Rilascio Durc solo su posta elettronica certificata

Dal prossimo 2 settembre 2013 le casse edili, l’Inps e l’Inail rilasceranno il Durc (documento unico di regolarità contributiva) solo per posta elettronica certificata, all’indirizzo che verrà indicato sulla richiesta. Coloro che volessero, possono pertanto indicare l’indirizzo di posta elettronica del consulente, come confermato da una nota da parte della Commissione nazionale per le casse edili, pubblicata in data del 15 luglio 2013.

Il Durc sarà inviato tramite posta elettronica

Il Documento Unico di Regolarità Contributiva (Durc) ha ora la possibilità di “viaggiare” anche attraverso la casella di posta elettronica: da pochissimi giorni, infatti, è possibile rivolgersi direttamente all’Inail per ottenere il documento in questione mediante la Posta Elettronica Certificata (Pec), attraverso un’apposita firma digitale. Questa estate, al contrario, l’argomento in questione era sempre attuale, ma in relazione a un’altra fattispecie, visto che vi furono le precisazioni dell’Inail sul Durc e il sisma di maggio. Tutte le operazioni potranno essere perfezionate sul web, affidandosi al sito dello sportello unico previdenziale per la precisione.

Durc e sanatoria immigrati: gli ultimi chiarimenti

C’è una novità importante per quel che riguarda il Documento Unico di Regolarità Contributiva (meglio noto con l’acronimo Durc) in relazione alla sanatoria degli immigrati: in effetti, come ha comunicato in maniera opportuna la Commissione Nazionale Paritetica per le Casse Edili (Cnce), questa stessa regolarità non sarà sottoposta ad alcun tipo di accertamento per l’azienda nel suo complesso, ma soltanto in merito ai dipendenti che dovranno essere effettivamente regolarizzati. Che cosa prevede nello specifico questa sanatoria?

Le precisazioni dell’Inail sul Durc e il sisma di maggio

Tutti quei soggetti che stanno beneficiando del blocco degli adempimenti e dei pagamenti relativi all’Inail a causa degli eventi sismici che si sono verificati lo scorso mese di maggio, hanno l’obbligo di presentare una istanza all’istituto stesso: non si tratta di una operazione obbligatoria e nemmeno prevista, ma in questa maniera si riesce a garantire la regolarità contributiva attraverso il Durc. Questa precisazione è stata resa nota dall’ente previdenziale attraverso un’apposita nota.

Il Welfare dice no al Durc emesso dalla Cepa altoatesina

L’argomento fiscale di maggiore attualità in Trentino Alto Adige è senza dubbio il Durc: come è noto, si sta parlando del Documento Unico di Regolarità Contributiva, la cui emissione è stata presa in esame dal Ministero del Lavoro, il quale era stato chiamato a intervenire con urgenza, per risolvere un problema posto d Karl Zeller, deputato del partito della Südtiroler Volkspartei.

L’autocertificazione del Durc nel settore edilizio

Il Documento Unico di Regolarità Contributiva (meglio noto come Durc) non è autocertificabile nel caso dei lavori privati che vengono realizzati in ambito edilizio: se poi si ha a che fare con degli appalti pubblici, allora è sempre possibile sostituire lo stesso con una sorta di autocertificazione. Come ha precisato l’Inail, però, questa certificazione non può riguardare il Durc che deve essere presentato all’amministrazione che lo concede in un momento precedente alla partenza dei lavori stessi (anche per la denuncia di inizio attività vale lo stesso identico discorso). Nell’ipotesi di contratti che fanno riferimento a forniture edili fino al limite di ventimila euro, le aziende coinvolte possono sostituire il documento in questione.

Consulenti del lavoro: il Durc ostacola le attività imprenditoriali

I consulenti del lavoro non hanno usato mezzi termini per definire il Durc: a loro parere, infatti, il Documento Unico di Regolarità Contributiva non è altro che un vero e proprio ostacolo alla libertà di iniziativa delle imprese, soprattutto in questo momento che può essere considerato ragionevolmente critico dal punto di vista economico. Come è noto, si tratta dell’attestazione che una determinata impresa ha assolto i propri obblighi contrattuali e legislativi, ma a quanto pare il livello di celebrità ha raggiunto i minimi storici. Risalgono infatti a due giorni fa queste osservazioni piuttosto “pepate”, le quali si riferiscono al Consiglio Nazionale degli stessi consulenti. A questo punto, non si può che attendere una richiesta di modifica dal punto di vista legislativo, la struttura attuale non viene più vista come idonea. I consulenti hanno poi rimarcato come il ruolo fiscale e sociale del Durc sia importante in questo preciso momento storico e questo per due motivi: la partecipazione alle gare pubbliche d’appalto e lo svolgimento dell’attività imprenditoriale da parte dei committenti privati sono le giustificazioni in questione, ma a fronte di tale constatazione bisogna andare un po’ oltre.

Durc, nuove istruzioni per le società senza dipendenti

L’Inps ha fornito delle informazioni molto interessanti in relazione al Durc: il Documento Unico di Regolarità Contributiva certifica che una determinata impresa ha assolto tutti gli obblighi contrattuali e legislativi nei confronti dello stesso istituto previdenziale, dell’Inail e della Cassa Edile. Ebbene, la circolare numero 59, la quale risale ormai a più di due settimane fa (è stata pubblicata lo scorso 28 marzo), è stata molto utile per chiarire alcuni aspetti relativi al cosiddetto “sportello unico previdenziale”, un’applicazione innovativa e molto recente. Anzitutto, vi sono stati dei fondamentali chiarimenti in merito alle categoria del tipo di ditta, vale a dire quelle che sono previste per la compilazione corretta e completa della richiesta del Durc; si tratta di una individuazione che si riferisce direttamente all’obbligo di iscrizione all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, in modo da adempiere ai contributi dovuti.

Consiglio di Stato: il Durc incompleto esclude un’azienda dalla gara

Come è ormai noto, la sigla Durc ha una certa valenza dal punto di vista tributario, visto che sta a identificare il Documento Unico di Regolarità Contributiva: si tratta, per la precisione, di quel certificato che mette in evidenza la regolarità di una determinata impresa per quel che riguarda gli adempimenti Inps, Inail e Cassa Edile (i principali soggetti di riferimento sono le imprese, le amministrazioni pubbliche e gli enti privati). Una delle ultime sentenze del Consiglio di Stato ha portato alla ribalta proprio questo documento: in effetti, in base a un pronunciamento che risale allo scorso 24 agosto, il Durc che non presenti alcun tipo di specificazione circa gli importi dei contributi che non sono stati versati può rappresentare uno dei motivi per escludere di fatto l’azienda coinvolta dalle gare di appalto. Viene dunque a essere punita, in sostanza, la non regolarità nei confronti dell’Inps.

Durc Inps-Inail anche per imprese in amministrazione straordinaria

Nell’ipotesi in cui una determinata impresa si trovi in uno stato di insolvenza finanziaria, allora non si può parlare di uno dei presupposti di base per quel che concerne la regolare capacità contributiva: tale consapevolezza è giunta da una delle ultime note del Ministero del Lavoro, il quale ha motivato la propria scelta di concetto con il fatto che in questo caso la stessa azienda è riuscita comunque a provvedere a tutti i versamenti che le erano dovuti. In effetti, queste specifiche imprese, solitamente sottoposte alla cosiddetta amministrazione straordinaria, hanno comunque la possibilità di usufruire del cosiddetto Durc (sigla che identifica il Documento Unico di Regolarità contributiva) messo a disposizione da Inps e Inail, nonostante sia chiaro che in tal caso i contributi e i premi non possono essere stati versati. Il parere a cui ci stiamo riferendo è contenuto nella nota 10382 che il dicastero di via Fornovo ha provveduto a pubblicare di recente e che prevede espressamente che il rilascio di questo importante documento venga effettuato soltanto quando si verificano determinate condizioni.