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Lettonia: molte novità fiscali nella Finanziaria del 2011

Risale ormai a un mese fa la decisione del parlamento della Lettonia di approvare la legge Finanziaria per il 2011: si tratta di un testo normativo piuttosto importante per l’ex repubblica sovietica, visto che a partire da quest’anno ci saranno delle novità di rilievo in merito ai redditi delle società, all’imposizione fiscale da riservare alle persone fisiche e alla tassazione dei beni immobili. Cerchiamo meglio di comprendere quali sono le intenzioni del governo di Riga. Anzitutto, bisogna precisare che è da questa estate che il ministero delle Finanze aveva pensato a degli appositi investimenti da tradurre in crediti di imposta, suddivisi in diverse voci, tra cui figurano fabbricati industriali e attrezzature per la produzione tecnologica, una operazione da dieci milioni di lats (circa 14 milioni di euro) e da completare entro il 2013.


Il credito di imposta a cui si faceva riferimento in precedenza sarà pari al 25% dell’investimento complessivo; nel caso in cui, poi, l’ammontare sia superiore ai 35 milioni di lats, allora la percentuale scenderà fino al 15%. Come ha precisato lo stesso esecutivo lettone, i contribuenti della nazione baltica avranno la possibilità di riportare il credito nei sedici esercizi successivi al primo. Ci sono, comunque, alcune modifiche molto interessanti che vale la pena approfondire; il limite massimo dell’investimento che verrà realizzato entro il 31 dicembre del 2016 sarà di cinque milioni, anche se, a dire la verità, un progetto simile era stato messo a punto nel paese già cinque anni fa, quando gli investimenti riuscirono a godere di una compensazione tributaria del 40%.

Per quel che concerne, inoltre, la tassazione delle persone fisiche, l’aliquota sarà pari al 25%, con la possibilità di sfruttare l’esenzione per l’utilizzo privato di autovetture messe a disposizione dalle aziende (il cosiddetto “fringe benefit”); infine, in relazione ai beni immobili c’è da dire che le aliquote di imposizione sul valore catastale sono divenute più alte, con un prelievo fiscale più che raddoppiato.