La tassa sui rifiuti è una imposta che va approfondita in ogni dettaglio per essere compresa nel modo migliore: ad esempio, essa è dovuta anche in relazione ai box e ai garage? La risposta ci viene data da una delle ultime sentenze della Corte di Cassazione, la cui pronuncia non lascia spazio a nessun tipo di dubbio. In effetti, secondo i giudici di legittimità, quanto previsto dalla Tarsu (Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani) non è in contrasto con uno dei principi più classici che ha statuito l’Unione Europea, vale a dire “chi inquina paga”.
Tarsu: la tassa sui rifiuti cambia pelle
La tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Tarsu), prevista dal Decreto Legislativo n.
Per reperire nuove risorse sempre su base locale il governo Monti punterà sull’introduzione del nuovo tributo rifiuti e servizi (Res) che avrebbe il compito di sostituire Tarsu e Tia e colpire tutti i proprietari relativamente al servizio di raccolta dei rifiuti. Il Dlgs correttivo varato dal Consiglio dei ministri del 24 ottobre scorso prevede un’aliquota di partenza del 2 per mille che porterebbe nelle casse dello stato, grazie a questa nuova imposta, un miliardo di euro in più a disposizione dei comuni. Dopo una storia di confusione sulla natura delle imposte sui rifiuti è prevista la loro sostituzione con una unica tassa che dovrebbe portare, a detta di chi l’ha concepita, un semplificazione normativa. TARSU e TIA saranno quindi sostituite dalla RES (Tributo sui Rifiuti e Servizi) la quale rappresenterà la nuova tassa comunale in questo ambito.