La tassa sui rifiuti di garage e autorimesse

La tassa sui rifiuti è una imposta che va approfondita in ogni dettaglio per essere compresa nel modo migliore: ad esempio, essa è dovuta anche in relazione ai box e ai garage? La risposta ci viene data da una delle ultime sentenze della Corte di Cassazione, la cui pronuncia non lascia spazio a nessun tipo di dubbio. In effetti, secondo i giudici di legittimità, quanto previsto dalla Tarsu (Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani) non è in contrasto con uno dei principi più classici che ha statuito l’Unione Europea, vale a dire “chi inquina paga”.

Res: nuovo tributo rifiuti e servizi

Per reperire nuove risorse sempre su base locale il governo Monti punterà sull’introduzione del nuovo tributo rifiuti e servizi (Res) che avrebbe il compito di sostituire Tarsu e Tia e colpire tutti i proprietari relativamente al servizio di raccolta dei rifiuti. Il Dlgs correttivo varato dal Consiglio dei ministri del 24 ottobre scorso prevede un’aliquota di partenza del 2 per mille che porterebbe nelle casse dello stato, grazie a questa nuova imposta, un miliardo di euro in più a disposizione dei comuni. Dopo una storia di confusione sulla natura delle imposte sui rifiuti è prevista la loro sostituzione con una unica tassa che dovrebbe portare, a detta di chi l’ha concepita, un semplificazione normativa. TARSU e TIA saranno quindi sostituite dalla RES (Tributo sui Rifiuti e Servizi) la quale rappresenterà la nuova tassa comunale in questo ambito.

Tarsu: a Pescara sconti per giovani e imprese

Buone notizie per le giovani coppie e per gli imprenditori di Pescara: tassa dimezzata per cinque anni se i redditi della famiglia non superano i 15mila euro annui. Riduzioni del 60 per cento dell’imposta invece per tre anni alle nuove imprese. Il consiglio comunale ha così approvato tre emendamenti del nuovo regolamento Tarsu. L’emendamento di D’Angelo ha portato il limite di reddito da 11mila a 15mila euro. Tutte le proposte entreranno in vigore solo dal 2012.

Iva tassa rifiuti: Roma la cancella, ma ci sono i rincari

In linea con quanto preannunciato nelle scorse settimane dall’Amministrazione capitolina, a Roma i cittadini e le imprese non pagheranno più l’imposta sul valore aggiunto (Iva) sulla tariffa dei rifiuti urbani. A confermarlo è proprio il Comune di Roma dopo che, con 30 voti favorevoli, ed otto contrari, la Giunta della Capitale ha approvato il nuovo regolamento che da un lato cancella l’Iva al 10%, ma dall’altro stabilisce dei rincari pari al 9,8% per le utenze domestiche, e del 12,5% per quelle commerciali. A conti fatti, quindi, le utenze domestiche pagheranno all’incirca tanto quanto, mentre per le imprese scatta un rincaro del 2,5%. La cancellazione dell’IVA sulla bollette della Ta.Ri., lo ricordiamo, è legata alla sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito come la tariffa rifiuti abbia una valenza tributaria e non tariffaria, ragion per cui, se due più due fa quattro, l’Iva al 10% applicata sulla tassa è illegittima.

Tariffa rifiuti 2010: a Roma è senza Iva

Arrivano due buone notizie per i cittadini residenti nella Capitale. Il Comune di Roma, infatti, ha reso noto che a valere sul 2010 l’Ama non applicherà a carico dei contribuenti l’imposta sul valore aggiunto (Iva) sulla Ta.Ri. la Tariffa Rifiuti; inoltre la tariffa applicata quest’anno per le utenze domestiche non subirà aumenti e quindi rimarrà invariata rispetto a quella pagata negli anni scorsi dai cittadini. Questo è quanto nello specifico, su proposta di Maurizio Leo, assessore al Bilancio della Capitale, ha approvato la Giunta del Comune di Roma attraverso l’approvazione di tre delibere, di cui una di queste riguarda proprio il piano finanziario che definisce i costi della Tariffa Rifiuti. L’eliminazione dell‘Iva a carico dei cittadini e delle imprese sulle fatture della tariffa rifiuti è stato deciso a seguito della sentenza della Corte Costituzionale dei mesi scorsi che ha stabilito per la Ta.Ri. una natura tributaria e non tariffaria; l’Ama continuerà ad applicare l’Iva, ma questa imposta diventerà a carico del Comune di Roma in tutto e per tutto una componente del costo del servizio.

Concorso a Torino: vinci 5 anni di Tarsu gratis

Siete fotografi nati? E desiderate anche risparmiare sulla Tarsu? Vi state chiedendo cosa abbia a che fare l’arte della fotografia con la spazzatura. Apparentemente nulla, ma se vi menzioniamo il “Progetto Cartesio” forse qualcuno potrebbe iniziare a capire.

Il progetto compie 15 anni e per festeggiare questo compleanno la cooperativa sociale Arcobaleno ha indetto un concorso fotografico dal titolo “Il cuore giallo della città” . Chi scatterà la miglior fotografia del cestino per la carta (di quelli recuperati porta a porta per conto dell’Amiat),  vincerà ben euro, quasi cinque anni di tassa rifiuti gratis.

Bari: Tarsu da tassa a tariffa, previsti aumenti

Entro la fine di giugno di questo anno il Comune di Bari dovrà adeguarsi alla nuova normativa che prevede che la tassa si trasformi in tariffa e quindi recuperare circa 15 milioni di euro all’anno dai baresi, modificando il criterio con cui si individua l’importo della tassa per ogni famiglia. Recuperare nel senso che sarà il comune a intascare perchè nella trasformazione da tassa a tariffa sono presumibili aumenti. Ma sembra che non ci saranno guadagni ma un semplice pareggio dei costi: in base alla legge, infatti, il gettito della Tarsu dovrebbe coprire il 100 per cento della spesa di raccolta dei rifiuti.

La tassa è dovuta al Comune per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, oltre che per lo spazzamento delle strade pubbliche. Il servizio è gestito dal Comune che si occupa della raccolta dei rifiuti domestici e di quelli cosiddetti assimilati ovvero quelli derivanti da attività economiche, artigianali, industriali che possono essere assimilati per qualità a quelli domestici. La spesa della raccolta di rifuti ammonta a 55 milioni di euro all’anno ed è attualmente coperta dalle tasse per 40 milioni soltanto.

Termoli: niente tasse su rifiuti e acqua?

Tempo di votazioni, tempo di promesse. La lega sannita a Termoli annuncia che non ci saranno da pagare tasse sui rifiuti e neanche bolletta dell’acqua per i commercianti e artigiani termolesi per ben due anni. La Lega ha da pochi giorni ufficializzato la partecipazione alle amministrative con una sua lista e le proposte sono sicuramente appetibili perchè riguardano proprio il fisco.

La pessima figura che i partiti stanno mostrando ai cittadini termolesi con i loro 33 candidati a sindaco – sottolinea il presidente Lorenzo Lommano, probabile candidato sindaco – mi spingono a far aprire gli occhi agli attoniti elettori che a questo punto non ci capiscono più niente, sono confusi, da una parte ridono e dall’altra piangono. Il mio impegno sulla soppressione della tassa dei rifiuti e del pagamento della bolletta dell’acqua per i prossimi due anni vuole essere un incentivo, un piccolo contributo, uno stimolo per tutte le attività produttive di Termoli per investire e per scrollarsi di dosso, una crisi che allo stato attuale non vede fine.

Bologna: aumenti Tarsu ed esenzione

Il 50% delle famiglie bolognesi sara’ esentata dal pagamento dell’aumento (dell’1,8%) della Tarsu, deciso dal Comune di Bologna, nell’ambito del bilancio di previsione 2010. La tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, abbreviata in TARSU ha subito infatti nel tempo varie modifiche. I comuni applicano questa tassa sulla base del costo totale del servizio di raccolta e successivo smaltimento dei rifiuti usando come parametro la superficie dei locali di abitazione e di attività dove possono avere origine rifiuti di varia natura.L’accordo sulla manovra economica firmato a Palazzo D’Accursio dall’amministrazione e dai sindacati Cgil, Cisl e Uil inoltre, prevede la proroga per tutto il 2010 delle misure anticrisi in favore delle persone con redditi piu’ bassi, contemplando riduzioni ed esenzioni dalle rette scolastiche, sostegno agli affitti e alla regolarizzazione delle badanti.

Il rimborso iva e la tassa sui rifiuti

La sentenza della Corte costituzionale n. 238 del 2009 ha finalmente chiarito la natura giuridica della Tariffa di igiene ambientale (Tia), affermandone il carattere tributario e pertanto la non assoggettabilità all’Iva del 10%. In seguito alla sentenza è così sorto il diritto, per il cittadino, al rimborso delle somme indebitamente pagate (limitato alle fatture degli ultimi 10 anni).

Se negli anni scorsi quindi il vostro Comune vi ha fatto pagare l’Iva sulla tasssa rifiuti (Tarsu o Tia), innanzitutto controllate subito sulle fatture: se il vostro Comune ha incassato l’Iva sulla tassa rifiuti, chiedete il rimborso spedendo una raccomandata con le copie delle fatture che riportano l’Iva e con una domanda di restituzione, citando la sentenza di cui sopra.

Tarsu: a Roma nuovi aumenti

La tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, abbreviata in TARSU, è applicata sulla base del costo totale del servizio di raccolta e successivo smaltimento dei rifiuti e usa come parametro la superficie dei locali. La tassa è pagata al Comune per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, oltre che di spazzamento delle strade pubbliche.

Dall’anno prossimo a Roma per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti si pagherà di più. Lo si legge nel documento di programmazione finanziaria 2010-2012 messo a punto dal nuovo assessore comunale al Bilancio, Maurizio Leo:

Viterbo: Tarsu dimezzata per il centro storico

E’ stata approvata una delibera comunale che concede a titolo gratuito l’occupazione di suolo pubblico in favore delle attività commerciali del centro storico di Vetralla durante gli orari di chiusura al traffico della zona. Per le attività commerciali è stata anche ridotta del 50% la Tarsu.

Lo si legge in una nota del Codici (Centro per i diritti del cittadino), che così vince la battaglia riguardante la Tarsu (tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, prevista dal Decreto Legislativo n. 507/1993 e successive modifiche) dei centri storici.

La Tia è una tassa non una tariffa

La TIA sostituisce la vecchia TARSU (tassa smaltimento rifiuti) e stabilisce l’obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di applicare ai contribuenti una forma di esborso per la gestione dei rifiuti proporzionale al reale utilizzo del servizio. La vecchia tassa TARSU era infatti commisurata unicamente sulla quantità di superficie occupata e non sulla produzione dei rifiuti: chi aveva una casa più grande pagava di più anche se in quella casa abitava una sola persona, quindi indipendentemente dall’effettivo o presumibile conferimento di rifiuti.

E’ stata dichiarata illegittima l’imposta sul valore aggiunto applicata alla Tia. Lo ha stabilito una sentenza della Corte Costituzionale: la Tia é un tributo e quindi non é soggetta ad IVA, si tratta per cui di una tassa e non di una tariffa.