Niente aumento per i pagamenti del modello Unico 2009 con scadenza a luglio

Il ministero dell’Economia sta procedendo con una sorta di doppio passo per quel che riguarda le dichiarazioni dei redditi di quest’anno: dopo l’introduzione di Gerico, ecco che da via XX settembre viene dato il via libera per la revisione degli interessi sui pagamenti a rate e, inoltre, viene confermato che i pagamenti del modello Unico 2009 che verranno effettuati entro la scadenza del 16 luglio potranno evitare l’aumento dello 0,40% (misura solitamente ideata per chi adempie un mese dopo il primo termine, che è il 16 giugno appunto). Cosa ha spinto il ministero a non “penalizzare” i contribuenti che pagheranno tra poco meno di due mesi? Anzitutto, ci sono motivazioni legate al ritardo per il rilascio del modello preposto al calcolo dei ricavi per i contribuenti sottoposti agli studi di settore: il software abbisogna di lunghi tempi per la sua completa elaborazione e l’abolizione del sovraprezzo è una sorta di compensazione a questo ritardo. Il provvedimento in questione comunque non è ancora stato portato a compimento e bisognerà capire se riguarderà solo i contribuenti sottoposti agli studi di settore oppure verrà poi applicato a tutti: attualmente, si è più propensi per un’applicazione ridotta.

 

Per quel che riguarda invece il decreto che disciplina gli interessi da applicare ai pagamenti rateali, l’attesa riguarda solamente la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: nel momento in cui sarà compiuta anche questa operazione, il decreto stesso potrà cominciare a produrre i suoi effetti. Si tratta di un’innovazione interessante, dato che, ad esempio, chi vorrà pagare con la soluzione rateale il debito risultante dalla dichiarazione dei redditi avrà la possibilità di godere di uno sconto di 2 punti percentuali sugli interessi.

Il decreto deve comunque superare un ultimo ostacolo: infatti, ha fatto notizia l’esclusione dall’applicazione ridotta degli interessi per quei contribuenti che hanno presentato Unico persone fisiche e Unico mini entro il 30 giugno e si spera che la pubblicazione in Gazzetta faccia chiarezza in proposito.