La Cina e ogni elemento che ha a che fare con essa si stanno diffondendo ormai in ogni settore: uno degli esempi più lampanti in questo senso è offerto dal fisco, visto che, come emerge da fonti americane, una delle ultime intenzioni è quella di istituire delle istruzioni, dei suggerimenti e dei modelli a carattere tributario nella lingua dell’ex Impero Celeste, il cosiddetto mandarino contemporaneo. La Internal Revenue Service (l’Agenzia delle Entrate a stelle e strisce) guarda dunque con decisione ad est e darà molta importanza alle comunicazioni in cinese destinate ai propri contribuenti, una novità di assoluto rilievo ma che tiene comunque conto dei progressi e dello sviluppo di una lingua che in molti avevano dato per estinta. La seconda economia a livello internazionale mostra la sua crescita anche in questo modo, con il mandarino che diventerà una chiave di volta per la firma di accordi e la conclusione di transazioni fiscali.
Come verranno predisposti di preciso questi documenti? L’innovazione a cui ci stiamo riferendo andrà a coinvolgere soprattutto le istruzioni dei vari modelli americani e i relativi rimborsi che i contribuenti potranno richiedere: Pechino sarà quindi molto presente in diversi aspetti relativi a tasse e imposte, una sorta di attestazione della potenza della nazione asiatica, con nuovi progetti linguistici. In effetti, nel caso si volesse accedere a un rimborso vi sarà anche una versione caratterizzata dai tipici tratti dell’alfabeto cinese, un vero e proprio disegno, ma dal testo e dai contenuti importanti e concreti.
Mandarino ma non solo, anche la lingua vietnamita sarà diffusa nella stessa maniera: ai contribuenti che parlano tali linguaggi il fisco americano riserverà delle opportunità fondamentali per sanare certificazioni e dichiarazioni, in modo da comprendere gli aspetti e le abitudini più rilevanti, come può esserlo, ad esempio, il possesso di conti deposito, la cui assenza comporta un mancato rimborso.