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Riabilitazione cattivo pagatore: 5 cose importanti da sapere

Nel momento in cui una persona assume lo “status” di cattivo pagatore, vede finire i dati che si riferiscono ai pagamenti che non sono stati ottemperati all’interno dei vari Sistemi di Informazioni Creditizie, dove vengono conservati fino ad una durata massima pari a 36 mesi.

Quando la segnalazione non è legittima

Può capitare anche che ci sia una segnalazione crif senza preavviso. In questi casi, è bene sottolineare come non basti l’omesso pagamento di una o varie rate per considerare legittima tale segnalazione. Ad ogni modo, ci sono alcuni esempi che possono tornare utili per capire quando una segnalazione non è legittima. In caso di mancata ricezione dell’interessato dell’apposito preavviso di segnalazione, oppure anche nel caso in cui ci sia stata una parziale (o anche quando sia stata omessa) valutazione del segnalante in merito allo stato residuale e patrimoniale generale del soggetto.

Mancato aggiornamento della segnalazione

Può capitare anche che non sia legittima solo la segnalazione, ma pure l’aggiornamento legato ad accordi transattivi oppure dopo la riduzione del credito che è stata accertata da un giudice. In questi casi, il cliente può far valere il diritto all’aggiornamento costante e alla correttezza delle informazioni che lo coinvolgono.

La riabilitazione cattivo pagatore: il decorso del tempo

La riabilitazione si può definire come un vero e proprio percorso temporale: dopo che è trascorso un certo periodo, ecco che sarà compito della banca eliminare il nominativo da questo elenco. In questo caso, tutto dipende esclusivamente dal tempo.

La richiesta al giudice

A parte il decorso del tempo, c’è anche un altro modo che permette la riabilitazione di un cattivo pagatore. Ovvero, agire per vie legali, in maniera tale che la banca venga di fatto obbligata a rimuovere dalla black list il nominativo.

La riabilitazione del cattivo pagatore può essere ottenuta anche tramite ricorso al giudice. Tale richiesta, però, potrà avvenire solo ed esclusivamente si hanno le prove e la forte convinzione che l’iscrizione all’interno di questa lista sia avvenuta per errore o in maniera ingiusta, ovvero senza che tale scelta fosse basata sui requisiti previsti dalla legge.

Quando può avvenire la riabilitazione giudiziaria? Alcuni esempi

La riabilitazione giudiziaria può avvenire in diversi casi. Ad esempio, nel caso in cui la banca non abbia provveduto a inviare apposite segnalazioni al debitore circa l’inadempimento di quest’ultimo, rispettando quelli che sono di regola 15 giorni per poter saldare la somma dovuta. L’avvertimento è un obbligo a carico della banca solo ed esclusivamente in caso di primo inadempimento, ma per i successi tale dovere non esiste più sulle spalle dell’istituto di credito. Infine, può capitare anche che la banca non abbia portato a termine la rimozione del nominativo dalla lista anche se il lasso temporale previsto dalla legge è trascorso.