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Ticino: tassa smaltimento carcasse cani

Quando il nostro amico a quattro zampe ci abbandona é per noi una grande perdita. Ci sono sempre vicini, sono fedeli. Ci aspettano quando torniamo da lavoro e ci fanno le feste scodinzolando a più non posso non appena sentono i nostri passi.

Bene disse Victor Hugo, instancabile scrittore francese:

Provate a guardare negli occhi il vostro cane e ad affermare che non ha un’anima.

Non riusciamo certamente a resistere quando il nostro fedele amico si rivolge a noi con quegli occhioni ingenui e dolci. Scodinzola, si avvicina, ci lecca il viso e noi lì, che ci arrendiamo e li porgiamo una lauta scodella di biscottini. E se dovessimo pensare alla morte del nostro cucciolo? Non solo il dolore della perdita, ma anche l’introduzione di una tassa sullo smaltimento delle carcasse dei cani.

Succede a LuganoUdc non sono d’accordo, come del resto tutti i padroncini. I granconsiglieri Lorenzo Quadri e Pierre Rusconi inoltre mettono in dubbio sia le modalità che la tempistica della riscossione che sembra debba avvenire subito in vista del futuro decesso dell’animale. Come dire: avere il cane che muore e pensare a pagare la tassa? E se poi il cane (ci auguriamo!) non muore? Oppure pagare la tassa sin da subito appena si accoglie in casa propria il cane? Non sono ancora ben note le modalità.

La gabella, che viene presentata come una tassa causale, manca invece del nesso di causalità – affermano i consiglieri -. Infatti, la consegna ai centri di raccolta del cadavere del proprio cane non è un percorso obbligato. Esistono delle alternative, come la cremazione o la sepoltura “in proprio” nel caso di animali di piccola taglia.

Inoltre – continuano dalla Lega e dall’Udc – la tassa lucra sull’affetto dei padroni di cani per i loro animali, ed è inoltre priva dei nessi causali invocati dall’autorità cantonale: molti padroni, in sostanza, vengono chiamati a pagare subito per un servizio di cui non usufruiranno mai. Invitiamo a non pagare il balzello sullo smaltimento (futuro e ipotetico) dei cadaveri dei loro animali. Riteniamo necessaria un’azione di protesta affinché il CdS torni sui propri passi e ripristini lo stato antecedente