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Cassazione: imposte valide anche per i mutui senza interesse

L’intervento della Corte di Cassazione rappresenta sempre un momento essenziale per la materia tributaria: questo stesso discorso, quindi, vale anche per le relative tasse immobiliari. Secondo i giudici di Piazza Cavour, infatti, le imposte di registro, quella catastale e quella ipotecaria devono essere applicate in maniera piena anche nel caso di un contratto di mutuo privo di interesse, con la sola garanzia dell’ipoteca e posti in essere con la Provincia Autonoma di Bolzano per quel che concerne l’acquisto di una determinata abitazione. La pronuncia risale alla scorsa estate, più precisamente al mese di giugno, ma si riferisce a una questione sempre molto attuale, se non altro perché anche la nostra amministrazione finanziaria aveva deciso allo stesso modo in precedenza.

C’è comunque da fare una precisazione in tal senso: in effetti, il ricorso ai giudici fiscali era stato reso necessario dal recupero delle tasse in questione per moltissimi atti, una operazione che aveva suscitato scalpore e qualche perplessità, tanto da lasciare spiazzati quei soggetti che appunto avevano beneficiato dei contratti di mutuo a livello provinciale. Il fatto che sia intervenuta la Suprema Corte, ovviamente, non lascia spazio ad altri appelli, dunque bisogna sempre ricordare che la concessione di un mutuo in forma agevolata per acquistare un immobile non fa parte dei programmi pubblici di edilizia residenziale e di conseguenza nemmeno dell’elenco previsto dalla Legge 865 del 1971 (“Norme per l’edilizia di tipo residenziale”).

L’impostazione delle Entrate, più precisamente del loro Ufficio Fiscalità, era invece nota da tempo; nello specifico, il Fisco riteneva e ritiene che questi contratti di mutuo, quando sono privi del relativo interesse e si riferiscono all’attuazione di programmi di edilizia abitativa in forma agevolata da parte della Provincia, non hanno alcuna ragione di esistere associati a dei benefici fiscali relativi all’imposta di registro applicata in forma fissa e nemmeno all’esenzione dalle imposte ipotecarie e catastali, una presa di posizione di cui si dovrà tenere debitamente conto in futuro.