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Obama: con la tassa sull’inquinamento finanziamo le bonifiche

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha analizzato ultimamente i dati meteorologici e chimici dell’ambiente in cui vive la popolazione mondiale e ha scoperto che alcuni picchi inquinanti negli Stati Uniti possono essere trasportati fin verso l’Asia. E’ stato rilevato che una massa d’aria inquinata in soli otto giorni viaggia dall’Est asiatico fino al centro degli Stati Uniti prima di esaursi.

L’inquinamento atmosferico non conosce confini nazionali – ha sottolineato Charles Kolb, presidente della commissione che ha redatto il rapporto e presidente dell’Aerodyne Research Inc. – , l’atmosfera si connette tra regioni remote del nostro pianeta. Le emissioni in un solo Paese possono influire sulla salute umana e dell’ecosistema in Paesi lontani sottovento. Anche se è difficile quantificare queste influenze, in alcuni casi l’impatto è notevole in termini di prospettive legislative e di sanità pubblica.

Chiamando in causa l’America, proprio l’amministrazione Obama cerchera’ di ristabilire il “Superfund programme”, una programma avviato la prima volta 30 anni fa per creare un fondo, finanziato con una ‘tassa sull’inquinamento‘ imposta a compagnie petrolifere e chimiche, destinato alle operazioni di pulizia di aree contaminate con rifiuti e scorie tossiche. Non a tutti é noto però che nel 1995 il Congresso non ha rinnovato la legge che autorizza le tasse ed il fondo e’ rimasto quindi senza il denaro necessario.

L’Epa, l’agenzia per l’Ambiente statunitense, chiede al Congresso il ripristino della norme per finanziare il Superfund, e precisa che in questo modo, grazie al fondo, non saranno piu’ i contribuenti a sostenere le spese di decontaminazione delle aree per le quali e’ impossibile individuare un preciso responsabile dello scarico di rifiuti tossici.

Si tratta di stabilire chi debba pagare per le decontaminazioni, devono essere i contribuenti, che non hanno nessuna responsabilita’, o chi ha prodotto le sostanze tossiche responsabili della contaminazioni ? – Chiede Mathy Stanilslaus, dell’ufficio dell’Epa che si occupa dello smaltimento di rifiuti tossici -.