Le indennità del comparto assicurativo rappresentano un elemento essenziale dello stato patrimoniale di un’azienda: si tratta, infatti, di vere e proprie attività, anche quando non sono addebitate per la rivalsa all’agente che subentra a quello cessato. È l’Isvap che ha dettato questo comportamento economico, il quale assume poi una rilevanza fiscale molto importante. Non esistono delle norme che specificano come devono essere tassate tali somme, quindi il dato in questione va considerato nella sua essenza per quel che concerne la determinazione della base imponibile dell’Ires (Imposta sul Reddito delle Società). Tutte queste precisazioni sono contenute in una delle ultime circolari dell’Agenzia delle Entrate, la 35/E per la precisione, documento che risale ormai a tre giorni fa.
Redazione
Eurostat, l’evoluzione della pressione fiscale comunitaria
Che stato di salute vive in questo momento la fiscalità dell’Unione Europea? Una pubblicazione congiunta di Eurostat e Taxud ne mette in luce i tratti salienti, quindi cerchiamo di capire cosa può essere associato oggi alle tasse comunitarie. Anzitutto, un dato emerge su tutti, ovvero il fatto che la pressione fiscale sia sostanzialmente diminuita nel complesso dei ventisette stati membri. Nel dettaglio, si è passati dal 39,3% del prodotto interno lordo nel 2008 al 38,4% dell’anno successivo, non un grandissimo ridimensionamento e soprattutto un evento dovuto in larga misura al calo del pil stesso. Il documento di Eurostat può essere suddiviso in tre sezioni: nella prima viene infatti elencato l’andamento generale del fisco nel Vecchio Continente, poi si passa alla classifica dal punto di vista tributario e infine sono state stilate ventinove schede paese per capire meglio, nazione per nazione, quali sviluppi si sono effettivamente verificati.
Irlanda: Bruxelles approva la nuova versione dell’air travel tax
Se si associano i termini “Irlanda” e “aeronautica” si pensa immediatamente al celebre vettore low cost Ryanair, ma ultimamente la nazione nordeuropea è salita agli onori della ribalta anche per una procedura di infrazione: che cosa è successo esattamente? Il riferimento deve andare alla cosiddetta air travel tax, imposta che non aveva convinto la Commissione Europea a causa di alcuni elementi contradditori in merito ai viaggi aerei. Questa tassa è stata progettata dal governo di Dublino anche per sfruttare una certa leadership continentale nel settore e per gestire al meglio, quindi, la profonda crisi del debito. Sono ormai due anni che si lavora a una iniziativa simile e il funzionamento tributario è presto detto. In effetti, tutto dipende essenzialmente dalla distanza effettiva del collegamento aereo: l’impostazione di base prevede dieci euro per ogni passeggero che ha affrontato un volo di lunghezza superiore ai trecento chilometri, mentre le tratte più corte prevedono un esborso di due euro.
Google tax: l’unione tra Fisco britannico e americano
Due delle principali amministrazioni finanziarie a livello internazionale, quella americana e quella britannica, sono fortemente unite contro un unico, gigantesco contribuente: si tratta del celebre motore di ricerca Google, il quale avrebbe realizzato una vera e propria truffa fiscale ai danni delle due agenzie. Che cosa ha combinato esattamente il gigante di Mountain View? Nel dettaglio, si parla già diffusamente di centinaia di milioni di sterline che sarebbero stati nascosti al fisco, una evasione tributaria in piena regola, ed è per questo che Washington e Londra stanno collaborando in maniera tanto alacre. I bilanci del 2010 di Google hanno messo in luce un dato piuttosto ambiguo e da chiarire, vale a dire il totale dell’imposta sui profitti da versare alle casse di Sua Maestà, un ammontare troppo basso rispetto a quanto ci si aspetterebbe.
Università di Macerata: studenti contrari all’aumento delle tasse
L’Università di Macerata, ma soprattutto il suo rettore, Luigi Lacchè, si trovano a dover affrontare la forte protesta degli studenti iscritti: il motivi è presto detto, l’ateneo marchigiano ha di recente approvato un aumento delle tasse, con delle cifre che sono comprese tra i 30 e i 325 euro, ovviamente in base alle fasce Isee. Il Movimento degli studenti ha chiesto spiegazioni per un provvedimento simile, ritenendolo ingiustificato sia nel merito che nel metodo. L’accusa lanciata è grave, l’università in questione avrebbe deciso il ritocco al rialzo proprio in un periodo in cui molti studenti non sono in sede, ma soprattutto non vi sarebbe nessuna coincidenza con miglioramenti dell’offerta didattica e formativa. Un altro aspetto che ha fortemente indispettito sono le nuove norme che regolano l’erogazione delle borse di studio, definite troppo rigide rispetto al passato.
Gerico 2011, le ultime modifiche al software
Novità in vista per gli studi di settore: gli aggiornamenti in questione hanno riguardato infatti il celebre software Gerico, il prodotto che viene utilizzato proprio per calcolare tali parametri fiscali. L’ammodernamento del 2011 riguarda ovviamente il periodo d’imposta dello scorso anno. Si tratta di una modifica piuttosto inattesa, visto che il lancio dello strumento era avvenuto poco più di un mese fa. Che cosa è cambiato di preciso? Anzitutto, bisogna prestare la massima attenzione al campo dei dati anagrafici: quando infatti si fa riferimento ai mesi di attività del periodo d’imposta, c’è da pochi giorni una nuova dicitura, vale a dire “vedere istruzioni”, in modo da far intendere che gli elementi da tenere in considerazione sono anche altri.
Tassa sugli sport estremi? In Ungheria ci pensano seriamente
Non manca certo la fantasia all’Ungheria per quel che concerne la ricerca di nuove risorse fiscali, ormai la nomenclatura delle tasse si arricchisce di novità su novità: l’ultima in ordine temporale è quella che si riferisce agli sport estremi, visto che il governo di Budapest ha ricevuto una proposta formale in tal senso dall’Alleanza Strategica degli Ospedali. Quest’ultima associazione ha infatti suggerito di imporre un determinato carico tributario su quei contribuenti che sono soliti praticare quegli sport che vengono considerati particolarmente pericolosi. Gli esempi sono celebri, si va dal bungee-jumping fino al rafting, passando per il parapendio, l’arrampicata e perfino alcuni tipi di tuffi. Il progetto è piuttosto articolato: in effetti, l’obiettivo è quello di colpire coloro che mettono a serio repentaglio la loro vita e il loro corpo, con danni che possono diventare anche permanenti.
Ocse: liste aggiornate per Costarica, Vanuatu e Panama
Il lavoro dell’Ocse in merito ai cosiddetti paradisi fiscali non è mai terminato, anzi è in costante aggiornamento: gli stati che sono pronti a collaborare dal punto di vista della trasparenza e dello scambio di informazioni tributarie è in aumento, dunque si può nutrire un certo ottimismo. Le ultime novità riguardano principalmente tre nazioni, vale a dire Panama, Vanuatu e Costarica, tutte inserite nella lista bianca. Il rapporto dell’organizzazione parigina è stato molto chiaro in questo senso: le due nazioni centroamericane e quella oceaniana sono riuscite a stipulare almeno dodici intese, vale a dire quelle richieste per far parte della lista in cui sono inseriti i paesi o le giurisdizioni che si sono attenute alle norme internazionali. Qualche dato negativo ancora resiste, come ad esempio il fatto che Nauru e Niue non abbiano ancora attuato i loro impegni, ma la strada finora intrapresa sta avendo successo.
Praticantato professionale: l’imposta sostitutiva del 5%
Delle tante norme che fanno parte della manovra estiva di cui tanto si parla in questi giorni, ve n’è una in particolare che disciplina il cosiddetto praticantato professionale: si tratta, come è noto, del rapporto lavorativo che viene svolto per poi entrare a far parte di un determinato ordine professionale, come ad esempio avviene per gli avvocati o anche i giornalisti. Ebbene, come previsto dalla stessa legge, tale periodo di formazione professionale, il quale viene svolto in forma obbligatoria, non può che rappresentare una semplice continuazione dell’attività stessa, quindi quando viene posto in essere non invalida l’accesso dei soggetti al regime dei “super minimi”. Quest’ultimo termine si riferisce a una semplificazione tributaria piuttosto accentuata, visto che l’imposta sostitutiva che viene adottata è pari al 5%, una possibilità che rimane comunque valida anche per quei contribuenti che hanno esercitato questa attività (non ha importanza se la forma è stata autonoma o in qualità di lavoratori dipendenti).
Ue e casi triangolari: le conclusioni del JTPF
Il transfer pricing è l’argomento prediletto del Jtpf, il forum che si occupa appunto delle tematiche legate alla determinazione dei prezzi di trasferimento: le ultime conclusioni di tale organismo sono state molto chiare, soprattutto alla luce dell’implementazione di un adeguato codice di condotta in questo campo. In particolare, questa serie di norme ha bisogno di una rivisitazione piuttosto approfondita, nonostante la sua introduzione risalga solamente a due anni fa, dato che ha visto la luce nel 2009. Le novità più rilevanti sono quelle che riguardano i cosiddetti casi triangolari all’interno dell’Unione Europea. Di cosa si tratta esattamente? Tali casi prevedono una fase in cui viene posta in essere una procedura arbitrale e le autorità comunitarie che sono competenti non sono in grado di dare una risoluzione alla doppia imposizione, visto che un’altra impresa associata ha influenzato in maniera significativa e determinante un risultato che non rispetta appieno il principio della libera concorrenza.
Isee, le valutazioni non sono positive
Sono davvero tantissimi i contribuenti che hanno avuto a che fare con l’Isee: l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, come è noto, è lo strumento che consente di misurare la condizione economica delle famiglie italiane, ma quale giudizio si può dare su di esso? Non certo lusinghiero secondo quanto rilevato dall’Arssu, acronimo che sta a indicare l’Azienda Regionale per i Servizi Scolastici e Universitari. Cosa c’è che non va esattamente? In base a queste rilevazioni, l’indicatore dà luogo a fin troppi fenomeni di evasione fiscale, ma non bisogna dimenticare nemmeno i benefici che vengono messi a disposizione degli studenti e che poi vanno appannaggio di contribuenti che non ne avrebbero diritto. Le stime, in particolare, si riferiscono a cento famiglie del nostro paese, le quali sono state controllate al momento della presentazione della relativa domanda.
Umbria contraria al ticket sanitario: è una tassa ingiusta
Tra le varie regioni che si stanno opponendo all’introduzione dei ticket sanitari a partire dalla giornata odierna, l’Umbria è sicuramente una delle più agguerrite: la misura in questione, come è noto, è stata introdotta dalla manovra finanziaria approvata la scorsa settimana, ma sta già incontrando numerosi malumori. Che cosa non convince gli enti locali? Il no della giunta umbra è stato netto, quindi dovrebbero essere scongiurati i dieci euro che sono previsti per le prestazioni specialistiche. Il governatore Catiuscia Marini non ha usato mezzi termini per definire questo provvedimento, parlando chiaramente di una tassa totalmente ingiusta e iniqua, visto che i principali contribuenti che vengono colpiti sono i cittadini medi e in cambio non si dà loro alcun tipo di miglioramento o potenziamento del servizio stesso.
Ungheria, una nuova tassa per contrastare l’obesità
Gli alimenti e i cibi che contengono molto zucchero e molti grassi sono praticamente presenti dappertutto, ma l’Ungheria ha deciso di contrastare in maniera più efficace i problemi legati all’obesità: il Parlamento di Budapest dovrebbe infatti dar vita a breve a una apposita tassa che sia in grado di colpire i principali responsabili degli aumenti di peso. L’imposta in questione, già ribattezzata col nome di “Chips Tax”, entrerà in vigore il prossimo 1° settembre ed è stata studiata per colpire bevande e cibi con due specifiche aliquote, vale a dire quella del 5% e quella del 20%. Ma qual è la reale struttura di questo tributo? Le tabelle sono già state predisposte, ad esempio sono previsti cinque fiorini per ogni litro di bevande zuccherate che presentano un contenuto di frutta piuttosto basso (inferiore al 25%), mentre altri cento fiorini sono quelli che devono essere sborsati per ogni quintale di dolci.
Tassa di soggiorno, malumore anche a Otranto
Anche Otranto può essere annoverata tra i comuni che sono fieri oppositori della cosiddetta tassa di soggiorno: ma l’opposizione non proviene direttamente dal sindaco stesso, il quale ha deciso di introdurre l’imposta da qualche tempo, ma dai contribuenti, in particolare i turisti, i quali hanno messo in luce tutti gli aspetti più impopolari del tributo. Assoturismo non ha usato mezzi termini in tal senso, rivolgendosi al comune pugliese e parlando espressamente di una misura iniqua. In particolare, non regge più la giustificazione dei tagli del governo ai comuni per l’introduzione fiscale, anzi il Tar Puglia dovrà pronunciarsi tra poco più di due mesi sulla questione. Tra l’altro, ad Otranto le vicende fiscali sono all’ordine del giorno, soprattutto se si pensa alla Tarsu e al suo incremento di cinquanta punti percentuali.