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A rischio la super ires per le aziende petrolifere

Un problema per i conti pubblici potrebbe derivare da una possibile bocciatura da parte della Consulta della cosiddetta Robin tax, l’addizionale Ires prevista per le imprese energetiche. L’authority ha denunciato già la difficoltà di supervisionare che non vi siano traslazioni sui prezzi finali, mentre alcuni dubbi vengono sollevati persino dai vertici dell’agenzia delle entrate, visto che il direttore Befera stesso ha dichiarato di nutrire seri dubbi in merito alla costituzionalità della norma.

I primi problemi nascono dal fatto che l’imposta era stata classificata come provvisoria in quanto avrebbe dovuto finanziare misure quali la social card ed evitare tagli alla sanità. L’imposta da provvisoria si è però trasformata in strutturale e le imprese iniziano a lamentare il fatto che rispetto a cinque anni fa i prezzi dei carburanti sono notevolmente calati. Inoltre anche l’incidenza della tassazione è andata aumentando sino a raggiungere l’attuale livello del 10,5 % per le imprese del settore petrolifero che superano i 10 milioni di euro di fatturato.

Il direttore Befera ha lanciato un allarme sul fatto che in caso di incostituzionalità del tributo potrebbero esserci problemi per le casse erariali. Pertanto occorrerà attendere la decisione della Consulta e nel frattempo evitare anche fenomeni di elusione, come ad esempio cessioni di rami d’azienda effettuati al fine di ridurre il fatturato. Inoltre occorre anche effettuare periodici controlli che scongiurino il pericolo di eventuali traslazioni dei prezzi sui consumatori. In merito Guido Bortoni, il presidente dell’authority energia, ha dichiarato che verrà realizzato uno schema di analisi di bilancio che possa mettere in luce eventuali sospetti di traslazione.

Sul punto occorre registrare anche il parere del governo che ha sottolineato il rischio che tali extraoneri possano deprimere in qualche modo la possibilità di ripresa delle aziende petrolifere. Infatti le varie associazioni di settore hanno denunciato l’iniquità della tassa che potrebbe minare alla base la possibilità di ripresa da parte delle aziende del settore energetico.