Home » Agenzia delle Entrate » Il rapporto Ocse boccia il redditometro

Il rapporto Ocse boccia il redditometro

Il segretario generale Ocse, Angel Gurria, presenta il rapporto sull’economia italiana e smonta in maniera decisa il nuovo redditometro predisposto dall’amministrazione finanziaria. In particolare il segretario ha decisamente ribadito che le misure come il redditometro non fanno altro che aumentare i costi amministrativi e fanno in modo che i costi ricadano anche sui contribuenti onesti. In particolare nel caso di evasione così diffusa la scelta del governo dovrebbe essere tra ridurre le misure di contrasto all’evasione o mantenere costi amministrativi elevati.

L’imu invece guadagna pareri positivi visto appare come una imposta che non provoca distorsioni nella ricchezza o nelle grandi decisioni economiche. L’Ocse sottolinea come l’Italia, in tema di incremento di introito fiscale, possa imitare quanto già accaduto a livello europeo. Infatti l’Europa per incrementare l’introito fiscale si basa su imposta dei consumi, sull’imposta sulla proprietà immobiliare e sull’imposta di emissione di gas.

L’ Ocse ha inoltre avuto notevoli apprezzamenti per la composizione del recente programma di stabilità e sul fatto che le decisioni intraprese porteranno sicuramente ad un calo del debito pubblico ed avranno ripercussioni positive. Gurria ha inoltre ribadito come il livello del debito rimarrà comunque elevato per lungo tempo anche se è importante percorrere fino in fondo la strada del rinnovamento intrapresa e che le decisioni scelte porteranno ad importanti modifiche strutturali.

Nell’ottica di incrementare i posti di lavoro e favorire l’occupazione viene visto come prioritario un taglio delle tasse in ambito lavorativo, per poi procedere in maniera successiva con una decurtazione delle altre imposte. Pertanto occorrerà ripensare il sistema di sussidi e detrazioni fiscali per le imprese, in modo tale che le risorse recuperate siano destinate a programmi di spesa prioritari.

Naturalmente in tema di evasione nel lungo periodo l’obiettivo dovrà essere quello di far pagare tutte le imposte a tutti i soggetti, sia che si tratti di persone fisiche che non dichiarano quanto dovuto sia che si tratti di imprese che distraggono denaro per destinarlo in paesi a fiscalità privilegiata.