Evasione fiscale: nasce il redditometro di massa

Dichiarare i propri redditi si sa, non fa comodo proprio a tutti, specialmente ai Paperoni. La lotta contro l’evasione non ha mai fine ed ora il fisco ne inventa un’altra per contrastarla. Dichiarate una certa somma di denaro e ne consumate il doppio? Come si possono consumare soldi che non si posseggono? O meglio, che si dichiara di non possedere… Così il fisco italiano battezza il “redditometro di massa” per rendere il fisco più intelligente, in grado analizzare i consumi dei contribuenti dei ricchi ed anche medi cittadini e vedere quanto le dichiarazioni corrispondano.

I riscontri che fa l’Agenzia delle Entrate su quel settore danno risultati positivi – dichiara Maurizio Leo (Pdl) – i contribuenti in quel caso devono ‘star zitti’: quando dichiarano 10.000 euro e poi hanno auto di lusso c’è poco da fare: devono pagare e basta.

Fisco Emilia-Romagna: si rafforza alleanza anti-evasione

In Emilia-Romagna è già partita da parecchie settimane la lotta ed il contrasto all’evasione fiscale in senso “federalista” attraverso l’adesione dei Comuni della Regione al protocollo di intesa stipulato nei mesi scorsi tra l’Agenzia delle Entrate e l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani. Ebbene, nei giorni scorsi, nell’ambito dell’alleanza anti-evasione, anche i Comuni della riviera romagnola hanno aderito al protocollo finalizzato allo scambio di dati ed informazioni al fine di controlli mirati ed emersione di posizioni fiscali potenzialmente evasive. Trattasi, nello specifico, dei Comuni di Poggio Berni, S. Giovanni in Marignano, Cattolica, Misano Adriatico, Torriana, Verucchio, Riccione e Rimini. In questo modo, al fine di contrastare l’evasione fiscale, tra i Comuni aderenti, pari attualmente a 130, e la Direzione Regionale Emilia-Romagna dell’Agenzia delle Entrate, si può attivare una governance locale in grado di mettere a punto ai fini dei controlli un meccanismo di contrasto all’evasione di grande efficacia.

Cooperative: gli utili sono distribuibili con riserve piene

Gli utili che una società cooperativa provvede a generare non sono distribuibili fino al momento in cui le riserve indivisibili, spese a copertura delle perdite, non vengono ricostituite; se non si rispetta questa disposizione, viene a decadere l’agevolazione fiscale che tende a escludere le somme dall’imponibile. Il chiarimento, in questo senso, è arrivato tramite la risoluzione 216/E, documento che l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato nella giornata di oggi, a seguito di una richiesta di consulenza giuridica che era stata richiesta da una confederazione. La nuova disciplina civile, in proposito, prevede che questo tipo di riserve possono essere utilizzate solamente dopo l’esaurimento delle riserve divisibili; per la precisione, l’articolo di riferimento è il 2545-ter. Dunque, le Entrate e il soggetto che ha avanzato l’istanza si trovano concordi da questo punto di vista: la norma civile e quella fiscale sono autonome e non vi è stata alcuna abrogazione di quella fiscale.

 

Rimborsi fiscali: i contribuenti chiedono assistenza ed efficienza

In materia di rimborsi fiscali i contribuenti italiani non chiedono solamente assistenza, ma anche efficienza, attenzione e rapidità da parte dell’Amministrazione finanziaria nel restituire quanto dovuto. A farlo presente è l’Agenzia delle Entrate che ha fatto il punto sui servizi erogati nei primi sei mesi di quest’anno; in particolare, proprio in materia di rimborsi, le richieste di informazioni sono aumentate nel periodo del 10,2%, passando da 50.228 a quota 55.362. Ma i contribuenti sono altresì sempre meno disposti a fare la coda agli sportelli fisici delle Entrate, e sempre più interessati a richiedere assistenza fiscale utilizzando il telefono; non a caso, nel primo semestre del 2009 i CAM, Centri di Assistenza Multicanale, ed i mini call center, hanno gestito quasi 830 mila telefonate con un balzo del 20,7% rispetto alle chiamate gestite nello stesso periodo dello scorso anno. E quando le richieste dei contribuenti sono più complesse, i CAM forniscono la risposta al contribuente in tempi successivi e direttamente via posta elettronica.

Tassa di successione: chi, come, quando presentarla

Il testamento permette ad una persona di disporre dei propri beni dopo la morte a favore degli eredi. Secondo il codice civile (art.587 c.c.) il testamento

é un atto revocabile con il quale taluno dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze o di parte di esse.

Il soggetto ha piena libertà di disporre dei propri beni in mancanza di familiari prossimi; se invece ci sono eredi il testamento può integrare le disposizioni di legge in favore dei familiari stretti. Sempre secondo il codice civile possono disporre per testamento tutti coloro che non sono dichiarati incapaci dalla legge. La capacità giuridica é l’idoneità di una persona a regolare i propri interessi, in modo che il testamento sia scritto in maniera cosciente e libera.

Irap: i servizi pubblici sono fuori dallo sconto sul cuneo fiscale

L’Amministrazione finanziaria è tornata a pronunciarsi in merito alla questione della disciplina da applicare alle imprese “regolamentate”, le quali operano a tariffa nel settore dei pubblici servizi, in relazione all’Irap: tali imprese e tali servizi, infatti, devono essere considerati esclusi dalle misure dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive che riguardano il cuneo fiscale e contributivo. Tra l’altro, non sussiste nessuna rilevanza, ai fini dell’agevolazione tributaria, se il servizio è stato affidato da una controllante alla sua controllata. Il Fisco ha voluto ribadire la propria posizione in merito, a seguito dell’interpello presentato da una società a responsabilità limitata, a cui la propria controllante, la quale gestiva dei servizi aeroportuali, aveva affidato in subconcessione la gestione di diversi servizi (in particolare quelli relativi ai parcheggi). Questa subconcessione, però, non ha natura concessoria e il corrispettivo per questi servizi non rappresenterebbe una vera e propria tariffa. Quindi, secondo questa società, verrebbero a mancare due dei requisiti fondamentali richiesti dal decreto Irap.

 

Party estivi: giro di vite sulla “musica d’evasione”

In Liguria è scattato un giro di vite contro i “party estivi” organizzati in maniera abusiva, ovverosia senza gli opportuni adempimenti fiscali. A tal fine, l’Amministrazione finanziaria ha già provveduto a “stanare” un paio di eventi sulla riviera ligure; il primo, organizzato e promosso facendo leva sulla rete Internet, ha riguardato una serata a base di musica techno che però, a seguito dei controlli congiunti effettuati dalle Entrate e dalla SIAE, si è trasformata in “musica d’evasione”. Questo perché è stato rilevato come gli organizzatori della serata fossero in tutto e per tutto degli evasori totali. Nel dettaglio, il presunto titolare dell’impresa di spettacolo, stando a quanto recita una nota emessa dalle Entrate Liguria, agiva “appoggiandosi” sulla partita IVA di una società che, costituita da ben dieci anni, di tutto si interessava tranne che di spettacolo; la società in questione, infatti, non solo era una società di abbigliamento, ma addirittura è stata dichiarata fallita nell’anno 2001.

Erogazioni liberali al clero: vale la deducibilità con carta di credito

La risoluzione 199/E che l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare due giorni fa è entrata nel merito delle liberalità erogate nei confronti della Chiesa cattolica italiana: a seguito dell’istanza presentata dall’Istituto centrale per il sostentamento del clero, infatti, le Entrate hanno precisato che è necessario esibire sempre l’estratto conto che costituisce la prova del versamento, nel caso in cui vi sia un controllo da parte dell’Amministrazione finanziaria. I testi normativi che l’Agenzia ha preso a riferimento per la sua decisione sono soprattutto la legge 222 del 1985 (“Disposizioni sugli enti e beni ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi”), la quale parla della deduzione dal reddito delle persone fisiche delle erogazioni liberali nei confronti dell’Istituto e il Decreto del ministero delle Finanze del 12 dicembre 1988. La risoluzione, dunque, è molto chiara: le erogazioni a favore dell’Istituto possono comunque essere effettuate anche mediante carta di credito, prendendo come esempio lo stesso caso, riferito però alle Onlus.

 

Agenzia delle Entrate: pubblicato il Book 2009 con risultati e obiettivi

A partire dalla giornata di ieri è stato pubblicato sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate il Book 2009, curato e realizzato dalla direzione centrale: si tratta di un documento in cui sono riportati, in riferimento all’attività svolta, i risultati annuali, la nuova struttura organizzativa e gli obiettivi che si intende raggiungere. Nel dettaglio, vengono dunque descritti funzioni e ruoli dell’intera struttura dell’Amministrazione finanziaria, con una ridefinizione più funzionale dei vari criteri operativi. Dallo scorso 1° gennaio, poi, la dislocazione territoriale è stata resa meno frammentaria, al fine di agevolare e rafforzare l’opera di contrasto all’evasione fiscale, ma anche per assistere in maniera più adeguata il singolo contribuente. Tale processo di rinnovamento prevede, tra l’altro, la costituzione di 109 direzioni provinciali volte all’attività di controllo: sono già operative ben 37 di queste direzioni e, tra le altre, possiamo ricordare le province di Asti, Bologna, Parma, Lecce, Viterbo, Reggio Emilia e Caltanissetta.

 

Manovra d’estate: le principali novità fiscali introdotte

La cosiddetta “manovra d’estate” varata dal governo ha portato numerose novità di carattere fiscale, soprattutto nell’ambito dell’accertamento e dell’evasione. Anzitutto, risulta molto interessante la possibilità di azione che viene offerta al Pubblico registro automobilistico, il quale avrà il compito di segnalare al Fisco alcune situazioni anomale, come ad esempio il possesso di più di dieci autovetture. In tema di accertamento, poi, l’Agenzia delle Entrate potrà ora richiedere maggiori dati e informazioni riguardo a specifiche categorie di imprese; nel caso in cui, a seguito di un’irrogazione di una sanzione, l’ente abbia il timore di perdere la garanzia del proprio credito, esso può chiedere al presidente della commissione tributaria provinciale l’iscrizione di ipoteca sui beni del trasgressore. La richiesta di dati, informazioni e notizie, da parte dell’Amministrazione finanziaria, riguarda anche l’accertamento delle imposte sul reddito e di controlli sull’Iva; si tratta di una richiesta da inoltrare previa autorizzazione del Direttore Centrale dell’accertamento dell’Agenzia delle Entrate.

 

Sostituti d’imposta: il Fisco “apre” alla conservazione digitale delle dichiarazioni

Riguardo alle richieste dei contribuenti, siano esse persone fisiche, sia persone giuridiche, il Fisco a domanda risponde. A farlo presente è l’Agenzia delle Entrate in scia ad una richiesta di informazioni e di chiarimenti presentata da un’azienda operante nel settore del credito in merito alla propria attività di sostituto di imposta che la vede impegnata, quindi, nel fornire assistenza fiscale ai propri dipendenti. In particolare, l’azienda ha chiesto al Fisco se, potendosi equiparare ai Centri di Assistenza Fiscale, può effettuare l’archiviazione delle dichiarazioni che sono state elaborate e trasmesse in via digitale attraverso la conservazione “informatizzata” delle copie e non attraverso le solite “vecchie carte”. Ebbene, il Fisco “apre” alla conservazione digitale delle dichiarazioni, che possono essere così archiviate dal sostituto di imposta in forma digitale e quindi “leggera” senza la necessità che debba esserci la firma autografa che invece deve essere apposta in via obbligatoria sul documento originale consegnato.

Attività chiropratica: vale l’Iva ordinaria al 20%

La risoluzione 197/E, pubblicata nella giornata di ieri dall’Agenzia delle Entrate, è entrata nel merito del rapporto tra imposizione fiscale e attività di chiroterapia: secondo quanto disposto dal documento, le prestazioni che vengono offerte dai professionisti di questa particolare disciplina non possono essere considerate come sanitarie e, di conseguenza, non sono esenti dall’Iva come le altre. Le attività dei chiropratici devono, quindi, forzatamente, scontare l’aliquota del 20%, in attesa comunque che intervenga un decreto per definire quali sono le competenze professionali degli operatori di questo settore. La pubblicazione del documento si è resa necessaria a seguito dell’istanza presentata proprio da un dottore in chiropratica, il quale, da contribuente, riteneva che i servizi da lui posti in essere rientrassero tra quelli sanitari e quindi che fossero esenti dall’Imposta sul Valore Aggiunto.

 

Rimborsi fiscali per i contribuenti della Regione Toscana

Anche nella Regione Toscana tanti contribuenti si apprestano a ricevere o hanno già ricevuto a mezzo posta le notifiche per i rimborsi fiscali; le persone fisiche interessate nella Regione ai rimborsi sono ben 50 mila per un ammontare complessivo di tasse restituite pari a ben 35 milioni di euro. L’importo medio di ogni istanza di rimborso è pari a 710 euro, e la Direzione regionale delle Entrate, a tal fine, ricorda ai contribuenti di stare molto ma molto attenti alle truffe via posta elettronica. Sono stati infatti rilevati messaggi e-mail truffa in cui si chiede ai contribuenti, per accedere ai rimborsi, di inviare i propri dati e le proprie coordinate bancarie; ma trattasi chiaramente di una frode bella e buona visto che l’Agenzia delle Entrate, e nessuna delle sue Direzioni regionali, richiede mai e poi mai informazioni e dati di qualsiasi tipo da inoltrare a mezzo posta elettronica.

Cinque per mille: anche le erogazioni alle onlus valgono come beneficienza

Attraverso la risoluzione 192/E, l’Agenzia delle Entrate è tornata a parlare di cinque per mille e dei relativi regimi fiscali agevolati: secondo quanto emerge dal documento, anche quelle erogazioni che derivano dalle quote del cinque per mille, infatti, e da destinare a organismi senza scopo di lucro (le famose onlus) rappresentano una forma di attività di beneficienza e consentono di ottenere i benefici fiscali conseguenti, nel rispetto comunque di determinate e precise condizioni. La nozione e delimitazione del concetto di beneficienza sono attualmente inserite nell’articolo 30 del decreto anti-crisi: gli enti che possono mantenere la qualifica di onlus, e quindi usufruire del regime fiscale agevolato, sono, anzitutto gli enti che offrono erogazioni gratuite in denaro o natura direttamente ai più poveri, ma anche quei soggetti che concedono erogazioni in favore degli enti senza scopo di lucro e che operano, in particolare, in settori di utilità sociale. Come aveva già precisato una precedente circolare dell’Agenzia, gli enti destinatari di queste erogazioni devono essere senza scopo di lucro ed operare in particolari settori di assistenza sanitaria e sociale, dell’istruzione e sport dilettantistico.