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L’Irs pubblica la lista delle principali truffe fiscali del 2011

L’ultimo annuncio dell’Internal Revenue Service, l’Agenzia delle Entrate americana, è stato molto chiaro: la lista annuale dei “dirty dozen è pronta anche per il 2011, si tratta in pratica dell’elenco di truffe fiscali che l’ente ha riconosciuto ed identificato e che comprende frodi finanziarie, evasioni e occultamenti di redditi in centri offshore. Secondo Doug Shulman, membro dello stesso Irs, siamo addirittura di fronte al “peggio del peggio” dal punto di vista tributario. L’impegno, ovviamente, è quello di contrastare tali fenomeni e l’operato di chi se ne rende protagonista: i mezzi a disposizione sono molti, dalle pesanti sanzioni fino al carcere, e a conferma che negli Stati Uniti si fa sul serio in questo campo, i contribuenti coinvolti nelle frodi sono obbligati a ripagare tutte le imposte dovute, maggiorate di un forte interesse e altre multe. Al vertice della lista figurano le transazioni abusive offshore; come è noto, i contribuenti cercando di evitare o anche evadere le imposte americane sul reddito, trasferendo opportunamente le somme a loro disposizione in istituti di credito presenti nei cosiddetti paradisi fiscali.


In aggiunta, vi sono anche molti fenomeni di evasione mediante carte di debito, carte di credito, trust stranieri e piani assicurativi. A partire dal prossimo 31 agosto, comunque, è previsto l’avvio di una iniziativa volontaria speciale, la quale avrà il compito di monitorare in maniera costante tali attività: vista la portata globale del fenomeno, tutte le informazioni disponibili a tal proposito sul sito web dell’Irs sono tradotte in moltissime lingue (cinese, tedesco, coreano, spagnolo, russo e addirittura vietnamita).

L’agenzia è poi intenzionata ad accrescere la confidenza e la fiducia della gente nei confronti del sistema fiscale e delle leggi che lo governano: per ottenere questo ambizioso traguardo sono in via di implementazione diversi requisiti di cui ci sarà bisogno in futuro, come ad esempio la registrazione online e un numero per l’identificazione (il Ptin).

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