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Italia-Svizzera, importante sentenza sulla tassazione dei dividendi

La tassazione dei prodotti finanziari è uno degli ambiti più complessi del nostro paese: se poi si aggiunge anche un altro, pur vicino dal punto di vista geografico come la Svizzera, la comprensione diventa ancora più difficile. Fortunatamente, appena due settimane fa la Corte di Cassazione è intervenuta su un caso che contempla proprio questi aspetti, con dei dividendi che erano stati distribuiti da una compagna nostrana ma a un cittadino con la residenza nella Confederazione elvetica.

In pratica, secondo quanto stabilito dai giudici di Piazza Cavour, le somme in questione devono rimanere imponibili in territorio italiano, anche nel caso in cui il contribuente coinvolto sia abituato a gestire i propri affari all’estero. La residenza in questione era stata fissata a Basilea, luogo in cui il contribuente e la propria moglie avevano anche una propria abitazione, motivo per il quale, almeno secondo quanto stabilito dai primi due gradi di giudizio, non si dovevano assoggettare i dividendi all’Irpef come avviene normalmente nel nostro paese. Tra l’altro, i giudici intervenuti in questo caso si erano anche andati a basare sulla convenzione tra i due paesi, la quale prevede che non vi possa essere in nessun caso la doppia imposizione. Ma la soluzione del dilemma non doveva essere questa. La nostra amministrazione finanziaria si è trovata subito in disaccordo con quanto stabilito dalla Commissione Tributaria Regionale, in particolare a causa di alcuni vizi di motivazione, anche perché era stato deciso che il contribuente non dovesse rispettare l’obbligo di fornire in prima persona la prova relativa agli interessi detenuti in territorio svizzero.

Gli ermellini hanno quindi dato ragione all’Agenzia delle Entrate, ricordando che la residenza anagrafica non ha rilievo per quel che concerne le imposizioni tributarie, ma bisogna prestare maggiore attenzione al domicilio. Inoltre, il soggetto coinvolto aveva anche un più stretto collegamento per quel che concerne gli interessi personali e quelli più strettamente collegati al patrimonio.