IMU detrazioni familiari ed edilizia residenziale pubblica

L’ICI prima casa ritorna ma con qualche novità, dopo qualche anno di sospensione durante il governo Berlusconi, l’imposta comunale sugli immobili si ripresenta con una nuova veste: ribattezzata IMU, con l’emendamento alla manovra debuttano le detrazioni familiari pari a 50 euro per ciascun figlio di età non superiore a 26 anni, a condizione che il figlio risieda ovviamente nella casa in questione. L’importo complessivo delle detrazioni per figli, non dovrà comunque essere superiore alla somma di 400 euro. Questa detrazione permetterà di esentare alloggi piccoli di periferia, appartamenti che non superino i quattro vani in paesi di provincia e le case con rendite rivalutate fino a 50mila euro.

Bossi: Tremonti deve trovare modo per ridurre tasse

Occorre delineare le imposte valutando il loro impatto sulle famiglie, sui loro redditi, specialmente se da lavoro dipendente, e sui redditi realmente disponibile. Una denuncia che trova conferma nei risultati emersi da una analisi elaborata dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre: ogni paga annualmente 7.359 € di tasse. In pratica ogni italiano lavora solo per il fisco per 155 giorni all’anno e solo dopo inizia a lavorare solo per se. E anche dal fronte delle imprese le cose non vanno meglio, sono le attività italiane quelle che pagano una tassazione maggiore in Europa. Lo sottolinea l’indagine Confindustria-Deloitte sulla tassazione delle imprese nel Vecchio Continente, “Imposizione societaria, regimi fiscali a confronto“. Facendo un esempio pratico: una società italiana con 380 mila euro di utile netto ne avrebbe guadagnati ben di più, circa 600 mila, se avesse avuto sede a Madrid.

Rimborsi Iva 2011: i chiarimenti delle Entrate

In materia di rimborsi sull’imposta sul valore aggiunto (Iva), l’Agenzia delle Entrate in data odierna, venerdì 6 maggio 2011, ha emanato un’importante Circolare, la numero 17/E, con la quale si forniscono importanti chiarimenti. I chiarimenti, nello specifico, riguardano i rimborsi Iva e la presentazione della garanzia, necessaria per l’ottenimento del credito. Ebbene, al riguardo l’Amministrazione finanziaria dello Stato con la Circolare ha precisato come la mancata presentazione della garanzia non allunghi i tempi dell’accertamento. Questo perché la presentazione della garanzia non rientra tra quei documenti ufficiali che risultano essere necessari ai fini della verifica dell’esistenza del credito; nella Circolare al riguardo l’Agenzia delle Entrate sottolinea infatti come la presentazione della garanzia rappresenti solo ed esclusivamente una richiesta con la quale vengono salvaguardati gli interessi dell’Erario, e quindi quelli delle casse dello Stato, qualora il contribuente abbia fruito in maniera indebita del rimborso sull’imposta sul valore aggiunto.

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Riduzione tasse e aumento dei consumi

Le famiglie italiane hanno bisogno di recuperare potere d’acquisto per poter andare avanti a causa non solo della crisi ma anche dei rincari, delle minori entrate legate a cassa integrazione e licenziamenti che hanno colpito il nostro Paese negli ultimi due anni. Se le famiglie con figli pagassero meno tasse, spenderebbero di più in edilizia, beni di consumo, trasporti, comunicazioni, sanità e istruzione. Secondo alcuni semplici calcoli relativi a leggi economiche infatti una riduzione delle tasse porterebbe ad un aumento del reddito disponibile e dunque più propensione al consumo. Le risorse che il Paese investirebbe per agevolare le famiglie contribuirebbero a rilanciare l’economia. E’ la conclusione a cui é giunta la ricerca presentata a Roma dall’Associazione nazionale dei tributaristi Lapet, insieme al Forum delle Associazioni Familiari, discutendo sulle conseguenze legate all’introduzione di un fisco amico delle famiglie numerose.

Fisco: Confesercenti presenta i balzelli d’Italia

La tassa sui gradini, quella sull’ombra, ma anche quella sui ballatoi, la tassa sulle paludi e quella sulla raccolta dei funghi. Sono queste alcune delle tasse che fanno tribolare gli italiani e che la Confesercenti ha “riunito” in un Rapporto dal titolo “Balzelli D’Italia“. Nel documento viene descritto il “bestiario” delle tasse più assurde, curiose, ma anche antiche ed insopportabili. L’Associazione degli esercenti al riguardo ha voluto dimostrare come nel nostro Paese sia necessaria una riforma del Fisco urgente affinché vengano restituite all’Italia delle prospettive di crescita solide. Tra le altre imposte del “bestiario” c’è quella su caccia e pesca, sui cani, sul bestiame, ma anche “tasse patriottiche” come quella sul Tricolore. Questo dopo che a Desio l’Amministrazione comunale ha chiesto ad un albergatore, sebbene poi sia stata fatta marcia indietro, un tributo per l’esposizione della bandiera dell’Italia e dell’Unione Europea.

Rimborsi fiscali 2010 per quasi un milione di contribuenti

Per l’anno che volge alla conclusione, il Fisco ha erogato rimborsi fiscali a quasi un milione di contribuenti. Il controvalore totale dei rimborsi, in particolare, supera gli undici miliardi di euro a favore di persone fisiche e di imprese nell’ambito dell’impegno, da parte dell’Amministrazione finanziaria, di estinguere il maggior numero di crediti vantati dai contribuenti del nostro Paese. In accordo con quanto riporta Fiscooggi.it, il Quotidiano telematico dell’Agenzia delle Entrate, di questi 11 miliardi di euro e passa di rimborsi fiscali erogati, quasi 7,5 miliardi di euro hanno riguardato i rimborsi sull’imposta sul valore aggiunto (Iva), mentre alle persone fisiche sono stati erogati 1,1 milioni di rimborsi fiscali consistenti in rimborsi sull’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), ed in quelli rappresentativi dei vari bonus fiscali.

Natale 2010 nel segno dei rimborsi fiscali

Per quasi un milione di contribuenti italiani, a ridosso con il Natale 2010, sarà tempo di rimborsi fiscali. Ad annunciarlo è Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, nel far presente al riguardo come saranno ben 950 mila i contribuenti che otterranno i rimborsi in virtù dei ricorsi vinti dai cittadini fino alla data dello scorso 30 ottobre. Trattasi, secondo le stime fornite dall’Associazione di una somma ingente, pari a ben 2,1 miliardi di euro, che contribuirà a dare ossigeno alle famiglie e, di conseguenza, potrà dare una spinta all’economia ed al commercio. Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, avvalendosi della collaborazione di KRLS Network of Business Ethics ha inoltre tracciato la mappa delle Regioni dove i residenti hanno più difficoltà nell’ottenere dal Fisco i rimborsi che in prevalenza riguardano le imposte sui redditi, ovverosia l’Irpef, l’Ires e le relative addizionali.

Rimborsi fiscali: il punto nella Regione Campania

Nella Regione Campania, nei primi sette mesi di quest’anno, sono stati complessivamente 89 mila tra famiglie ed imprese i soggetti cui sono arrivati i rimborsi fiscali. A darne notizia nei giorni scorsi è stata la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Campania, precisando in particolare che il controvalore dei rimborsi fiscali ai contribuenti nel periodo citato ammonta sul territorio campano ad oltre 201 milioni di euro. In particolare, 66.609 sono stati nei sette mesi i rimborsi di imposte dirette per un controvalore pari ad oltre 47,7 milioni di euro; in termini di numerici trattasi della fetta più rilevante di rimborsi che sono andati a favore, in prevalenza, delle persone fisiche, mentre per controvalore la parte del leone l’hanno fatta i rimborsi Iva, che sono stati nei sette mesi 1.026 pr un totale di importi erogati pari a 141,3 milioni di euro a favore di imprese e lavoatori autonomi. Ci sono state poi altre 18.251 erogazioni, per un controvalore pari ad oltre 8,3 milioni di euro, riguardanti i bonus fiscali, mentre 2.903 sono stati i rimborsi da imposte indirette per un controvalore di poco superiore ai quattro milioni di euro.

Rimborsi fiscali: il punto nella Regione Basilicata

Nei primi sette mesi di quest’anno sono stati erogati nella Regione Basilicata a favore dei contribuenti, pensionati, lavoratori dipendenti, liberi professionisti, lavoratori autonomi ed imprese, oltre 30 milioni di euro in rimborsi fiscali. A comunicarlo martedì scorso è stata la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate, specificando in particolare che oltre 6,9 milioni di euro hanno riguardato 11.486 rimborsi per imposte dirette, mentre oltre 23 milioni di euro sono stati complessivamente i rimborsi, 338 per la precisione, sull’imposta sul valore aggiunto (Iva). A completare la raffica dei rimborsi a favore dei contribuenti lucani, sempre nei primi sette mesi del 2010, ci sono 948 bonus per complessivi 393 mila euro, e 490 rimborsi per oltre 266 mila euro legati alle imposte indirette. In termini numerici anche nella Regione Basilicata, in linea con la tendenza a livello nazionale, i maggiori rimborsi sono andati ai pensionati ed ai lavoratori dipendenti, mentre in termini di controvalore erogato il grosso delle somme è stato riconosciuto a favore dei lavoratori autonomi e delle imprese.

Rimborsi fiscali: boom erogazioni a famiglie ed imprese dell’Emilia-Romagna

Nei primi sette mesi di quest’anno in Emilia-Romagna è caduta una vera e propria pioggia di rimborsi fiscali. A metterlo in evidenza nei giorni scorsi è stata la Direzione regionale in virtù del fatto che sono stati erogati alle imprese ed alle famiglie emiliano-romagnole, nel periodo da gennaio a luglio 2010, rimborsi fiscali per complessivi 735 milioni di euro, corrispondenti addirittura al 12,2% del totale nazionale di rimborsi erogati nello stesso periodo dalle Entrate in tutta Italia. Nel dettaglio, oltre 5.800 sono stati nel periodo i rimborsi sull’imposta sul valore aggiunto (Iva) per un controvalore pari ad oltre 671,7 milioni di euro; oltre 55.200 sono stati i rimborsi di imposte dirette per un controvalore pari ad oltre 54 milioni di euro, mentre oltre 2.800 sono stati i bonus erogati per un controvalore pari ad oltre 1,1 milioni di euro.

Meno tasse per imprese e famiglie per sopravvivere alla crisi

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Per favore non scherziamo. Il paese ha già troppe tasse. Non serve nessuna nuova imposta – ha tuonato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia – Serve la lotta all’evasione e tagliare la spesa improduttiva.

Le tasse sono troppe per le imprese e per le famiglie. La leader dell’associazione di Confidndustria ha chiesto al governo cento giorni di azioni mirate per aiutare la ripresa e consentire alle imprese di sopravvivere: meno burocrazia, rendere più facile l’accesso al credito alle aziende, minore pressione fiscale, sostegni per gli investimenti e la ricerca.