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Il redditometro penalizza gli acquisti

Il nuovo redditometro preoccupa e nel dubbio i consumatori evitano di spendere. Questa in sintesi la situazione attuale lamentata dal vicedirettore generale di Confesercenti che dichiara lo stato di preoccupazione, sentimento mai provato come ora. Le categorie maggiormente colpite dal calo acquisti sembrano essere quelle dei gioiellieri, delle agenzie viaggi ed in misura inferiore delle beauty farm, delle scuole private o delle opere d’arte. Secondo gli addetti ai lavori altri settori invece avrebbero risentito meno o niente affatto delle novità previste in materia di redditometro e ci riferiamo in questo caso al settore del leasing o delle collaborazioni domestiche.
Problemi di calo degli acquisti che si aggiungono a quelli già lamentati dagli operatori. Infatti molti commercianti hanno visto una contrazione degli acquisti dovuta alle limitazioni di spesa da effettuare in contati e dovuta anche agli obblighi di comunicazione introdotti dallo spesometro. Fra i settori che a causa del redditometro fanno registrare i maggiori problemi troviamo quello del settore veterinario dove a partire dall’introduzione del redditometro si è registrato un calo del 3 – 4 %. Secondo il presidente dei Veterinari è passato il messaggio che le spese veterinarie sono superflue e quindi si guarda con un occhio diverso ai costi sostenuti per la cura degli animali domestici.
Secondo gli addetti ai lavori le ripercussioni della stretta introdotta dal redditometro saranno meno evidenti nel settore del wellness, in particolare modo delle cure terapeutiche fatte nei centri termali. In questo caso il giro d’affari non è molto elevato, ma non dovrebbe ridursi vista la particolarità delle spese. Uno dei big del settore wellness, Virgine active, in base ai dati raccolti dichiara che circa il 5 % dei soggetti che non confermano l’iscrizione dichiarano che il motivo principale è il redditometro.
Altri problemi riguarderanno anche l’emersione dei contratti in nero nell’ambito dei rapporti di lavoro domestici visto che la colf influenza comune il reddito presunto. Unico settore che non prevede ripercussioni è quello della nautica, in quanto le imbarcazioni non hanno più coefficienti penalizzanti.

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