Il bonus mobili dovrà essere pari alle spese di ristrutturazione nel 2014

La Legge di Stabilità apporta, nella sua versione quasi definitiva – proprio in queste ore la legge è approdata in Senato per ricevere l’ok decisivo – alcune piccole modifiche alla normativa per la richiesta del bonus mobili, ovvero quella agevolazione fiscale che nel 2013 permetteva di usufruire di detrazioni per l’acquisto di mobili e di elettrodomestici in caso di effettuazione di lavori di ristrutturazione in casa. 

Bonus mobili 2013 necessità di chiarimenti

Il “bonus mobili” è una estensione del già esistente bonus per le ristrutturazioni, che amplia lo “sconto fiscale” del 50 per cento anche alle operazioni di acquisto di mobili, se legate agli interventi di cui sopra. Pur con un limite massimo di 10 mila euro, e con la solita ripartizione in 10 rate annuali, il Fisco riconosce pertanto a chi si sta accingendo a ristrutturare casa un importante benefit in termini di maggiori detrazioni: ma siamo sicuri di aver capito come funziona il bonus?

Bonus ristrutturazioni al 50% fino al 30 giugno

Il prossimo 30 giugno, fra tre mesi esatti dunque, rappresenta l’ultimo giorno per beneficiare del bonus ristrutturazioni nella misura del 50%, una percentuale maggiore rispetto a quella ordinaria, vale a dire il 36% (vedi anche Il bonus ristrutturazioni per le opere di messa in sicurezza). In effetti, spesso questi lavori vanno per le lunghe e se sono stati avviati ultimamente e rischiano di non essere completati entro la data citata in precedenza, la detrazione per la spesa che è stata sostenuta non può essere superiore al normale.

Gli ultimi chiarimenti sul bonus edilizio del 36%

Gli ultimi chiarimenti in merito al bonus fiscale del 36% e relativo alle ristrutturazioni edilizie risale ormai a un mese fa: in particolare, i dubbi più recenti su questa agevolazione hanno riguardato il modo in cui considerare le spese per i lavori e gli interventi sulle abitazioni e sulle loro pertinenze. In base a quanto stabilito dalla nostra amministrazione finanziaria, queste stesse spese non possono essere considerate in maniera autonoma in nessun caso. La fruizione del beneficio tributario in questione è infatti regolata da norme ben precise. In pratica, leggendo attentamente i testi normativi di riferimento e le varie pronunce delle Entrate, ci si accorge che quando i lavori di ristrutturazione edilizia vanno a riferirsi all’abitazione principale e alle pertinenze, allora il calcolo del rimborso deve essere effettuato necessariamente sulla spesa totale.

Bonus ristrutturazioni: i documenti da conservare

Ormai è noto a tutti il funzionamento del cosiddetto “bonus ristrutturazioni”, l’agevolazione fiscale che prevede una detrazione dell’Irpef pari al 36% per le spese sostenute in relazione alle riparazioni degli edifici: l’Agenzia delle Entrate ha ora completato ulteriormente il quadro, ricordando ai contribuenti coinvolti quali sono quei documenti di cui non si può fare a meno in questo ambito. L’obbligo della conservazione e della esibizione è fondamentale per quel che concerne gli eventuali controlli, dunque bisogna conservare con cura tutte le abilitazioni amministrative, la domanda che è stata compilata per l’accatastamento degli immobili non censiti e la ricevuta di pagamento dell’Ici, anche se vi sono anche altri documenti da ricordare.

Detrazione ristrutturazione 2011: agevolazioni e bonus

In Italia i contribuenti possono avviare lavori con finalità di ristrutturazione edilizia potendo avvantaggiarsi di un bonus fiscale non indifferente. Trattasi, nello specifico, della cosiddetta “detrazione 36%” dall’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche; per i costi sostenuti, ed ammissibili, l’agevolazione è valida fino al 31 dicembre del 2012, salvo ulteriori proroghe in linea con quanto tra l’altro avvenuto in questi ultimi anni. Trattasi di una misura che, sebbene non sia quindi strutturale, ha contribuito specie negli ultimi tre anni, quelli della crisi economica ed occupazionale, a “movimentare” il settore edile spesso in grosse difficoltà a causa sia delle restrizioni sul credito, sia del forte calo degli investimenti in opere pubbliche. E se la detrazione ristrutturazione al 36% è una misura a tempo, lo stesso non dicasi per l’imposta sul valore aggiunto (Iva) applicata sui costi ammissibili.

Bonus ristrutturazioni: il punto nella Regione Sicilia

Nei primi dieci mesi del corrente anno, ovverosia da gennaio ad ottobre 2010, i contribuenti della Regione Sicilia hanno inviato al Centro operativo di Pescara un totale di 8.500 circa comunicazioni al fine di poter fruire del bonus fiscale sulle ristrutturazioni edilizie. A darne notizia mercoledì scorso, 22 dicembre 2010, è stata la Direzione dell’Agenzia delle Entrate della Regione Sicilia nel sottolineare come, a livello geografico, quella di Palermo si confermi la Provincia dell’Isola con il maggior numero di comunicazioni presentate, ben 2.348; a seguire c’è la Provincia di Messina, con 1722 comunicazioni, e poi Catania con 1624, Siracusa con 705, e poi Trapani, Ragusa, Agrigento, Caltanissetta ed infine Enna, fanalino di coda, con 312 comunicazioni per fruire del bonus ristrutturazioni.

Bonus ristrutturazioni: i dati confermano la predilezione del Nord

I dati numerici sono sempre piuttosto importanti e indicativi di tendenza significative e quelli relativi al bonus ristrutturazioni non sono da meno: le stime in questione, vale a dire quelle che si riferiscono alle comunicazioni inviate al Centro operativo di Pescara della nostra amministrazione finanziaria, hanno messo in luce un “fascino” in costante crescita per quel che concerne tale agevolazione fiscale, la quale prevede la detrazione del 36% per le ristrutturazioni in campo edilizio. Non sono dei veri e propri record, ma dei livelli di sicuro interesse: i primi dieci mesi di quest’anno hanno fatto registrare un incremento pari a undici punti percentuali rispetto allo stesso riferimento temporale del 2009, visto che le comunicazioni già citate in precedenza sono aumentate di ben 40.000 unità circa.

Bonus ristrutturazioni: boom di richieste nel 2009

Più di quattro milioni di contribuenti italiani sono riusciti ad ottenere, in sede di dichiarazione dei redditi, l’importante detrazione del 36% relativa alle spese di ristrutturazione della propria abitazione: un bonus fiscale questo che, col passare degli anni (è stato istituito a partire dal 1998), ha favorito il recupero del patrimonio edilizio. I numeri confermano, senza ombra di dubbio, il successo di tale agevolazione. Si è infatti passati dai 240.000 contribuenti beneficiari nell’anno di introduzione, mentre lo scorso anno le ristrutturazioni edilizie agevolate sono state quasi 450.000, vale a dire un incremento di ben 14 punti percentuali rispetto al 2008. L’unica flessione che emerge dai dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate è stata registrata nel corso del 2003, quando le ristrutturazioni sono calate del 12% rispetto a un anno prima; il risultato del 2009, tra l’altro, rappresenta il miglior primato di questi primi dodici anni di bonus.

 

Bonus riqualificazione energetica: obbligo comunicazione fine lavori all’ENEA

Sugli interventi di riqualificazione energetica esiste in Italia una fiscalità a dir poco agevolata, visto che si può godere delle detrazioni al 55%; accade però spesso che i lavori magari iniziano verso la fine dell’anno, e poi continuano nell’anno successivo. Ebbene, per tali casi, in ottemperanza al Decreto Legge anticrisi messo a punto nello scorso mese di novembre da parte dell’attuale Governo in carica, l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a predisporre un modello di dichiarazione delle spese sostenute in corrispondenza di più periodi di imposta, fatta salva la comunicazione obbligatoria all’ENEA riguardante la conclusione dei lavori di riqualificazione energetica. Questo significa, ad esempio, che se i lavori iniziano nel giugno del 2009 e si protraggono nel 2010, allora entro il 31 marzo del 2010 dovrà essere inviato all’Agenzia delle Entrate, esclusivamente in via telematica, il modello di comunicazione con i dati relativi alle spese sostenute al 31 dicembre del 2009.