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Pagare le tasse é come mangiare una fetta di torta

Bill Harbaugh, uno scienziato dell’Oregon, insieme a un’equipe di ricercatori, ha condotto uno studio sulle sensazioni che proviamo dopo aver pagato le tasse. Potrete anche non crederci ma non stiamo parlando nè di infarti, nè svenimenti. La sensazione che procura l’esborso di denaro destinato ai tributi é quella di piacere. La ricerca ha rivelato che adempiendo al nostro dovere di bravi contribuenti, nel cervello si attiva una zona del cervello che ci da un senso di benessere, come quella che proviamo mangiando un dolce o dialogando piacevolmente con un amico. Questo perchè pagando le imposte sentiamo di aver fatto il nostro dovere e siamo a posto con la coscienza.

Possiamo dire lo stesso nel nostro Paese in cui le tasse non sono solo alte, ma anche difficili da pagare? File, procedure burocratiche, tempi lenti. E’ quanto emerge da una ricerca di Pricewaterhouse e Banca mondiale. Il rapporto, denominato “Paying Taxes” 2009, su 181 Paesi afferma che l’Italia è 128° nella classifica degli Stati dove è più facile adempiere agli obblighi fiscali.

Per pagare le tasse gli italiani perdono ben 334 ore all’anno, ben due settimane all’anno che perdiamo tra le file.

Intanto é iniziata l’era storica della lotta all’evasione fiscale: il governo americano, la controparte elvetica e il colosso bancario Ubs hanno trovato un accordo. Ubs, per uscire dalla crisi, avrebbe aiutato 52.000 ricchi americani a evadere le tasse utilizzando i paradisi fiscali. In questi giorni però la banca si é resa disponibile a consegnare alle autorità Usa circa 5mila nomi di clienti americani, solo un decimo dei 52mila richiesti dal fisco. Ubs ha già pagato una multa di 780 milioni di dollari ed ha già consegnato nei mesi scorsi 200-300 nomi dei clienti Usa su cui gravavano accuse di evasione fiscale.

Il 23 settembre negli Stati Uniti cessa la possibilità per gli evasori di autodenunciarsi con procedura semplificata.