Occorre fare molta attenzione, in questo particolare momento storico, al tema dei controlli del Fisco sul Superbonus, considerando il fatto che sono al via le verifiche catastali di cui si parla da tanto tempo. Insomma, scatta ufficiosamente la contraerea, dopo il boom che abbiamo registrato in pieno Covid, visto che come si poteva facilmente immaginare, qualcuno ha provato ad approfittare di una situazione confusa ed ingarbugliata.

Primi dettagli a proposito dei controlli del Fisco sul Superbonus
L’Agenzia delle Entrate si prepara a inviare comunicazioni a circa 500mila proprietari di immobili, come riporta il Sole 24 Ore. L’obiettivo è verificare la situazione catastale degli edifici che hanno beneficiato del Superbonus. Non si tratta di un controllo formale, ma di una richiesta di chiarimenti sulla mancata presentazione della dichiarazione di variazione catastale.
Impatto sulla rendita catastale
Gli interventi realizzati con il Superbonus possono comportare un aumento della rendita catastale dell’immobile. Le lettere del Fisco saranno inviate ai beneficiari che, dall’incrocio dei dati, risultano non aver presentato la dichiarazione di variazione catastale obbligatoria per interventi di recupero edilizio, efficientamento energetico, miglioramento sismico, installazione di impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica.
Quando è necessario aggiornare la rendita
L’obbligo di aggiornamento scatta quando i lavori comportano un aumento della rendita catastale superiore al 15%. La variazione deve essere comunicata entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori.
Esempio pratico da monitorare per i controlli del Fisco sul Superbonus
Per un immobile con rendita catastale di 1.000 euro, un intervento di cappotto termico del valore di 50.000 euro viene parametrato al valore 1988/1989 (circa 20.424 euro). Confrontando questo importo con la rendita catastale moltiplicata per 100, si ottiene una variazione del 20,42%, superiore quindi alla soglia del 15%.
Esclusioni riguardanti il controlli del Fisco sul Superbonus
Non richiedono l’adeguamento della rendita e, di conseguenza, avranno un ruolo marginale in merito agli ormai prossimi controlli del Fisco sul Superbonus voci come gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria con materiali similari agli originali. A questi, si aggiunge l’installazione di impianti fotovoltaici fino a 3 kW per unità immobiliare.
Tra sanzioni e regolarizzazione, occorre ricordare a tutti che in caso di mancata presentazione della dichiarazione Docfa nei tempi previsti sia possibile regolarizzare la posizione attraverso il ravvedimento operoso, con una sanzione di 172 euro per unità immobiliare.
Ancora, se non si provvede entro 90 giorni dalla richiesta, l’Agenzia delle Entrate emetterà un avviso di accertamento. Le sanzioni previste vanno da 1.032 a 8.264 euro, secondo l’articolo 31 del Rdl n. 652/1939. Insomma, occhi aperti coi controlli del Fisco sul Superbonus.