Bollette, tasse e tributi a Bari si pagano online

 Partirà dal 31 dicembre 2010 la nuova modalità per i bollettini, grazie all”accordo con Poste italiane e l’amministrazione locale, bollette, tasse e tributi si potranno pagare direttamente sul sito internet del Comune di Bari. Il nuovo servizio, la «Porta dei pagamenti». permetterà ai baresi di pagare comodamente on line i bollettini, le tasse e i vari tributi, basterà collegarsi al portale comunale per eseguire pagamenti fino a mille euro a transazione con addebito sul conto BancoPosta, con le principali carte di credito e per i più diffidenti anche con le postapay. Per le operazioni effettuate non sono previste commissioni di incasso aggiuntive e sicuramente il vantaggio più importante é che si eviteranno le lunghe e fastidiose code davanti agli sportelli degli uffici postali: basterà un click con il mouse seduti comodamente sulla poltrona di casa e avremo saldato i nostri debiti.

Tasse immobili: Lombardia, proposta defiscalizzazione housing sociale

 Alleggerire il peso fiscale a carico delle Aler, ed utilizzare le risorse per andarle ad investire nell’edilizia popolare. E’ questa una interessante proposta che, presso la sede di Regione Lombardia, durante il convegno dal titolo “Pressione fiscale e casa sociale”, ha formulato Domenico Zambetti, assessore regionale alla casa, sottolineando inoltre come nella fase attuale la pressione fiscale a carico delle Aler rischia di incidere sugli investimenti. Con la defiscalizzazione dell’housing sociale, quindi, si potrebbe far fronte all’insufficienza di fondi per andare a coprire la crescente domanda di alloggi popolari a favore delle famiglie numerose e comunque per quelle che versano in condizioni di disagio e di difficoltà. Altrimenti, specie in questa fase di crisi, secondo l’Assessore Zambetti si rischia di andare a compromettere quella che per le Aler rappresenta anche una “mission” sociale.

Francia: Sarkozy pronto a eliminare tassa sui ricchi e scudo fiscale

 L’ennesimo rimpasto di governo è praticamente alle spalle e il premier francese Nicolas Sarkozy sta già pensando alle misure più urgenti da adottare per il proprio paese: l’ambito fiscale sembra quello più gettonato in questo senso, visto che le ultime dichiarazioni che provengono dall’Eliseo hanno messo in luce come siano in fermento i lavori relativi all’eliminazione progressiva di due tipi di tributi, l’imposta sui ricchi e lo scudo fiscale. La scelta appare quantomeno ambigua, visto che si tratta di due cavalli di battaglia del programma elettorale del presidente transalpino, ma comunque esiste una spiegazione logica per il cambiamento di rotta. In effetti, l’obiettivo della Francia è quello di allineare il più possibile il sistema tributario nazionale a quello della Germania, così da limitare il gap competitivo che esiste tra Parigi e il suo primo partner commerciale all’interno dell’eurozona.

Fisco: famiglie e imprese chiedono la riforma

 Gli italiani onesti, quelli che pagano le tasse fino all’ultimo euro, nel 79% dei casi bocciano sia gli elusori, sia gli evasori fiscali. Questo è quanto, tra l’altro, è emerso da un’indagine a cura di Confesercenti-Ispo che per parecchi mesi ha monitorato nel nostro Paese il sentiment degli italiani in fatto di fisco, rilevando nello specifico, la necessità di avviare una riforma che garantisca un minor peso fiscale a carico delle imprese e delle famiglie. Quasi otto italiani su dieci, quando si parla dei furbetti che dribblano il fisco, diventano intransigenti ma nello stesso tempo nutrono forti preoccupazioni legate alla crisi. Ma c’è comunque un quinto di italiani che, se non legittima, quantomeno trova una sorta di “giustificazione” nel non pagare le tasse in quella che rappresenta una vera e propria lotta per la sopravvivenza costi quel che costi. A conti fatti, dall’indagine Ispo-Confesercenti, gli italiani che sono indulgenti riguardo al tema dell’evasione fiscale sono spesso i disoccupati, e comunque quelli che in questa fase faticano a riscattarsi dal punto di vista occupazionale e sociale

Tasse da primato ma servizi insoddisfacenti

 I cittadini italiani pagano tasse modello Scandinavia ma ottengono in cambio servizi relativamente inferiori. L’Irap tassa le imprese ad alta intensità di lavoro con un carico fiscale complessivo che arriva a superare l’80%. I dati emergono da un’indagine Mediobanca 2010. E purtroppo a tasse alte non corrispondono altrettanto cospicui stipendi: il reddito degli italiani è tra i più bassi in Europa e insieme tra i più tassati. La metà dei contribuenti dichiara non oltre 15mila euro annui e circa due terzi non più di 20mila euro. I paperoni, ovvero coloro che dichiarano di guadagnare oltre 100 mila euro, sono solo lo 0,95%.

Street View e Google Earth in soccorso del Fisco irlandese

 La lotta all’evasione fiscale deve avvalersi di qualsiasi mezzo per scovare il maggior numero possibile di contribuenti fraudolenti: può essere questo quello che è passato nella mente dei funzionari del Fisco irlandese, fortemente intenzionato a migliorare accertamenti e verifiche dal punto di vista tributario, alla luce soprattutto della disastrosa situazione in cui versa il bilancio della nazione nordeuropea. L’Irish Tax and Customs (l’Agenzia delle Entrate dell’Irlanda, appunto) sta progettando dunque nuove strategie in questo senso, con le operazioni che verranno guidate in primis da investigazioni che si avvarranno di due strumenti dall’alto potenziale tecnologico, Street View e Google Earth.

A Londra studenti contro le tasse

 Non ci sarebbe nulla di nuovo: le tasse per gli studenti rappresentano alle volte un salasso per le famiglie e non sono poche le manifestazioni con lo scopo di richiedere agevolazioni e riduzioni. Ma a Londra gli studenti non ce la fanno più: hanno protestato contro l’aumento delle tasse universitarie e hanno bruciato  a Londra cartelloni pubblicitari e infranto le vetrine della sede del Partito conservatore al governo, scontrandosi con la polizia. Purtroppo quindi uno scontro che é degenerato nella violenza, i dimostranti, con il volto coperto da sciarpe, hanno preso a calci le porte di vetro dell’edificio a poca distanza dal Parlamento. Alcuni di loro hanno occupato l’ingresso al piano terra, mentre altri sono saliti addirittura sopra il tetto.

Iva di gruppo: online la bozza del nuovo modello

 E’ online, sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, la nuova bozza del modello Iva 26. A darne notizia in data odierna, lunedì 15 novembre 2010, è stata proprio l’Amministrazione finanziaria dello Stato nel precisare come il modello, trattandosi di una bozza, costituisce la versione provvisoria per quel che riguarda le adesioni alle procedure di liquidazione dell’Iva di gruppo che si andranno a fare con il modello Iva 26 definitivo in sostituzione dei modelli Iva 26 e 26-bis cartacei. Ma chi deve utilizzare questo nuovo modello per cui oggi l’Agenzia delle Entrate ha annunciato il taglio del nastro? Ebbene, la presentazione del modello Iva 26, comprendendo anche le eventuali variazioni che saranno intervenute dopo l’adesione, spetta a quelle società o a quegli enti controllanti che si avvalgono, per quel che riguarda l’imposta sul valore aggiunto (Iva), della particolare procedura di compensazione dell’imposta. La presentazione del modello Iva 26 dovrà avvenire per via esclusivamente telematica a fronte della bozza presente sul sito Internet delle Entrate assieme alle istruzioni utili per una corretta compilazione.

Categorie IVA

Duty free: l’esenzione dell’Iva vale solo per viaggi extra Ue

 Ormai i frequentatori più assidui degli aeroporti sono abituati ad avere a che fare con i negozi cosiddetti duty free: come è noto, si tratta di esercizi commerciali al dettaglio che non applicano le imposte sulle merci di vendita, trovandosi in zone franche come navi da crociera o scuole militari. Ebbene, una delle ultime sentenze della Corte di Cassazione è entrata proprio in questo merito, chiarendo alcuni aspetti tributari relativi ai duty free shop aeroportuali. La pronuncia, in estrema sintesi, prevede che tale tipologia di vendite possa essere fatta rientrare nella base di calcolo per l’esenzione dell’Imposta sul Valore Aggiunto, ma solamente nell’ipotesi in cui le operazioni siano state poste in essere in riferimento ai viaggiatori che sono diretti verso nazioni extra Unione Europea. La dichiarazione si è resa necessaria alla luce di un fatto che aveva riguardato una società per azioni.

Iva gas metano al 10% per il condominio

 Una risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, la numero 108 del 2010, sancisce che per i primi 480 metri cubi di consumo di gas da parte di un singolo utente che è allacciato ad un impianto condominiale, ovverosia centralizzato, l’aliquota agevolata, ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (Iva), debba essere pari al 10%. A ribadirlo con un comunicato ufficiale è stato giovedì scorso, 11 novembre 2010, il Sunia, Sindacato Unitario Inquilini ed Assegnatari, dopo che proprio l’Agenzia delle Entrate ha accolto una recente class action presentata dal Sindacato. Ed in merito all’applicazione di tale risoluzione dell’Amministrazione finanziaria dello Stato, il Sunia ricorda come l’applicabilità valga sia per le procedure di rimborso, sia per le nuove fatturazioni sul gas metano; il tutto dopo che alcuni amministratori di condominio, in accordo con le segnalazioni acquisite dal Sunia – Sindacato Unitario Inquilini ed Assegnatari, hanno lamentato proprio a carico degli utenti del gas delle interpretazioni sia restrittive, sia penalizzanti nonostante quello dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) agevolata al 10% sia per il consumatore allacciato alla rete del gas un diritto.

Categorie IVA

Positano, le Entrate scovano un parcheggio camuffato da officina

 Positano, la perla della Costiera Amalfitana, è stata di recente al centro di una importante indagine da parte dei funzionari delle Entrate di Salerno; tale accertamento ha portato a scoprire un ammontare davvero ingente di maggiori ricavi non dichiarati, il tutto grazie a un abile “camuffamento” di un parcheggio come officina per la riparazione dei veicoli. Il centro nevralgico della città campana è stato protagonista assoluto di questa vicenda, un fatto da non trascurare, visto che il volume di affari anomalo è stato pari a ben 145.000 euro, anche se poi si è riusciti nell’intento di arrivare all’adesione del contribuente. Che cosa è successo esattamente? La ditta oggetto dell’inchiesta fiscale prometteva delle riparazioni meccaniche agli autoveicoli, ma in realtà gli esercizi commerciali non si limitavano a questo, dato che erano ben attivi anche un distributore di carburante, un’officina per riparazioni minori, e addirittura i titolari si cimentavano con la distribuzione di generi alimentari e souvenir per i turisti.

Tassazione conti deposito remunerati per aziende

 I conti di deposito remunerati sono di norma strumenti utilizzati dai piccoli risparmiatori per far fruttare la liquidità a fronte dell’assunzione di un basso rischio. Ma la liquidità in eccesso può essere “parcheggiata” in questi strumenti anche dalle aziende e dai titolari di partita Iva sottoscrivendo lo stesso strumento, ovverosia il conto di deposito remunerato, nella modalità business. Ad esempio, Rendimax di Banca Ifis è accessibile anche da parte delle aziende a fronte di un tasso di interesse che attualmente è pari al 2,09% annuo lordo con capitalizzazione trimestrale degli interessi, giacenza libera e quindi senza vincoli. La tassazione applicata è uguale a quella prevista per i conti di deposito remunerati aperti dai privati, ovverosia il 27% sugli interessi lordi maturati. Questo significa che Rendimax di Banca Ifis rende attualmente al netto l’1,52% annuo.

India e Isole Mauritius, le insidie dell’alleanza tributaria

 Il clima tropicale, le spiagge da sogno e la ricca vegetazione: sono queste le prime immagini che ci vengono in mente se pensiamo alle Isole Mauritius, la nazione insulare da sempre conosciuta come “stella e chiave dell’Oceano Indiano”. Ma l’ex colonia britannica rappresenta in questo momento soprattutto l’ultimo dei paradisi fiscali in ordine temporale, con delle prospettive di crescita che non possono non preoccupare. Questo discorso si ricollega idealmente alla recente visita del presidente statunitense Obama in India, paese elogiato dal leader della Casa Bianca per la sua flessibilità e per le previsioni economiche e produttive a basso costo; ma lo stato asiatico ha anche posto in essere delle alleanze fin troppo pericolose con diversi centri offshore, nonostante i gettiti apprezzabili che vengono annunciati a tutto spiano.

Rimborsi fiscali: occhi aperti sulle e-mail truffa

 Si dispone di un rimborso fiscale!”. E’ questo l’oggetto di una e-mail truffa in merito per la quale l’Agenzia delle Entrate invita i contribuenti a fare molta attenzione. Il messaggio di posta elettronica truffaldino, infatti, sembra apparentemente inviato dall’Amministrazione finanziaria dello Stato, ma in realtà è un chiaro e manifesto tentativo di phishing, ovverosia di andare a rubare i dati sensibili del contribuente. In particolare, a seguito delle segnalazioni acquisite dall’Agenzia delle Entrate, il messaggio e-mail truffa invita il contribuente, al fine di ottenere un presunto rimborso, sia a scaricare, sia a compilare un modulo da riempire non solo con i propri dati, ma anche inserendo quelli della carta di credito. Il Fisco, quindi, in data odierna, con un comunicato ufficiale, ha innanzitutto fatto presente di essere totalmente estraneo al fatto, ed invita chiunque dovesse ricevere il messaggio a cestinarlo immediatamente senza aprire tra l’altro l’allegato che potrebbe essere potenzialmente pericoloso. Mai e poi mai, tra l’altro, l’Agenzia delle Entrate si sognerebbe di richiedere al contribuente informazioni sulla propria carta di credito.