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Agevolazioni fiscali 2011: maglie larghe sui premi di produttività

Le agevolazioni fiscali previste quest’anno sulla tassazione agevolata, e legata a prestazioni lavorative con il fine dell’incremento della produttività aziendale, non necessitano del “pezzo di carta”, ovverosia di uno specifico accordo scritto. A chiarirlo con una circolare, la numero 3/E, sono state infatti congiuntamente l’Agenzia delle Entrate ed il Ministero del lavoro, precisando al riguardo come l’imposta agevolata al 10%, a valere su incrementi di produttività fino a 6 mila euro, si possa andare ad applicare semplicemente andando ad attestare nel Cud, a cura del datore di lavoro, che le somme si riferiscano all’attuazione di uno specifico accordo o contratto, e che risultino strettamente legate agli incrementi di produttività; gli accordi collettivi ed aziendali, quindi, possono essere sui premi di produttività anche non scritti.

In merito l’Amministrazione finanziaria dello Stato ricorda come siano soggetti all’imposta ridotta, pari al 10%, il lavoro a tempo parziale, lo straordinario, le indennità di turno, il lavoro festivo e quello notturno, nonché quelle maggiorazioni retributive che risultano essere legate ad incrementi di produttività, di competitività e di redditività. La circolare numero 3/E si può come al solito visionare e scaricare dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, www.agenziaentrate.gov.it. Ricordiamo come la detassazione dei premi di produttività, quale misura anticrisi, è stata introdotta per la prima volta nel 2008, prorogata nel biennio 2009-2010, e poi confermata con alcune modifiche, e con un Decreto Legge, anche per il 2011.

Non è la prima volta che l’Agenzia delle Entrate interviene ufficialmente con chiarimenti sulla tassazione dei premi retributivi legati all’incremento della produttività aziendale. Nel dicembre scorso, ad esempio, l’Amministrazione finanziaria dello Stato, in questo caso con una risoluzione, la numero 130/E, aveva fatto presente come anche il giornalista che lavora di notte trovi lo sconto Irpef, con l’aliquota ridotta al 10%, a patto che chiaramente la prestazione risulti essere legata ad incrementi della competitività e della produttività dell’impresa, e che poi sia il datore di lavoro, con la relativa documentazione nel Cud, ad attestare tale aumento di produttività.