Controlli fiscali di Entrate, Inps e Siae nella riviera ligure

Gli ultimi controlli di questa stagione estiva da parte della nostra amministrazione finanziaria si sono concentrati essenzialmente sulle coste della Liguria: in effetti, l’Agenzia delle Entrate ha sfruttato i flussi turistici per controllare in modo accurato le tipiche attive ad essi associati, in primis la ristorazione, le operazioni dei vari stabilimenti balneari, quelle delle gelaterie e di altri locali. Nel dettaglio, i controlli sono stati ben centosettanta, avvalendosi anche della collaborazione di due partner fondamentali, vale a dire l’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) e la Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori).

L’aumento degli incassi dopo i blitz della Finanza

Ormai si è capito bene qual è la conseguenza principale dei blitz realizzati dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate in molte località d’Italia da qualche tempo a questa parte: gli incassi dei negozi e degli esercizi commerciali visitati dalle Fiamme Gialle tendono inevitabilmente ad aumentare di parecchio, come successo nell’ultimo caso, quello di Courmayeur. In Valle d’Aosta, infatti, vi è stato un incremento medio dei profitti in questione di circa trentadue punti percentuali rispetto a una settimana prima, ma sono stati registrati anche dei picchi a dir poco vertiginosi (addirittura un +176%). Nel caso di specie, gli esercizi coinvolti sono stati trentatre, inclusi bar, ristoranti e altri negozi. Le irregolarità non sono state poche, segno che c’è ancora molto da lavorare su questo fronte.

Studi di settore: cosa sono

Gli studi di settore rappresentano uno dei metodi  per porre in atto la propria attività di accertamento, con lo scopo di individuare le condizioni di operatività delle aziende e di determinarne i ricavi attraverso un processo di stima, di controllo sulle dichiarazioni e sugli atti utilizzati dal contribuente per l’autodeterminazione dell’imposta da pagare. In altre parole quindi gli studi di settore consentono di determinare, grazie a un certo numero di indicatori, i ricavi o i compensi presunti. Gli studi di settore spesso vengono applicati a una piccola impresa o un professionista. In questo modo il fisco impara a capire quanto guadagna un lavoratore autonomo o una piccola impresa che, dal canto suo sa che rispettando i parametri dello studio non avrà problemi col fisco.

Si avvicina la scadenza di Unico 2009: è tempo di monitoraggi

L’avvicinarsi della scadenza di Unico 2009 fa venire in mente che sta giungendo a conclusione anche il termine per gli ultimi controlli. Per quel che riguarda i principali accertamenti, occorrerà monitorare in particolare gli studi di settore e il redditometro. In riferimento agli studi di settore, si deve dire che la soglia di attenzione è già molto alta da alcuni giorni: come è noto, la novità principale del 2009 in questo senso è rappresentata dall’applicazione dei correttivi congiunturali, i quali vanno a ponderare gli effetti provocati dalla crisi tramite anche l’accertamento di eventuali anomalie di gestione. Tutti questi dati sono richiesti, per essere più precisi, nel quadro X del modello Unico, quindi l’attenzione maggiore va rivolta proprio alla compilazione di questo specifico prospetto. L’allarme monitoraggio, tra l’altro, vale anche per le società di capitali e di persone, le quali devono far fronte alla disciplina delle società di comodo e, nel caso i ricavi sono inferiori agli obiettivi, devono provvedere a tassare un reddito minimo ottenuto attraverso i coefficienti di legge.

 

Evasione fiscale: fondamentale il ruolo attivo dei Comuni

In Italia un pensionato in media guadagna quanto un ristoratore. E’ questo il responso cui si è giunti dai dati relativi ai redditi percepiti dagli italiani nel 2007 in accordo con le rilevazioni del Ministero dell’Economia. Il dato per certi versi è “choc”, visto che non sembra assolutamente “reale”, ed alimenta i vecchi dubbi legati all’ingente evasione fiscale nel settore del lavoro autonomo. Il Fisco, a conti fatti, non ha un “controllo” sul giro d’affari e sull’andamento dell’attività del singolo lavoratore autonomo, ma si “fida” di quanto dichiara salvo poi, attraverso gli studi di settore ed altri strumenti di rilevazione, procedere eventualmente a dei controlli. Ma in futuro, in materia di accertamento e di lotta all’evasione fiscale, tutto sarà diverso visto che gradualmente anche per il fisco sarà applicato una sorta di “federalismo fiscale” che vede già in Italia molti comuni svolgere un ruolo attivo, tramite opportune segnalazioni, nell’individuazione di posizioni potenzialmente evasive da parte dei contribuenti.