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Natale 2010 nel segno dei rimborsi fiscali

Per quasi un milione di contribuenti italiani, a ridosso con il Natale 2010, sarà tempo di rimborsi fiscali. Ad annunciarlo è Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, nel far presente al riguardo come saranno ben 950 mila i contribuenti che otterranno i rimborsi in virtù dei ricorsi vinti dai cittadini fino alla data dello scorso 30 ottobre. Trattasi, secondo le stime fornite dall’Associazione di una somma ingente, pari a ben 2,1 miliardi di euro, che contribuirà a dare ossigeno alle famiglie e, di conseguenza, potrà dare una spinta all’economia ed al commercio. Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, avvalendosi della collaborazione di KRLS Network of Business Ethics ha inoltre tracciato la mappa delle Regioni dove i residenti hanno più difficoltà nell’ottenere dal Fisco i rimborsi che in prevalenza riguardano le imposte sui redditi, ovverosia l’Irpef, l’Ires e le relative addizionali.

Ebbene, la Regione più penalizzata in materia di rimborsi dei crediti fiscali è la Campania con a ruota il Lazio e la Valle D’Aosta; seguono poi l’Emilia-Romagna, la Toscana, la Liguria e la Sicilia. Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, tra l’altro, ha posto l’accento sul fatto che solo grazie alla via giudiziale i contribuenti possono ottenere più celermente i rimborsi, altrimenti i tempi sarebbero biblici.

L’Italia, “primatista” europea per evasione fiscale, davanti a tutti i Paesi dell’Europa dell’Est, a partire dalla Romania e passando per l’Estonia, è prima anche nella lentezza dei rimborsi davanti alla Turchia, Grecia, Spagna, Francia ed Inghilterra. Per quel che riguarda le modalità di riscossione, Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani raccomanda inoltre ai contribuenti di riscuotere il credito fiscale attraverso un vaglia cambiario, e di non cadere nelle truffe telematiche legate alla richiesta del codice IBAN e/o dei propri dati sensibili via posta elettronica. Al riguardo ricordiamo che l’Agenzia delle Entrate non chiede i propri dati sensibili via posta elettronica e neanche via telefono fisso o cellulare.

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