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Meno tasse per imprese e famiglie per sopravvivere alla crisi

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Per favore non scherziamo. Il paese ha già troppe tasse. Non serve nessuna nuova imposta – ha tuonato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia – Serve la lotta all’evasione e tagliare la spesa improduttiva.

Le tasse sono troppe per le imprese e per le famiglie. La leader dell’associazione di Confidndustria ha chiesto al governo cento giorni di azioni mirate per aiutare la ripresa e consentire alle imprese di sopravvivere: meno burocrazia, rendere più facile l’accesso al credito alle aziende, minore pressione fiscale, sostegni per gli investimenti e la ricerca.

I prossimi cento giorni saranno fondamentali se non agiamo velocemente rischiamo di perdere un pezzo del nostro sistema produttivo. Servono cento giorni di concretezza e di azioni mirate per avere una svolta nella nostra attività – ha puntualizzato Marcegaglia -. La situazione non è facile, ma difficile. In questi mesi rischiamo di perdere un pezzo del sistema produttivo. Dobbiamo trovare delle soluzioni e portarle avanti. Siamo vivi e combattivi. Vogliamo reagire, ma c’è bisogno di qualcosa di straordinario per il paese. Serve una stagione nuova perchè la fiducia da sola non basta. Entro cento giorni, le cose elencate diventino concrete dobbiamo aiutare le imprese a sopravvivere. Dobbiamo avviare riforme strutturali, cerchiamo di capire come portarle avanti e dare un sollievo alle imprese e ai cittadini.

Mercegaglia ha ribadito inoltre l’importanza per i Paesi di trovare la coesione sociale, e che i problemi interni non abbiamo un impatto sulle vicende internazionali.

In questo modo le imprese possono, secondo la leader tornare a respirare e forse, portare nuove assunzioni.

Infine per le famiglie annuncia possibili novità il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi rispondendo al question time alla Camera: il governo sta pensando al ritorno ad una tassazione che tenga conto della composizione del nucleo familiare.

L’impegno del governo – ha sottolineato Sacconi – è quello di ritornare a una tassazione che tenga conto della composizione del nucleo famigliare, come fece il governo Berlusconi con le deduzioni familiari, che poi il governo Prodi sostituì con le detrazioni.