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Scadenze fiscali giugno 2012: il diritto camerale

Il prossimo 18 giugno, fra sei giorni esatti dunque, rappresenta il termine ultimo che è stato fissato dalla nostra amministrazione finanziaria per adempiere a una importante scadenza fiscale: si tratta del cosiddetto diritto annuale destinato alla Camera di Commercio. Che cosa si intende esattamente con tale termine? In pratica, tutti quei soggetti che sono diversi dalle persone fisiche iscritte oppure annotate nel registro delle imprese e che pongono in essere delle attività economiche per cui non sono stati elaborati gli studi di settore, devono provvedere a questo pagamento. In effetti, è necessario pagare il diritto annuale che è dovuto alle camere di commercio di competenza.

DIRITTI CAMERALI: ATTIVATI I CODICI PER FERMO E MONZA BRIANZA
L’operazione viene perfezionata avvalendosi del modello F24 in formato elettronico; proprio a tal proposito sono stati istituiti degli appositi codici tributo: il codice 3850 identifica il diritto camerale a cui si sta facendo riferimento, mentre i codici 3851 e 3852 sono utili, rispettivamente, per gli interessi e le sanzioni pecuniarie relative all’omesso o tardivo versamento della somma in questione. Il diritto camerale, dunque, non è altro che un tributo come un altro, il quale va a colpire le imprese iscritte, come previsto espressamente dalla Legge 580 del 1993(“Riordinamento delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura”): in particolare, l’articolo 18 di questo testo contempla proprio il finanziamento delle camere di commercio.

INAUGURATO LO SPORTELLO DELLE ENTRATE PER LA CAMERA DI COMMERCIO

La misura esatta viene quantificata ogni anno attraverso un opportuno decreto interministeriale e quando si avvicina la scadenza, proprio come in questi giorni, le camere stesse provvedono a inviare alle imprese una comunicazione con gli importi e le modalità di versamento. Che cosa succede se l’operazione non avviene o si verifica in ritardo? Le sanzioni previste vanno dal 10 al 100% del totale del diritto dovuto, secondo le disposizioni legislative attualmente vigenti, anche se ogni singola camera decide la propria percentuale che deve essere applicata.

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