L’ossessione delle Tasse in Italia

In Italia qualsiasi cosa un cittadino vuole intraprendere, deve fare i conti con le tasse. Gli aumenti della pressione fiscale sono arrivati a gravare anche sul carrello della spesa, che grazie all’aumento dell’IVA ha aumentato la sua incisione sulle finanze delle famiglie costringendo tutti ad un consumo più accorto dei prodotti.

Evasione fiscale in Italia la peggiore del Mondo

L’Italia vanta ben due primati mondiali in materia fiscale, e si tratta di due record che nessuno Stato vorrebbe dalla sua; il primo riguarda la pressione fiscale. Secondo i dati ufficiali l’Italia è uno dei Paesi dove si pagano più tasse, con una pressione fiscale che si attesta al 55% del PIL. Il secondo record che il Bel Paese può “vantare” è quello relativo all’economia sommersa ed all’evasione fiscale. Le imposte evase sono di 154 milioni di euro, pari al 17,5% del PIL.

Crollo mutui 2012

Tra crisi economica e pressione fiscale gli italiani sono sempre più in difficoltà con le “faccende quotidiane”, tanto da ridurre la spesa anche per alimenti e beni di prima necessità, facendo più attenzione al prezzo e meno alla qualità in certi casi. Se il mercato al dettaglio ha subito un cambiamento tanto drastico da essere visibile, cosa è successo invece sugli investimenti e sui mutui legati all’immobiliare?

Fisco blocca crescita Italia

Secondo il neo presidente di Confindustria Giorgio Squinzi il fisco ed il credito sarebbero due “zavorre” per la crescita del Paese. Questo è il riassunto del suo intervento di oggi all’assemblea di Sistema Moda Italia a Milano, che si è concluso con

Se vogliamo ritrovare la via della crescita, spiega, «è assolutamente necessaria una riduzione della pressione fiscale su lavoro e imprese, e soprattutto abbiamo bisogno di stabilità e certezza su tutto il complesso delle norme tributarie recuperando anche un rapporto equilibrato tra amministrazione finanziaria e contribuenti

CONFCOMMERCIO CHIEDE RIDUZIONE PRESSIONE FISCALE

Confcommercio chiede diminuzione pressione fiscale

La denuncia questa volta arriva direttamente dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ed a sostegno della tesi secondo cui la pressione fiscale è diventata insostenibile ha dalla sua i numeri; chi paga regolarmente le tasse, secondo il Presidente, subisce una pressione del fisco pari al 55%, con un PIL che nel 2012 si attesterà sui livelli del 2009.

Un Paese che da un lato è “invecchiato” di oltre 3 anni e dall’altro ha aumentato le tasse, a discapito ancora una volta di quella parte di cittadini onesti ed in regola. Chi infatti evadeva prima le tasse continua a farlo anche oggi e chi non lo faceva ma ha la possibilità si trova ormai costretto visto che si trova a dover pagare per i danni causati da terzi. Poi c’è un’altra categoria di persone e cioè quelli che le tasse non le possono evadere; su di loro ricade l’aumento dell’IVA, l’Imu e tanti altri aumenti che inevitabilmente rendono più povere le famiglie italiane.

Come funziona la nuova IRI sulle imprese

Le modifiche e le novità in materia fiscale da quando è in carica il Governo Tecnico sono state tantissime. Ogni mossa del Governo è stata pensata in relazione al periodo di crisi e per questo buona parte delle misure sono state duramente criticate, visto che innalzano il livello di pressione fiscale in un momento già di per se molto difficile per le famiglie e le imprese italiane. Per sedare le critiche poi il Governo ha promesso un “fondo” taglia-tasse per abbattere la pressione fiscale man mano che il recupero dell’evasione avanzava. La proposta è stata poi cancellata, anche se le speranze sono di una reintroduzione in futuro.

Pressione fiscale alle stelle sulle PMI

La discussione in Italia è orientata sulla crescita da quando la crisi ha colpito il Paese, ma nella realtà dei fatti, cosa si è fatto per promuovere il rilancio delle piccole e medie imprese e dei consumi? Tutti gli interventi messi in opera fino ad oggi hanno riguardato per la maggior parte l’aumento della pressione fiscale su cittadini (basti pensare alla reintroduzione dell’ICI chiamato ora IMU) e sulle imprese, con un taglio netto ai finanziamenti ed agli incentivi sulle nuove iniziative.

Quali sono le riforme orientate alla crescita? Praticamente nessuna. A fermare ancora di più i consumi, le assunzioni ed il mercato del lavoro in generale c’è un aumento complessivo della pressione fiscale sulle PMI senza precedenti, che ci distanzia in maniera netta dalla Germania, punto di riferimento attualmente in area Euro.

Costo del lavoro in Italia 2012

La distanza tra l’Italia ed il resto dei Paesi dell’Eurozona diventa netta se si guarda il profilo fiscale; la pressione in aumento sui consumi con il Governo Monti doveva necessariamente abbassare quella sul lavoro ed invece la situazione è ancora una volta peggiorata.

La pressione media sul costo del lavoro nei 17 Paesi dell’Eurozona è pari al 34%. In Italia invece si è passsati dal 42,3% del 2009 al 42,6% attuale e le previsioni stimano un’ulteriore crescita che farà balzare il dato fino a quota 47,3%.

L’allarme arriva direttamente dall’Eurostat mentre Marco Fantini (capo settore dell’unità di analisi sulla fiscalità nell’esecutivo comunitario) commenta così il dato:

La tassazione sul lavoro in Italia era la più alta d’Europa già dal 2009, ed è aumentata ulteriormente dal 2010. Le ultime misure del governo, nel dicembre scorso, sono andate in direzione di un aumento delle imposte sul consumo e hanno effettivamente cercato di alleggerire l’Irap per le categorie più deboli, i giovani e le donne

Addio Equitalia, dal 2013 ci sarà Aequa Roma

Addio Equitalia e benvenuta Aequa Roma; questo è l’annuncio per il 2013 del sindaco di Roma Alemanno. Con la pressione fiscale alle stelle, quanto è corretto il lavoro di Equitalia? Molto poco, se consideriamo tutti gli aspetti. Non viene fatta alcuna distinzione nel regime attuale tra chi evade perchè vuole evadere le tasse facendosi beffa dello Stato Italiano, e chi invece ha famiglia a carico e deve arrivare a fine mese con un mercato del lavoro distrutto ed una pressione fiscale fuori controllo.

Questo è uno dei più grandi problemi; c’è chi potrebbe non evadere e lo fa’ e poi c’è chi vuole solamente lavorare ed arrivare a fine mese non riesce; secondo Alemanno (e non solo) questa situazione è diventata ora insostenibile ed è necessario, in tempi di crisi, fare una distinzione netta tra chi evade per guadagnare di più e chi invece per “necessità”.

Taglia sugli evasori fiscali, premio per chi li denuncia

Il decreto liberalizzazioni bis al vaglio dell’esecutivo potrebbe riservare sorprese al limite della comprensione e le polemiche non tardano ad arrivare. Sappiamo quanto il Governo attuale voglia puntare sull’evasione fiscale (anche se la critica di fondo resta invariata, visto che la pressione aumenta sugli evasori minori e sulle fasce più deboli) e per questo è lecito attendersi nuovi decreti che punteranno ad intensificare i controlli li dove è possibile.

Dopo la bizzarra idea di tenere traccia delle bollette telefoniche degli italiani per cercare gli evasori, arriva ora una proposta da “Far West”, con vere e proprie taglie sulla testa degli evasori fiscali che potranno essere “ricercati” dai cittadini comuni.

Modello Unico 2012 da 110 pagine

Il contribuente italiano ha davanti a se una dichiarazione dei redditi decisamente difficile; la pressione fiscale è ormai arrivata a livelli insostenibili ed a complicare il quadro si hanno 110 pagine da compilare per il Modello Unico 2012 piene di elementi nuovi che porteranno l’incidenza delle tasse al 45% dello stipendio dei contribuenti.

L’esagerato livello raggiunto non sfugge all’attenzione della stampa internazionale ed in particolare il Presidente della BCE Mario Draghi commenta così quando si parla di tasse:

il consolidamento dei bilanci basato sull’aumento della tasse è recessivo

Il commento del numero uno della Banca Centrale Europea richiama strettamente la linea di pensiero espressa dalla Corte dei Conti solo qualche giorno fa’, quando la pressione fiscale dell’Italia è stata definita “fuori linea dal confronto Europeo”.

Fisco, proposto l’IMU BIS?

Probabilmente è solo una bufala, che il Governo si prepara a smentire, ma la notizia che potrebbe essere introdotto l’IMU bis è talmente credibile che ha già scatenato le polemiche. Dopo la reintroduzione dell’ICI sulla prima casa e dopo aver definito l’entità  (quasi definitiva) e le modalità di pagamento della nuova tassa che andrà nelle casse dei Comuni, si torna a guardare al futuro, sempre più difficile, degli italiani.

La vera discussione non è però sull’eventuale introduzione di una nuova tassa (che se non sarà sulla casa, sarà su qualcos’altro) ma più che altro si concentra su quanto ora è certo; il pagamento dell’IMU. Da più parti si chiede infatti una revisione dell’odiata tassa sugli immobili, anche per via del fatto che le agevolazioni per chi ha situazioni particolari sono venute a meno e si rischia di gettare legna sul fuoco aggravando la posizione di intere famiglie.

Categorie ICI

Proposta sulle Tasse Ambientali

Insieme alla crisi economica che ha portato “inevitabilmente” ad aumentare la pressione fiscale, corre parallelamente un altra crisi, quella ambientale. Da diversi anni ormai il dibattito è al centro dell’attenzione; il livello di inquinamento dell’uomo potrebbe essere insostenibile per l’ambiente nel lungo termine (ma neanche troppo lungo) e per questo motivo che il settore delle rinnovabili è tra il più discusso in Borsa per gli anni che verranno.

La scommessa di ridurre l’impatto sull’ambiente nasce come una questione morale, ma visti i tempi che corrono il Governo sta pensando di unire l’utile al necessario; se da un lato ridurre le emissioni è utile per preservare il benessere del pianeta (e dei suoi abitanti) dall’altro è necessario incrementare le entrate dello Stato per far fronte al periodo difficile che stiamo attraversando.

Imposta assicurazione veicoli Firenze ridotta

In un momento di crisi come quello che stiamo passando ora la pressione fiscale sui cittadini è un macigno che frena la ripresa ed i consumi. Il Governo Monti poi ha contribuito a rendere la situazione generale al limite dell’insopportabile andando a colpire le classi più deboli in maniera netta tralasciando invece i benestanti che ancora non sentono il peso fiscale delle novità introdotte negli ultimi mesi. Che il lavoro di Monti e del Governo sia riuscito comunque a rimettere in gioco l’Italia raccogliendo pareri positivi anche fuori dai confini poco vuol dire se la popolazione poi deve “soffrire”.

Ancora la crisi non è passata e nessuno si aspetta miglioramenti nei prossimi mesi sulla pressione fiscale, anche se qualcosa sembra muoversi; l’assessore al Bilancio della Provincia di Firenze ha presentato la novità sullo sconto dell’imposta sulle assicurazioni dei veicoli decisa dall’esecutivo di Palazzo Medici Riccardi. Così Tiziano Lepri alla stampa: