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Unico 2010: online le bozze dei modelli degli studi di settore

L’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare sul proprio sito internet i 206 modelli relativi alla comunicazione dei dati utili per l’applicazione degli studi di settore: per essere più precisi, tali bozze, parte integrante di Unico 2010, sono composte dai 137 modelli degli studi di settore che fanno riferimento al periodo d’imposta 2009 e dai restanti 69 modelli che sono ancora in attesa di una pubblicazione all’interno della Gazzetta Ufficiale, dopo l’approvazione avvenuta con i decreti del ministero dell’Economia. C’è da dire, in questo senso, che gli studi presenteranno numerose novità quest’anno. Anzitutto, sono state apportate delle importanti modifiche ai quadri A (informazioni sul personale addetto all’attività) e F (elementi contabili): le innovazioni riguardano principalmente le informazioni sui soci amministratori delle società, mentre nel quadro F dei già citati 137 modelli in bozza, verrà mantenuta la sezione sugli “ulteriori elementi contabili”, sezione appositamente creata per indicare tali dati.

 

Come si provvede alla compilazione? Nella sezione appena indicata devono essere riportati il numero e la relativa percentuale di lavoro che è stato prestato per l’attività che si riferisce alla qualifica ricoperta, oltre alle spese per i compensi corrisposti ai soci. Le altre innovazioni concernono invece il quadro X e i nuovi quadri Z. Nel primo caso, bisogna ancora attendere gli interventi di revisione congiunturale (il riferimento normativo è il decreto legge 185 del 2008), in modo da adeguare nella maniera più giusta i risultati degli studi di settore alla situazione di congiuntura economica negativa.

 

Nella bozza di alcuni modelli, infine, è presente il quadro Z, il quale richiede espressamente ulteriori informazioni che possono essere utili per aggiornare gli studi stessi; si tratta, nello specifico, di quegli studi che sono stati approvati a decorrere dal periodo d’imposta 2008 e che possono ancora essere interessati da una prossima evoluzione. I vantaggi, dunque, potrebbero andare sia all’Agenzia che al contribuente, il quale non sarà tenuto all’invio dell’apposito questionario.