Le accuse di evasione fiscale contro il Genoa Cfc

Il Genoa Cricket and Football Club, la più antica squadra calcistica del nostro paese, ha respinto al mittente le accuse che sono state mosse in merito a una possibile evasione fiscale: secondo le ultime indiscrezioni, infatti, la società ligure non avrebbe versato al Fisco l’Imposta sul Valore Aggiunto relativa al periodo 2011, come è stato ipotizzato dalla Procura di Genova. Per questo stesso motivo sono stati iscritti nel registro degli indagati i due principali esponenti del club, vale a dire il presidente Enrico Preziosi e l’amministratore delegato Alessandro Zarbano.

La difesa del Genoa si basa essenzialmente sul fatto che vi sia stato un errore di comunicazione tra le autorità coinvolte. La contestazione avanzata in questo caso si riferisce a una somma pari a otto milioni di euro: in effetti, tutto questo denaro doveva essere versato lo scorso anno come acconto per quel che concerne i profitti realizzati nel corso del 2011. Lo scorso mese di dicembre, l’ultimo termine disponibile per il saldo dell’Iva, però, questi soldi non erano presenti nelle casse della società genovese. I rappresentanti di quest’ultima hanno tentato una sorta di conciliazione con l’Agenzia delle Entrate, ma ovviamente una soluzione del genere non è praticabile.

L’amministrazione finanziaria ha provveduto a segnalare il tutto alla Procura e così si è arrivati alla situazione di queste ultime ore. La richiesta dei pm di Genova ha preso in considerazione l’ammanco, con il sequestro di un importo equivalente. Il sequestro in questione è stato però respinto dal giudice per le indagini preliminari e ora bisognerà attendere l’udienza del prossimo 25 febbraio per l’esame del ricorso che è stato presentato al Tribunale del Riesame. Non è la prima volta che il mondo del calcio si trova invischiato in questi problemi fiscali, anzi spesso sono proprio gli inadempimenti che riscrivono da cima a fondo le composizioni dei campionati minori (dalla Lega Pro in poi).