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Manovra d’estate: le principali novità fiscali introdotte

La cosiddetta “manovra d’estate” varata dal governo ha portato numerose novità di carattere fiscale, soprattutto nell’ambito dell’accertamento e dell’evasione. Anzitutto, risulta molto interessante la possibilità di azione che viene offerta al Pubblico registro automobilistico, il quale avrà il compito di segnalare al Fisco alcune situazioni anomale, come ad esempio il possesso di più di dieci autovetture. In tema di accertamento, poi, l’Agenzia delle Entrate potrà ora richiedere maggiori dati e informazioni riguardo a specifiche categorie di imprese; nel caso in cui, a seguito di un’irrogazione di una sanzione, l’ente abbia il timore di perdere la garanzia del proprio credito, esso può chiedere al presidente della commissione tributaria provinciale l’iscrizione di ipoteca sui beni del trasgressore. La richiesta di dati, informazioni e notizie, da parte dell’Amministrazione finanziaria, riguarda anche l’accertamento delle imposte sul reddito e di controlli sull’Iva; si tratta di una richiesta da inoltrare previa autorizzazione del Direttore Centrale dell’accertamento dell’Agenzia delle Entrate.

 

Molto importante è, poi, la promessa che si evince dalle righe della normativa, circa una maggiore lotta e contrasto ai paradisi fiscali. Gli investimenti e le attività finanziarie effettuate da cittadini italiani nei cosiddetti paradisi fiscali devono infatti essere considerati illegali e vanno equiparati a quei redditi che sono sottratti alla tassazione. Si tratta, ovviamente, di disposizioni che seguono da vicino i dettami imposti dall’Ocse in merito alla cooperazione in materia fiscale e tributaria: in proposito, la Guardia di Finanza potrà ora essere integrata da esperti in grado di contrastare in maniera più efficace le violazioni in materia economica e finanziaria e per tutelare il bilancio statale. Infine, un ultimo accenno lo meritano le norme relative al contrasto agli arbitraggi fiscali internazionali.

 

Prima di poter accedere a quei regimi che possono agevolare disparità di trattamento in relazione alle operazioni infragruppo, si dovrà effettuare una verifica sull’effettività sostanziale (per l’appunto, sono state modificate alcune disposizioni del Dpr 917 del 1986).