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Marcegaglia a favore delle misure Monti

Il mondo dell’imprenditoria freme a causa delle nuove misure del premier Monti, le quali prevedono, tra l’altro, l’aumento di due punti percentuali per l’IVA. Aumento che non viene accolto troppo felicemente dalle imprese, i cui animi però vengono presto rassicurati direttamente da Emma Marcegaglia, leader degli industriali, la quale in un videomessaggio all’assemblea della Cna ribadisce l’urgenza di provvedimenti di riforma ed esprime la propria approvazione verso le misure del nuovo esecutivo.

Monti ha presentato un programma condivisibile, in linea con la piattaforma che abbiamo presentato. Adesso e’ fondamentale fare queste riforme in fretta, presto, bene e senza discussioni o conflitti fra parti politiche e parti sociali. Noi siamo pronti – ha detto il leader di Confindustria -. Serve varare una riforma delle pensioni, da fare velocemente per eliminare alcune anomalie ma non solo per fare cassa perche’ serve anche ridurre il costo del lavoro su giovani e donne. Si deve procedere ad una riforma fiscale che abbassi le tasse su chi tiene in piedi il paese. Occorrono interventi su liberalizzazioni, privatizzazioni, e investimenti in infrastruttture. Dobbiamo abbattere il dualismo per aumentare i posti lavoro.

Sul piano fiscale infatti, il nuovo governo ha promesso, a fronte degli interventi che toccheranno le imprese (tra cui appunto l’aumento dell’IVA), ci sarebbero altrettante misure mirate a una redistribuzione del carico fiscale, soprattutto a vantaggio di lavoratori e imprese. Il gettito previsto (ottenuto con l’aumento dell’IVA e la reintroduzione dell’ICI) sarebbe di 3,5 miliardi in caso di aliquota d’imposta al 3 per mille, di 8 miliardi in caso di aliquota al 6,6 per mille, una somma sufficiente per introdurre delle agevolazioni a favore dei lavoratori. Al momento però si parla soprattutto di tasse, euro che barcolla, eurobond e salvezza dell’Italia dal tracollo finanziario.

Il Pd esprimera’ presto in Parlamento una posizione unitaria sulla riforma del mercato del lavoro – ha sottolineato il giuslavorista e senatore Pietro Ichino-.