorda come l’applicabilità valga sia per le procedure di rimborso, sia per le nuove fatturazioni sul gas metano; il tutto dopo che alcuni amministratori di condominio, in accordo con le segnalazioni acquisite dal Sunia – Sindacato Unitario Inquilini ed Assegnatari, hanno lamentato proprio a carico degli utenti del gas delle interpretazioni sia restrittive, sia penalizzanti nonostante quello dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) agevolata al 10% sia per il consumatore allacciato alla rete del gas un diritto.

Al riguardo, inoltre, il Sindacato Unitario Inquilini ed Assegnatari ha fatto presente come i conteggi spettino all’Agenzia delle Entrate ed alle società erogatrici, mentre l’amministratore di condominio, se richiesti, deve fornire solo i nominativi degli utenti nonché chiaramente le unità allacciate. Il fatto che i conteggi possano essere ritenuti complessi non giustifica la mancata applicazione dell’aliquota agevolata.

Il Sunia – Sindacato Unitario Inquilini ed Assegnatari, non a caso, pone l’accento sul fatto come nessuno possa giocare su difficoltà e complessità di natura burocratica e di accertamento per andare a penalizzare le famiglie consumatrici. In caso contrario si verrebbero a generare delle disparità per cui paradossalmente verrebbero più agevolati i proprietari di seconde e terze case piuttosto che, ad esempio, come sottolinea il SIndacato, gli anziani che utilizzano il gas per prepararsi il pranzo e la cena.